Il recente caos che si sta scatenando in casa Red Bull sta animando il paddock e allertando pubblico e addetti ai lavori, tutti alla ricerca di informazioni. La F1 sta assistendo a una vera e propria escalation di tranelli, accordi segreti e inciuci che coinvolgono team e dirigenza, a ogni livello. Tutti appaiono coinvolti e pronti a dire la propria, tranne una persona: il malcapitato Sergio Perez.
Perez: dal porno ricatto alla guerra civile
Quello che sembrava un “semplice” scandalo sessuale ha finito col rivelarsi la punta di un iceberg pieno di merda glaciale.
Inizialmente, la conclusione delle indagini interne e l’assoluzione di Horner sembrava aver risolto tutto, invece ha dato il via a una lunghissima serie di dichiarazioni e rivelazioni che stanno dando il via a una guerra per il dominio del team austriaco. Il vaso di Pandora è stato aperto.
Tutti schierati, più o meno
Più escono indiscrezioni, più si rivelano i ruoli e i giochi di potere in atto in casa Red Bull.
Nonostante il caos, in pista la RB20 e Max Verstappen continuano a maltrattare i loro rivali, rifilando decimi su decimi anche nel parco chiuso.
In questo scenario c’è chi ne approfitta, come Wolff che invita Marko o Newey che viene continuamente accostato a Ferrari.
Attualmente tutti ricoprono un ruolo nella guerra civile: Marko, Jos e Max Verstappen, Horner, i tailandesi, i meccanici, lo chef, il team marketing e le pistole del cambio gomme.
E Perez? Il messicano ha sempre ricoperto un ruolo molto interessante: lo spettatore.
Dopo diverse stagioni vissute da passeggero a bordo delle spaziali monoposto sviluppate da Adrian Newey, oggi si trova seduto in una comoda poltrona.
Un posto esclusivo dal quale potrà vedere il team Red Bull implodere come il sommergibile Titan.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing