Il Gran Premio d’Italia si è rivelato amaro per Fernando Alonso, costretto al ritiro dopo la rottura della sospensione anteriore della sua Aston Martin AMR25. Un guasto improvviso che ha messo fine a ogni possibilità di punti e che ora sarà oggetto di un’analisi approfondita nella sede di Silverstone.
Il team principal Mike Krack, interpellato a margine della gara, ha mantenuto un atteggiamento estremamente prudente. “La vettura viaggerà con noi e procederemo alle verifiche nei prossimi giorni“, ha spiegato, sottolineando come al momento non siano emersi segnali evidenti di cedimenti o anomalie. “Sarebbe semplice avanzare ipotesi, ma non abbiamo riscontrato nulla di insolito e preferiamo attendere i riscontri tecnici“.

Il manager lussemburghese ha respinto qualsiasi tentativo di collegare il problema a un eventuale errore del pilota. “È sempre facile puntare il dito contro chi è al volante, ma in questo caso non ci sono elementi per farlo. L’unica indicazione che avevamo dato a Lance era di prestare attenzione in quella zona del tracciato, ma non c’entra con quanto accaduto. Adesso dobbiamo soltanto capire cosa sia successo realmente“.
La questione della sicurezza è stata al centro delle riflessioni di Krack, che ha escluso qualsiasi rischio calcolato da parte della scuderia. “Nessun team metterebbe in pericolo i propri piloti giocando con i margini di sicurezza. Non si guadagnano punti correndo rischi sulle sospensioni, ci si fa solo del male. Tutte le squadre lavorano con estrema professionalità su questo fronte, perciò sono abbastanza tranquillo“.

Guardando oltre l’episodio, il team principal ha anche offerto una valutazione più ampia sulle monoposto di nuova generazione. “In circuiti come Monza l’obiettivo è ridurre al minimo la resistenza aerodinamica, mentre a Monaco serve il massimo carico. Ognuno ottimizza in base alle caratteristiche del tracciato. Con queste vetture, però, abbiamo riscontrato problematiche mai affrontate in passato: guasti che non hanno sempre portato a ritiri, ma che sono comunque sintomo di quanto siano rigide e basse rispetto al passato“.
Crediti foto: Aston Martin F1
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