Dalla sua Guadalajara, Antonio Pérez è tornato a parlare del percorso del figlio Sergio in Formula 1, rivendicandone l’impatto decisivo sugli anni d’oro della Red Bull. L’imprenditore messicano ha voluto sottolineare come la presenza di Checo in squadra abbia rappresentato un fattore chiave per i successi di Max Verstappen e, di riflesso, per la continuità vincente del team di Milton Keynes.
Secondo Pérez Sr., il bilancio dei quattro anni del figlio con la Red Bull parla chiaro: in ognuna delle stagioni in cui Checo è stato compagno di squadra di Verstappen, la scuderia ha portato a casa almeno un titolo iridato. Anche nelle annate più complicate, quando l’equilibrio tecnico non pendeva del tutto dalla parte della squadra austriaca, la solidità e le prestazioni del pilota di Guadalajara avrebbero garantito una base di affidabilità che i successori non sono stati in grado di replicare.
Il riferimento di Antonio Pérez è diretto: né Liam Lawson né Yuki Tsunoda, chiamati a ricoprire quel sedile dopo la separazione con Checo alla fine del 2024, hanno saputo mantenere lo stesso livello di rendimento. Un confronto che, a detta sua, mette in evidenza quanto sia stato sottovalutato il contributo del messicano all’interno della squadra.

Tra i passaggi più forti delle sue dichiarazioni c’è il richiamo al 2021, stagione che rimane impressa nella memoria collettiva per il controverso finale di Abu Dhabi. Pérez Sr. ha ricordato come, in quella gara, il figlio sia riuscito a contenere Lewis Hamilton per due giri decisivi, consentendo a Verstappen di ridurre il gap e di restare agganciato al rivale della Mercedes. Un episodio che, secondo lui, non solo ha contribuito in maniera diretta alla vittoria del titolo piloti, ma ha rappresentato l’essenza stessa del ruolo di Checo nella squadra: sacrificarsi per il bene comune e allo stesso tempo mantenere competitività personale.
Il padre del pilota non ha esitato a spingersi oltre, arrivando ad affermare che, se a Sergio fosse stata concessa una monoposto con la stessa consistenza tecnica della RB16B nel corso delle stagioni successive, avrebbe avuto tutte le carte in regola per conquistare un Mondiale anche in prima persona. Una visione ottimistica, certo, ma che riflette la convinzione profonda della famiglia Pérez sul valore del proprio alfiere.
“Checo è stato in Red Bull per quattro anni e in quei quattro anni la squadra ha sempre vinto. Spero che riescano a fare lo stesso senza di lui nei prossimi”, ha dichiarato Antonio in un incontro con i media locali. Un’affermazione che si carica di peso se si considera che, nello stesso arco temporale, il Campionato Costruttori è sfuggito in due occasioni: nel 2021 a favore della Mercedes e nel 2024 alla McLaren.

Nelle sue parole emerge con forza il messaggio che Antonio Pérez intende trasmettere: il contributo del figlio non va misurato soltanto in termini di risultati personali, ma nel ruolo fondamentale che ha avuto nel consolidare la supremazia di Verstappen e nel mantenere la Red Bull al centro della scena mondiale. Un’eredità che, a suo dire, le future line-up della scuderia dovranno dimostrare di essere in grado di raccogliere.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Cadillac F1
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