F1 - Formulacritica logo
No Result
View All Result
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E
No Result
View All Result
Home Approfondimenti

Solo la Ferrari conta davvero? La doppia morale dei tifosi della Rossa

Vettel attaccato per le sue parole su Red Bull, ma nessuno ha mai criticato Schumacher ambasciatore Mercedes. L'ipocrisia dei tifosi Ferrari.

Pietro Ginechesi by Pietro Ginechesi
31 Luglio 2025
in Approfondimenti, News
Tempo di lettura: 4 minuti
0
A A
0
Sebastian Vettel con divisa Ferrari e Michael Schumacher con divisa Mercedes
Condividi su FacebookPosta su XInvia su WhatsappInvia su Telegram

Nel mondo della Formula 1, poche cose scatenano le passioni come il rapporto tra piloti e Ferrari. La Rossa di Maranello non è solo una scuderia, è un’istituzione, un mito che trascende lo sport e diventa quasi una questione di fede. Ma cosa succede quando questa fede si trasforma in fanatismo cieco? Quando l’amore per il Cavallino Rampante diventa pretesa di fedeltà assoluta ed esclusiva?

Le recenti dichiarazioni di Sebastian Vettel hanno riacceso un dibattito che va ben oltre la Formula 1, toccando i nervi scoperti di un tifo che spesso dimentica che dietro al casco c’è un essere umano con una storia, dei ricordi e degli affetti che vanno oltre i colori di una macchina. Un dibattito che rivela una doppia morale tanto diffusa quanto imbarazzante.

La “bestemmia” di Vettel

Sebastian Vettel ha osato dire l’indicibile. Il quattro volte campione del mondo, che ha indossato la casacca rossa dal 2015 al 2020, ha recentemente dichiarato: “Anche se in seguito mi sono divertito molto alla Ferrari, una parte importante di me si identifica ancora con la Red Bull e la Red Bull Racing”.

Apriti cielo! Il web si è scatenato come se il tedesco avesse messo l’ananas sulla pizza davanti a un napoletano. “Traditore”, “ingrato”, “non ha mai capito cosa significa essere ferrarista” – questi solo alcuni dei commenti più educati che hanno invaso social network e forum specializzati. Vettel è stato immediatamente etichettato come l’ennesimo pilota che “non ha rispettato la Ferrari” e che “non meritava di guidare per Maranello”.

Quattro anni di storia, grazie al ca…!

Ma fermiamoci un attimo. Stiamo parlando di Sebastian Vettel, non di un pilota qualunque. Red Bull non ha solo “lanciato” il tedesco: insieme hanno riscritto la storia della Formula 1 con quattro anni di dominio totale dal 2010 al 2013. Quattro titoli mondiali consecutivi, con Vettel assoluto protagonista e capitano di una squadra che ha dominato come poche nella storia del Circus.

Grazie al cazzo che si identifica ancora con Red Bull! È lì che è diventato leggenda, è lì che ha costruito la propria grandezza sportiva, è con quella macchina e quel team che ha umiliato tutti gli avversari per quattro stagioni consecutive. Chiedere a Vettel di cancellare quell’epopea dalla propria memoria emotiva è come chiedere a Pelé di dimenticare il Santos o a Maradona di rinnegare il Napoli.

La provocazione: e Schumacher?

Ma qui arriva la provocazione ai ferraristi più gelosi e intransigenti: dove eravate quando Michael Schumacher, l’eroe assoluto dalla casacca rossa, l’uomo che ha riportato il Mondiale piloti a Maranello dopo vent’anni di digiuno, ha concluso la sua carriera in Mercedes?

Già, perché il Kaiser – dopo aver inizialmente accettato con entusiasmo di sostituire l’infortunato Massa nel 2009, salvo poi dover rinunciare per i problemi al collo causati da un precedente incidente in moto – l’anno successivo ha scelto la Stella di Stoccarda per il suo ritorno alle corse. Non solo: Schumacher si è trasformato in un vero e proprio ambasciatore del marchio Mercedes, un ruolo che ha mantenuto anche dopo il definitivo ritiro dalle corse nel 2012. Eppure, nessuno ha mai osato definirlo un “traditore” o mettere in discussione la sua leggendaria epopea ferrarista.

La doppia morale dei tifosi

La domanda sorge spontanea: perché Schumacher può permettersi di essere fedele a due marchi contemporaneamente, mentre Vettel viene crocifisso per aver semplicemente ammesso un legame affettivo con la scuderia che lo ha reso quattro volte campione del mondo? Perché il tedesco di Hürth può essere contemporaneamente una leggenda Ferrari e un ambasciatore Mercedes, mentre quello di Heppenheim deve scegliere una sola identità?

La risposta è semplice quanto scomoda: Schumacher ha vinto con la Ferrari. Ha portato a casa cinque titoli mondiali consecutivi, ha riscritto la storia della Scuderia e si è guadagnato l’immortalità sportiva a Maranello. Vettel, nonostante quattro anni di totale dedizione e alcune prestazioni sublimi, non è riuscito a spezzare l’egemonia Mercedes e ha lasciato la Rossa a mani vuote.

È ora di crescere

Ma questo giustifica forse la doppia morale? Davvero pensiamo che l’amore per Ferrari debba essere misurato solo in base ai trofei conquistati in rosso? E soprattutto, crediamo davvero che un pilota debba cancellare dalla propria memoria emotiva anni di gloria e quattro titoli mondiali solo per dimostrare fedeltà a una squadra?

La verità è che il tifo esasperato spesso dimentica che dietro al casco c’è un essere umano con una storia, dei ricordi e degli affetti che vanno oltre i colori di una macchina. Vettel non ha tradito nessuno: ha semplicemente avuto l’onestà di ammettere che il cuore di un pilota può ospitare più di un amore, soprattutto quando uno di questi amori gli ha regalato quattro anni di gloria assoluta. Esattamente come quello di Schumacher, che continua a essere venerato nonostante la sua “doppia vita” tra Rosso e Argento.

Forse è arrivato il momento di crescere e accettare che la grandezza di un pilota non si misura dalla sua capacità di cancellare il passato, ma dalla ricchezza della sua esperienza umana e sportiva. Altrimenti, dovremmo iniziare a rivedere anche qualche statua.


Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui

Tags: FerrariMichael SchumacherSebastian Vettel
Pietro Ginechesi

Pietro Ginechesi

Scrivo di Formula 1 perché non ho nessuno con cui parlarne.

Next Post
Momenti di gara di un E-Prix del Campionato Mondiale di Formula

Formula E: continua l’espansione della categoria elettrica negli USA?

Gp Ungheria 2025: Piastri allunga su Norris e avverte: "Ora è una lotta a due"

Gp Ungheria 2025: Piastri allunga su Norris e avverte: "Ora è una lotta a due"

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Bortoleto Verstappen

Wheatley azzarda il paragone tra Bortoleto e Verstappen

27 Settembre 2025
Head-to-head

Gli “head-to-head” in F1 sono davvero utili?

27 Settembre 2025
WEC 2025 – 6 Ore Fuji, Hyperpole: ennesima doppietta Cadillac, sesta Ferrari

WEC 2025 – 6 Ore Fuji, Hyperpole: ennesima doppietta Cadillac, sesta Ferrari

27 Settembre 2025

© 2025 - Formulacritica

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e non può quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie policy
  • Termini di utilizzo

Cambia impostazioni privacy

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E

© 2025 - Formulacritica