Si è a lungo discusso sui reali motivi che tenevano ancora Sergio Perez in Red Bull, nonostante prestazioni onestamente discutibili che, in altri momenti, avrebbero giustificato il licenziamento per direttissima. Per molto tempo si è ritenuto che a salvare il messicano fossero i tanti sponsor che si erano associati negli anni al suo cammino e sui quali la Red Bull – ma anche la Formula 1 in generale – puntava, generando grandi fatturati, soprattutto in America Latina.
Questo genere di valutazione non aveva incontrato i favori di tutti gli analisti, ma alla lunga i fatti dimostrano che la componente finanziaria ha avuto un certo peso nella prosecuzione del legame tra le parti. Proprio nel momento in cui il “matrimonio” è giunto al termine, sono emersi elementi che hanno fatto capire quanto fosse importante Perez da un punto di vista commerciale.
In primo luogo, si è osservata una sensibile perdita di follower sui vari canali social della Red Bull. Si trattava di utenti sudamericani legati al pilota. Nell’epoca della comunicazione globale, questo è un indicatore importante. Il fatto che si fosse valutata la posizione di Franco Colapinto serviva proprio a colmare questo eventuale buco. L’argentino, come Sergio, ha un grande seguito in quella area geografica ed è sostenuto da sponsor molto fedeli e generosi.

Perez – Red Bull: un divorzio che pesa
L’addio di Sergio Perez ha un impatto finanziario sulla Red Bull che è difficile quantificare, ma che sicuramente esiste. Chiaramente si tratta di problemi assorbibili, visto che il valore del team e la capacità di generare introiti superano ampiamente sia i budget imposti dalla Federazione sia quelli necessari a pagare gli stipendi dei piloti.
Certamente, Milton Keynes ha dovuto elargire una lauta buonuscita al messicano e, contestualmente, ha dovuto far fronte al mancato ritorno commerciale in un’area geografica in grande espansione e sempre più affamata di Formula 1. Liam Lawson, da questo punto di vista, non possiede la medesima caratura commerciale di Sergio Perez, provenendo da un paese relativamente piccolo e senza i colossi alle spalle su cui poteva contare il messicano.

Ma Red Bull, stavolta, ha fatto altre valutazioni, anteponendo la cifra tecnica a quella finanziaria, sempre che il giovane pilota riesca a mantenere le promesse. Considerando che si troverà ad affrontare un osso duro come Max Verstappen, potrebbe incontrare difficoltà nel duello interno. La speranza è che riesca a fare comunque meglio di Perez; cosa non difficile considerando gli ultimi andamenti del driver in questione.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing. VCARB