Shunsaku Tamiya, figura iconica del modellismo e presidente storico della Tamiya Corporation, è scomparso lo scorso 18 luglio all’età di 90 anni a Shizuoka, in Giappone. Shunsaku Tamiya è ricordato come un visionario che ha trasformato il modellismo in un fenomeno globale, in particolare grazie alle celebri Mini 4WD, piccole auto da corsa in scala 1:32 che hanno segnato l’immaginario di intere generazioni negli anni ’80 e ’90.
La vita e il contributo di Shunsaku Tamiya
Shunsaku Tamiya ha assunto la guida della Tamiya Shoji & Co., fondata dal padre Yoshio nel 1946 a Shizuoka come laboratorio di modellismo in legno, nel 1977. Sotto la sua direzione, l’azienda ha conosciuto un’espansione straordinaria, diventando un colosso internazionale del modellismo. La sua visione si basava sull’idea che il modellismo non fosse solo un passatempo, ma un’esperienza educativa e creativa capace di stimolare pazienza, manualità e immaginazione. Questo approccio si riflette nel motto aziendale “First in Quality Around the World”, che sottolinea l’attenzione per la qualità, la precisione e il dettaglio dei prodotti Tamiya.
Negli anni ’60 e ’70, l’azienda ha adottato materiali innovativi come la plastica, rendendo i modelli più accessibili e dettagliati. Tuttavia, è con l’introduzione delle Mini 4WD alla fine degli anni ’80 che Tamiya ha raggiunto un successo planetario. Questi auto-modelli a trazione integrale, alimentati da un motore elettrico e due batterie AA, non erano radiocomandati ma correvano su piste modulari in plastica. La loro semplicità, unita alla possibilità di personalizzazione (gomme, cerchi, motori, rapporti di trasmissione, carene), li ha resi un fenomeno culturale, soprattutto tra i giovani.
L’impatto delle Mini 4WD
Le Mini 4WD, le automobiline più famose ideate da Shunsaku Tamiya non erano solo giocattoli, ma veri e propri strumenti di competizione e creatività. I ragazzi potevano assemblare e modificare i modellini, imparando nozioni di meccanica e ingegneria attraverso il gioco. Il loro successo è stato amplificato dalla cultura pop giapponese, in particolare dal manga e anime “Dash! Yonkuro” (1987-1992), che promuoveva questi modellini attraverso le avventure di un gruppo di giovani piloti. La serie animata, trasmessa in Italia negli anni ’90 con il titolo “Automodelli – Mini 4WD”, ha contribuito a diffonderne la passione in tutto il mondo, dalle Filippine all’Europa.
Queste auto da corsa in miniatura hanno dato vita a tornei e competizioni, come la Tamiya Japan Cup, che attiravano migliaia di appassionati. In Italia, il fenomeno ha ispirato eventi locali e persino una disciplina chiamata Street Mini 4WD, che combina modellismo e attività fisica, con i piloti che guidano i modellini usando un “bastone di guida” in gare all’aperto.

L’eredità di Shunsaku Tamiya
Oltre alle Mini 4WD, Shunsaku Tamiya ha ampliato l’offerta dell’azienda con modelli radiocomandati e kit di modellismo militare e civile, noti per la loro precisione e cura dei dettagli. La sua dedizione alla qualità ha fatto di Tamiya un punto di riferimento globale, tanto che Shizuoka è diventata la capitale mondiale del modellismo, ospitando ogni anno lo Shizuoka Hobby Show. L’azienda ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Shizuoka City Special Achievement Award e premi al Japan Media Arts Festival.
Shunsaku Tamiya è ricordato non solo come un imprenditore, ma come un “architetto di sogni” che ha reso il modellismo accessibile a tutti, trasformandolo in un’esperienza educativa e culturale. La sua morte ha suscitato commozione tra gli appassionati, che continuano a celebrare la sua legacy sui social e nelle fiere del settore. Dal 1° luglio 2024, la guida dell’azienda è passata a Nobuo Tamiya, ma l’impronta di Shunsaku rimane indelebile in ogni kit Tamiya, nelle istruzioni dettagliate e nel profumo di plastica che riporta alla memoria l’emozione di costruire il proprio modellino.

Lewis Hamilton e la passione per le automobiline Tamiya
Il sette volte campione del mondo di F1, il pilota britannico della Ferrari, Lewis Hamilon, deve la sua passione per il motorsport quando da bambino, grazie a un’auto radiocomandata del marchio Tamiya, regalatagli dal padre Anthony Hamilton, all’età di cinque anni. A sette anni, Hamilton era già campione locale di corse automobiline telecomandate, un hobby che ha preceduto la sua carriera nel karting e il suo debutto in F1 con la McLaren nel 2007. Nel 2009, Hamilton ha citato il modello “Tamiya The Hornet” come la sua prima “auto da corsa”, evidenziando un legame personale con il marchio.
Shunsaku Tamiya ha lasciato un’eredità duratura, non solo nel mondo del modellismo, ma nella cultura popolare globale. Le Mini 4WD, simbolo di un’epoca, continuano a evocare nostalgia e a ispirare nuove generazioni di appassionati, dimostrando che il modellismo è molto più di un hobby: è un modo per costruire sogni e imparare attraverso la creatività.
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Crediti foto: Mercedes