La Formula 1 è un mondo sempre in movimento e anche quando non ci sono i weekend di gara, ci accompagna con notizie che si dividono tra quelle veritiere e quelle che potremmo definire voci di paddock .
Ad esempio, recenti sono le voci del cambio di guardia al muretto dell’Alpine, dove a seguito delle dimissioni da parte di Oliver Oakes, Flavio Briatore assumerà il ruolo di team principal. E non è finita qui, in quanto tale mossa potrebbe riguardare il mondo Red Bull.
Stando alle famose voci di paddock, Oliver Oakes potrebbe rimpiazzare Christian Horner, ma in realtà, come riportato da diverse fonti, Oakes potrebbe sì unirsi al team austriaco ma in veste di ruolo complementare a quello di Horner.
Helmut Marko verso l’addio? L’ipotesi Sebastian Vettel come suo successore in Red Bull
Restando in casa Red Bull, c’è un’altra figura chiave al centro dell’attenzione, ossia Helmut Marko. Personaggio dalla forte personalità, molto criticato per il suo operato e per i suoi fallimenti di gestione piloti, ma a cui dobbiamo anche dei protagonisti di questo sport, come Daniel Ricciardo e campioni del mondo del calibro di Sebastian Vettel e Max Verstappen.
La notizia, come abbiamo già riportato qui, è quella dell’eventuale sostituzione di Helmut Marko con l’ex pupillo Vettel, in cui andrebbe a ricoprire il ruolo di consulente sportivo. I due nutrono una grande stima reciproca e lo stesso Marko approverebbe tale passaggio di testimone, anche se, come sottolinea, è ben lontano dalla pensione.
Ed infatti, a soccorso di quanto detto, ci sono le sue dichiarazioni, rilasciate alla testata giornalistica Oe24, in cui afferma: “Quella di Vettel è stata una mia idea, ma siamo ben lontani dal poterla realizzare o anche solo discuterne seriamente”.
Infatti c’è da attendere un po’, in quanto vorrebbe ancora continuare a frequentare il mondo delle corse: “Non so chi stia cercando di mandarmi in pensione entro fine anno, ma posso assicurarvi che non ho alcuna intenzione di fermarmi. Se ti fermi, ti arrugginisci”.
A leggere le dichiarazioni, verrebbe quasi da dire che sono un po’ contrastanti tra loro e d’altronde, non me ne voglia il buon Marko, è lui stesso che nel tempo ci ha abituato a parole che prima andavano in una direzione e successivamente in quella opposta.

Sebastian Vettel smentisce le voci: “Nessun piano per sostituire Helmut Marko in Red Bull“
Non si è fatta attendere la risposta da parte di Sebastian Vettel, in cui ammette che ha colloquiato con Marko della situazione, ma non in maniera strutturata ed approfondita. Ai microfoni di ORF, media austriaco, racconta che: “Ci sono stati alcuni titoli fuorvianti, ma la verità è che ho ancora un ottimo rapporto con Helmut e continuiamo a sentirci regolarmente.”
Dalle prima parole, Sebastian non sembra intenzionato a prendere il suo posto, a meno che non smetta di andare d’accordo con il manager austriaco. Ma a parte gli scherzi, Vettel non può che essergli riconoscente, ed in effetti nel continuare a leggere le sue parole, si evince tutta l’ammirazione nei suoi confronti.
Afferma: “Chi verrà dopo di lui vivrà quella posizione in modo diverso. Non potrà mai essere una sostituzione vera e propria”. E nel riconoscere il valore unico del consulente Red Bull, ha poi aggiunto:
“Helmut è una figura fuori dal comune e il contributo che ha dato ai successi del team è enorme. Forse l’obiettivo non è tanto trovare un suo sostituto, quanto fare in modo che il suo lavoro prosegua lungo la strada da lui tracciata”.
Al momento, pare non esserci nessuna ufficialità, anche sé, se c’è una cosa che la Formula 1 ci ha insegnato, è che quando le voci iniziano a circolare, c’è sempre qualcosa che bolle in pentola.
Sebastian Vettel erede ideale di Helmut Marko? Ecco perché potrebbe guidare il futuro Red Bull
Ma sebastian Vettel, sarebbe un degno successore di Helmut Marko? La risposta è assolutamente positiva. L’ex pilota del team Red Bull conosce bene l’ambiente e pochi come lui, potrebbero ben indirizzare i nuovi piloti che si affacciano al mondo delle corse con la squadra che ti mette le ali.
Ci sono molti punti a favore del campione tedesco e che ben si sposano con il ruolo che andrebbe a ricoprire. A partire dal più banale, Seb ha lavorato per anni con tutti i meccanici e tecnici, conosce la dirigenza e, cosa più importante, conosce bene Christian Horner e ciò che pretende da un pilota Red Bull.
Saprebbe ben affiancare un rookie, con il quale oltre a definire i target da raggiungere, assumere il ruolo di una sorta di guida in grado di far ambientare i nuovi piloti.
E a tale aspetto, si aggiunge il fatto che Vettel ha corso l’ultima stagione in Formula 1 nel 2022 e sa cosa vuol dire correre con le monoposto attuali e la pressione che tale sport comporta. Pressione che è aumentata sempre più, quella stessa che richiede il mondo Red Bull e che negli ultimi anni, ad eccezione di Verstappen, si è rivelata fallimentare.

Sebastian Vettel e la salute mentale: un valore aggiunto per il futuro di Red Bull
Ed inerente a quanto detto, c’è un altro punto a suo favore, se così possiamo dire. Il quattro volte campione del mondo, è molto attento al tema della salute mentale, che gli ha causato non poche critiche specialmente quando è entrato nel mondo Ferrari.
È innegabile che ad un certo punto della sua carriera, Vettel sia entrato in un circolo virtuoso di pensieri e ragionamenti che mal si sposavano con la competizione. Sebastian, nelle sue ultime gare con la rossa, ci ha mostrato una certa fragilità, che non è stata subito percepita. Molte i commenti sul suo rendimento in pista, aumentare ancor di più con l’arrivo del #16 Charles Leclerc.
Ed è una tematica del tutto attuale in Formula 1, ne sono un esempio le dichiarazioni di Lando Norris nelle settimane scorse. Un tema delicato, che sta assumendo sempre più importanza e che, purtroppo, allontanano i piloti dall’essere considerati dei campioni.
E se in Helmut Marko si fatica a vedere un mentor sotto questo aspetto, Sebastian Vettel potrebbe intervenire prontamente per correggere eventuali deviazioni comportamentali o gestionali da parte dei piloti, aiutandoli a rimanere concentrati e sulla giusta strada.
Sebastian Vettel: il futuro di Red Bull come Brand Ambassador e promotore di inclusività
Nel caso in cui Sebastian non dovesse rimpiazzare Helmut Marko, quale ruolo potrebbe assumere all’interno del team Red Bull? Negli anni Vettel ha sposato cause volte all’inclusività e ne sono un esempio le sue battaglie ed i suoi messaggi portati in pista, con una t – shirt o direttamente sul casco.
Più di recente si è dedicato a Race4Women, manifestazione che aveva come obiettivo quello di celebrare il consenso del diritto di guida nei confronti delle donne saudite con conseguente permesso di ottenere la patente. Celebrazione è avvenuta con un torneo di karting proprio in Arabia Saudita, per sensibilizzare maggiormente le persone al tema. E non è tutto.
Sempre in merito all’inclusione, ha sostenuto molte volte i diritti delle comunità LGBT, affermano in un’intervista del 2022 che “È tempo di un pilota gay in F1”. In più, ha sostenuto lotte contro il razzismo, supportando al 100% il suo ex rivale, Lewis Hamilton, a dimostrazione di come i rapporti dentro e fuori pista siano diversi.
E per concludere, quale ruolo potrebbe ricoprire Vettel in Red Bull? Quello di Brand Ambassador. Le tematiche appena descritte, sono quelle a cui si dedica da tempo anche Red Bull, attraverso programmi e iniziative che mirano a favorire la diversità e l’integrazione in diverse aree, come lo sport, la cultura e il lavoro.
Un impegno che si è tradotto in campagne pubblicitarie che promuovono la diversità e l’inclusione, eventi sportivi aperti a tutti, collaborazioni con artisti e atleti di diverse provenienze e un focus sulla creazione di un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing