Sergio Perez e quell’endorsement inatteso

In questo avvio di stagione Sergio Perez ha mostrato una certa costanza e soprattutto ha evitato errori fatali. Comportamento che non è passato inosservato e che potrebbe tornare utile nella trattativa per il rinnovo contrattuale che potrebbe cominciare a breve

Un avvio di campionato onesto, senza far danni, sicuramente superiore in termini di prestazioni offerte rispetto a quanto prodotto l’anno scorso nella seconda parte della stagione: Sergio Perez sta evitando di far danni e, contestualmente, sta svolgendo il compito da spalla di Max Verstappen esattamente come Red Bull richiede.

Il contratto del messicano scade tra nove mesi e sul futuro ci sono ancora tante incertezze. Ma se fino a pochi mesi fa sulla prosecuzione con Milton Keynes era stata posta una pietra tombale, oggi le cose iniziano a cambiare.

Già qualche settimana fa Christian Horner aveva aperto al possibile prolungamento. La cosa, in sè, è meno sorprendente perché il dirigente di Leamington Spa di Checo è sempre stato grande sponsor, a differenza di Helmut Marko, direttore del programma piloti, che avrebbe fatto carte false sin dall’anno scorso per dargli il benservito.

Ma non fu possibile perché Perez ottenne l’introduzione di una preziosa clausola contrattuale che vietava l’arretramento in AlphaTauri nel corso della stagione. Una condizione che incatenava le velleità dell’ex pilota di Graz a cui le mani hanno continuato a prudere per tutto il 2023. 

Sergio perez
Sergio Perez – Oracle Red Bull Racing

Il discorso rinnovo è stato accantonato momentaneamente a causa della guerra di potere che si sta consumando in Red Bull e che sembra essersi leggermente calmata nell’intensità. Perez, nella tensione che montava, si era tenuto lontano dal prendere posizione e si era mantenuto equidistante. Atteggiamento studiato in modo da avere più forza in un tavolo delle trattative che potrebbe riaprirsi a breve.


Sergio Perez: Helmut Marko ammorbidisce la dialettica

La novità di giornata è dettata da un mutato atteggiamento di Marko che, da critico feroce del driver di Guadalajara, ha mostrato un atteggiamento piuttosto neutro che sorprende considerato lo stile cui ci aveva abituato. 

Il momento di forma di Sainz è sotto gli occhi di tutti – ha detto Helmut a Laola1 parlando dell’alfiere Ferrari che è entrato nel mirino della Red Bull – ma non dobbiamo dimenticare che anche Perez ha disputato tre buone gare. Il suo unico punto debole è la qualifica, se riesce a migliorarla non c’è bisogno di guardare altrove a livello di piloti”.

Marko avrebbe riferito all’ex Racing Point che deve restare concentrato sulle performance tenendo l’asticella alta e di non pensare ossessivamente al rinnovo. Solo così questo potrebbe realizzarsi.

Helmut Marko, consulente Oracle Red Bull Racing

Verità o pretattica? Difficile sciogliere il dilemma perché Red Bull sta valutando diverse strade, da quella interna che porta alla promozione di Yuki Tsunoda (sembra accantonata l’ipotesi Ricciardo) a quella che condurrebbe al clamoroso ritorno di Alex Albon. 

Ma la sensazione è che tutto resterà congelato finché non si concluderà l’Horner-Gate e soprattutto finchè non si capirà quale sarà il destino di Max Verstappen che è sempre tentato dall’opzione Mercedes che non fa più misteri di desiderare l’olandese per il dopo Hamilton.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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