In questo inizio di settimana di gennaio, l’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari ha catalizzato tutti gli occhi del mondo su Maranello. Ieri mattina, il sette volte campione del mondo ha percorso i primi chilometri in tuta rossa, sul circuito di Fiorano con la Ferrari SF-23, che ha gareggiato nel campionato mondiale di F1 del 2023.
La folla ferrarista, assiepata nei pressi del perimetro della pista di Fiorano, ha dato il benvenuto al Sir, che ha ringraziato per il calore ricevuto, con l’augurio di poter regalare le gioie che da tanto tempo mancano a Maranello.
Non tutti sono felici dell’ingaggio di un pilota sì titolato, ma con ormai 40 anni sulle spalle. Solo la pista ci dirà se la scommessa “Hamilton”, tanto voluta dal presidente della Ferrari, John Elkann, sarà stata vincente.
Hamilton, nel corso della sua straordinaria carriera, è stato l’avversario più odiato dai ferraristi, visti i numerosi duelli in pista e fuori. Alcuni non accettano che oggi sia un pilota Ferrari e non lo ritengono degno di guidare per il Cavallino Rampante.
Per sminuire il valore straordinario di un pilota leggendario come Hamilton, molti utilizzano la “carta” Michael Schumacher. Quando, nel 1995, Michael fu annunciato come nuovo pilota della Ferrari per il 1996, i tifosi della Rossa, al Gran Premio d’Italia a Monza, mostrarono tutto il loro disappunto con uno striscione divenuto iconico che recitava: “Meglio un Alesi oggi che 100 Schumacher domani”. Poi il resto è storia, una magnifica storia.
Ma quello è il passato: seppur glorioso, rimane passato. Oggi dobbiamo pensare al presente e al futuro della Ferrari, rappresentato da Lewis Hamilton, l’uomo chiamata, ovviamente senza escludere Charles Leclerc, a riportare quell’agognato titolo piloti che manca ormai dal 2007.
Per quanto riguarda Schumacher, lasciamolo in pace, senza paragoni o confronti che non hanno motivo d’esistere. Basta con tweet e post accompagnati dall’hashtag “#KeepFightingMichael” solo per ottenere qualche interazione o like in più. Michael Schumacher è il primo ferrarista al mondo e sarebbe felicissimo di rivedere la scuderia che lo ha reso leggenda ritornare alla vittoria.
Come si suol dire in questi casi: i piloti, anche campioni, passano, ma la Ferrari resta.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP