Sergio Perez salvo per mancanza di alternative valide?

Red Bull, al di là delle dichiarazioni pubbliche, ha seriamente preso in considerazione la bocciatura di Sergio Perez. Ma le alternative non convincevano. Ecco perché

Salvo clamorosi ribaltoni, Sergio Pérez ha mantenuto il suo sedile, nonostante le voci insistenti su una sua possibile sostituzione. Alla fine, Helmut Marko ha spiegato, anche in maniera piuttosto piccata, che si trattava di speculazioni giornalistiche, per poi precisare che le alternative non erano tutto sommato così valide.

E in effetti, a voler essere un tantino cinici, chi avrebbe dovuto occupare il posto del messicano non è detto avrebbe fatto meglio, soprattutto perché la Red Bull RB20 è tutt’altro che una monoposto facile da guidare e, soprattutto, da “registrare”.

Per questo motivo, e per evitare lo shock di un cambiamento che avrebbe potuto generare effetti ancora più nocivi di quelli determinati da un Pérez in una fase sportivamente abulica, Marko e Christian Horner hanno deciso di non cambiare le carte in tavola.

Sergio Perez
Daniel Ricciardo e Sergio Perez

Red Bull: le alternative a Sergio Pérez non convincevano

Ma quali erano i nomi valutati dai dirigenti di Milton Keynes? Il primo che è stato preso in considerazione è stato quello di Daniel Ricciardo. L’australiano, nella sua esperienza in AlphaTauri, non ha mai del tutto convinto, e si è pensato che il grande salto non avrebbe generato quei benefici necessari nella lotta al titolo costruttori, che si fa sempre più ardua per una squadra che può contare su un solo pilota.

Il ragionamento c’è stato, questo è un fatto confermato sia dai vertici della squadra austriaca, sia dalle chiacchierate fatte in pubblico dalle dopo Spa-Francorchamps. Evidentemente, la posizione di Ricciardo non era così solida da far cambiare idea alla dirigenza.

Un altro nome valutato era quello di Liam Lawson, che l’anno scorso ha sostituito proprio Ricciardo a seguito dell’infortunio di quest’ultimo nelle libere del Gran Premio d’Olanda. In questo caso, a prevalere è stata un’altra logica: evitare di bruciare un talento cristallino con un subentro in corso d’opera, e per giunta accanto a un pilota straordinariamente forte come Max Verstappen. Una sorta di mossa protettiva quella di Helmut Marko, che sarebbe stato sicuramente felice di vedere un frutto della Driver Academy sulla vettura titolare.

Il terzo nome valutato è stato quello di Isack Hadjar, che sta facendo molto bene in Formula 2. Il diciannovenne francese guida la classifica del campionato con un buon vantaggio su Gabriel Bortoleto. Sottrarlo a poche gare dal termine dal suo habitat avrebbe potuto determinare la sconfitta in una serie comunque prestigiosa, e in Red Bull non se la sono sentita di fare questo “dispetto” nei confronti di un pilota che deve ancora completare il suo percorso di crescita.

Sergio Perez a bordo della RB20

La sensazione, anche se non può essere supportata da elementi probatori, è che se Red Bull avesse avuto a disposizione piloti non vincolati nella corsa al titolo in altri campionati, o sicuramente più convincenti di quanto possa essere Ricciardo nella sua versione attuale, il cambio al vertice ci sarebbe stato.

Pérez, quindi, si è “salvato” per mancanza di alternative solide, ma se continuerà su questa china, senza una rapida inversione di tendenza, per il 2025 molte cose potrebbero cambiare. Red Bull, infatti, ha inserito una clausola rescissoria a suo vantaggio tramite la quale, in mancanza del raggiungimento di determinati obiettivi, può liberare il posto ufficiale. E pare proprio che quei target il conducente di Guadalajara non li abbia conseguiti.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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