Senna Day – Ayrton: il giro degli Dèi

A 30 anni dalla sua scomparsa e dall’inizio della sua leggenda, il racconto di una delle magie di Ayrton Senna passata alla storia come “The Lap of the Gods”, “Il Giro degli Dèi”.

Senna Day – In un’annata non proprio positiva, quella del 1992 che ha visto dominare la Williams FW14B di Nigel Mansell, Ayrton Senna riuscì ad ottenere comunque tre vittorie: Montecarlo, Budapest e Monza. 

La fragilità della sua McLaren MP4-6 B non gli diede mai l’opportunità di contrastare per davvero la Williams del “Leone” Mansell, cosa che lo costrinse a  concludere la campagna sportiva fuori dal podio finale, con davanti anche la seconda vettura di Grove condotta dall’italiano Riccardo Patrese e la Benetton di un giovane di belle speranze: il tedesco Michael Schumacher. L’ultima volta che Senna fu estromesso dal podio risaliva al campionato del 1986 disputato alla guida della Lotus.

Il 1993 vide il sorprendente ritorno in Formula Uno del pilota francese tre volte campione del mondo: Alain Prost. Il “Professore” ritornò in azione dopo il burrascoso addio alla Ferrari consumatosi prima della fine del campionato 1991.

Alain prese il posto del campione uscente, Nigel Mansell, ritiratosi per un anno sabbatico. Sarebbe poi rientrato proprio per sostituire il brasiliano, nel 1994. Il francese pretese che la scuderia di Sir Frank non ingaggiasse Senna.

Ayrton, vistosi scippare l’ambito sedile della Williams dal suo avversario storico (che si dimostrò tale anche col suddetto veto), dovette rimanere, quasi a malincuore e senza valide alternative, in una McLaren motorizzata Ford-Cosworth. 

Prost vince subito all’esordio con la Williams, a Kyalami, nel Gran Premio del Sudafrica. Con Senna che gli è subito dietro. Alla gara successiva, in Brasile, ad Interlagos, il francese scatta in pole, ma una collisione con la Minardi dell’altro pilota brasiliano in pista, Christian Fittipaldi, lo costringe al ritiro. 

Così Senna si avvia verso la vittoria nonostante una penalità di stop-and-go per un sorpasso effettuato in regime di bandiera gialla. Per Ayrton sarà la 37^ vittoria, la seconda in Brasile dopo quella del 1991 nella quale dove salì, stremato, sul podio. Si trattò anche della 100^ vittoria in Formula Uno per la McLaren.

Senna Day
Ayrton Senna nel diluvio di Donington 1993

Senna, Donington Park: il giro degli Dèi 

Alla terza prova stagionale, la Formula 1 si presenta per la prima volta (ed unica) sul circuito di Donington Park per il Gran Premio d’Europa. Il tracciato, situato nelle East Midlands inglesi, è noto soprattutto per aver ospitato numerose edizioni delle maggiori categorie del motorsport a due ruote come il Motomondiale e la Superbike. Ma anche per aver accolto classi minori a ruote coperte e scoperte ed essere stata il teatro di numerosi festival di musica rock.

Lungo 4,023km con 11 curve (5 a destra e 6 a sinistra), è caratterizzato da una lunga sequenza di saliscendi molto impegnativi, soprattutto nella prima parte del tracciato.

Il sabato delle qualifiche, per la McLaren di Senna, risulta deludente. L’asso brasiliano si dovrà accontentare di una quarta posizione dietro il poleman Alain Prost, l’altra Williams del pilota di casa, Damon Hill, e la Benetton del tedesco Michael Schumacher.

Il giorno dopo, l’11 aprile 1993, sul circuito inglese si abbatté una forte pioggia a carattere torrenziale. 

Allo spegnimento dei semafori, Schumacher ostacola la partenza di Senna permettendo al pilota austriaco della Sauber, Karl Wendlinger, di sopravanzare entrambi portandosi al terzo posto. Fu in questa circostanza che Senna scatenò il suo immenso talento. Gli bastò un giro soltanto.

Ritrovatosi in quinta posizione, Senna, alla terza curva, la “Craver”, passa agevolmente Schumacher. In curva 4, il vecchio tornantino, “Magic” ha la meglio di Wendlinger. Schumacher imita il pilota brasiliano e sopravanza anch’egli il conducente austriaco. Michael Andretti, l’americano figlio di Mario e compagno di squadra di Ayrton, cerca il colpaccio ma collide con la Sauber ed è costretto al ritiro.

Senna, ormai terzo, punta la Williams di Damon Hill e lo supera alla curva “McLean”, la settima piega del circuito. Ne mancano ancora 4 per la fine del primo giro.

Come uno squalo che brama la sua preda, Senna, secondo, va a caccia dell’odiato avversario, quello che più di tutti lo ha portato al limite: Alain Prost.

Alla penultima curva del tracciato inglese, il tornantino “Melbourne”, aggancia la monoposto di Prost e lo passa all’interno portandosi al primo posto. In meno di un giro scala dalla quinta posizione alla prima. Questo giro passerà alla storia come “The Lap of the Gods”, “Il Giro degli Dèi”. 

Una tornata paragonabile al famoso gol dell’asso del pallone Diego Armando Maradona. Il “Gol del Siglo” – il “Gol del Secolo” – segnato contro la nazionale inglese durante i quarti di finale ai Campionati Mondiali di Calcio del Messico del 1986 allo Stadio Azteca di Città del Messico.

Ayrton Senna durante il Gp di Donington 1993

Le condizioni meteorologiche avverse che si abbatterono sul circuito si fecero sempre più illeggibili: momenti di pioggia si alternavano a fasi soleggiate ingannando i piloti che entravano ai box per mettere gli pneumatici d’asciutto e si ritrovavano di nuovo con pista viscida. Vittime illustri di questo pazzo meteo inglese furono, indiscutibilmente, le due Williams di Prost e Hill che non riuscirono mai a leggere una pista in continua evoluzione.

Al giro 57 Senna segnò un giro veloce che ad oggi non può essere battuto. L’asso brasiliano entrò ai box come una furia. L’ingresso era posizionato prima dell’ultima curva. All’epoca non esisteva il limite di velocità nella corsia dei box. Ayrton decise di non fermarsi alla sua piazzola e di proseguire segnando così il giro veloce nonostante fosse passato in pit lane: genio e follia.

Così Ayrton Senna volò verso il suo 38° sigillo in carriera ottenuto con quattro soste. I suoi primi inseguitori, le Williams di Hill e quella di Prost, si fermarono ai box ben sette volte, col francese che finì addirittura doppiato dal suo più sportivamente odiato avversario.

Iconica la festa sul podio con Senna che alza il primo premio con le fattezze del famoso personaggio dei videogame Sega, “Sonic the Hedgehog”.

Senna sul podio del Gran Premio d’Europa 1993

Dopo quella straordinaria impresa, ai Gran Premi successivi, Senna ottiene un ritiro ad Imola, un secondo posto in Spagna e la sua terza vittoria stagionale, a Montecarlo, che sarà la sesta nel Principato. Record ancora oggi imbattuto. 

Da lì in poi venne fuori tutto lo strapotere della Williams di Prost che prese via via il largo in campionato. Senna riuscì solo ad ottenere 2 vittorie a fine mondiale, a Suzuka ed Adelaide ove agguantò anche una pole ed il suo ultimo capolavoro, la vittoria n°41. 

La vittoria n°41 certifica lo step definitivo che lo ha introdotto nella Hall of Fame della F1. Oltrepassata quella soglia si ha il diritto di essere ricordato tra i più grandi e i più vincenti nella storia di questo magnifico sport.


#Sennaday


Crediti foto: F1, McLaren

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