Siamo a Natale (auguri a tutti voi dalla redazione di Formulacritica): c’è chi ha addobbato l’albero di Natale e chi ha fatto il presepe. Ma si sa, a Napoli e provincia — o meglio, in tutta la Campania — non è davvero Natale se non si guarda l’opera teatrale forse più famosa del drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo, semplicemente noto come “Eduardo” (un onore condiviso solo dal sommo poeta Dante Alighieri): Natale in casa Cupiello.
Questa maestosa opera teatrale ha per protagonista la famiglia Cupiello, in particolare il capofamiglia Luca, detto “Lucariello”, interpretato dallo stesso Eduardo, la moglie Concetta e i figli Ninuccia e Tommasino, detto “Nennillo”. Lucariello è un appassionato dell’arte presepiale, tanto da costruirne uno ogni Natale, ma nessuno in famiglia sembra apprezzarlo. Il più ostile è proprio il secondogenito, Tommasino.
Lucariello cerca in tutti i modi di persuadere il figlio a condividere il suo entusiasmo, per poi domandargli: “Te piace o’ presepio?”, ricevendo sempre un lapidario “No”, un diniego senza appello. Questo tentativo di convincere a tutti i costi ricorda l’approccio di Stefano Domenicali, attuale CEO della F1, nei confronti degli appassionati più tradizionalisti del motorsport.

F1 – La glorificazione incompresa di Stefano Domenicali
Sotto la sua gestione e quella di Liberty Media, proprietaria del Circus, il pinnacolo del motorsport, ha subito una rivoluzione che non a tutti è piaciuta. Dal budget cap alle Sprint Race, fino all’allargamento del calendario a 24 Gran Premi, sono stati inclusi Paesi con scarsa o nessuna tradizione motoristica, talvolta con dubbi sul rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, mentre si escludono tracciati che hanno fatto la storia della Formula 1 e del motorsport in generale.
E così, l’ex team principal della Ferrari cerca di persuadere quell’appassionato che segue la F1 da più di 20, 30 o 40 anni.
“Ti piace il budget cap?” “No!”. “Ti piace la Sprint Race?” “No!”. “Ti piace il Gran Premio arabo, nel cittadino o in mezzo al deserto?” “No!”.
Nonostante alcuni sondaggi sembrino approvare i cambiamenti introdotti da Domenicali e soci, ci sarà sempre una frangia di appassionati contraria al modello di sport verso cui si sta andando.
Se a qualcuno non piace una cosa, si può abbellirla, migliorarla quanto più possibile, ma i “Tommasino” della F1 non cambieranno mai idea. Rassegnatevi. E passate un sereno Natale.
Crediti foto: Liberty Media