Nelle ultime settimane, attorno a Carlos Sainz, pilota della Ferrari, si è creato un clima di attesa per il suo futuro. Il 1 febbraio del 2024 è stato annunciato l’approdo di Lewis Hamilton alla corte di Maranello, cosa che ha costretto lo spagnolo a mettersi nella scomoda condizione di doversi trovare un sedile per il 2025.
Le prime voci iniziali lo volevano sciuro approdante in Audi. Carlos ha messo però in stand-by il colosso tedesco aspettando eventuali sviluppi su un sedile lasciato da Hamilton, in Mercedes. Ma anche osservando gli sviluppi in casa Red Bull che era in bilico sul da farsi con Sergio Pérez.
Durante il Gran Premio di Monaco escono fuori rumors inaspettati che vorrebbero Sainz non in Sauber/Audi bensì nella storica scuderia Williams. Nell’ultima settimana la Red Bull ha riconfermato il sedile di Pérez per le annate 2025 e 2026, chiudendo di fatto le porte al ferrarista.
La Mercedes non sembra essere orientata sul madrileno scommettendo subito sul golden boy italiano, Andrea Kimi Antonelli, o su Esteban Ocon, il francese appena defenestrato dall’Alpine con un passato nella casa della Stella a Tre Punte.
Si parla però insistentemente di Sainz alla Williams. Alcune testate danno l’affare per fatto, ma il protagonista ha smentito. In assenza di conferme, quindi, ci limitiamo a riportare i fatti. E a valutarli.
Gli appassionati e gli addetti ai lavori hanno un po’ da ridire sulla scelta operata dello spagnolo mettendoci un po’ di classismo nei confronti di una scuderia storica e gloriosa come quella della Williams.
Carlos Sainz: Williams scelta al ribasso?
La Williams, dal 2018 ad oggi, naviga costantemente nella parte bassa della classifica. Patron Sir Frank Williams, prima della sua scomparsa, nel 2021, ha venduto la compagnia alla Doriltol Capital per 152 milioni di euro mantenendo comunque lo storico nome.
L’ultima vittoria della scuderia inglese è di Pastor Maldonado nel Gran Premio di Spagna del 2012. Per risalire all’ultima pole position bisogna fare un balzo avanti di due anni: Felipe Massa, al Gran Premio d’Austria, centra la sua 16° e ultima in carriera.
L’ultima soddisfazione per il team inglese arriva con il podio, un 3° posto, ottenuto da Lance Stroll sul tracciato cittadino di Baku nel 2017. Questo fu anche l’ultimo campionato in cui la Williams chiuse in top 5, totalizzando 83 punti. Da lì in poi, l’oblio senza fine.
In passato alcuni piloti campione del mondo hanno compiuto un passo indietro legandosi a squadre meno blasonate. Come fece Damon Hill che passò alla Arrows che, in 20 anni di F1, non aveva mai vinto una gara. L’inglese si dovette accontentare di un solo podio, insperato, in Ungheria dopo aver sfiorato la vittoria.
Jacques Villeneuve, campione del mondo nel 1997, dopo una lotta senza esclusioni di colpi contro la Ferrari di Michael Schumacher, nel 1999, firmò un contratto con la neonata British American Racing, la BAR. Il campione del mondo del ’97 non conquistò neppure un punto.
I piloti attuali, rispetto a quelli del passato, tengono molto di più al posto fisso invece di provare nuove avventure, affrontare stimolanti sfide nell’ignoto. Probabilmente, il bi-campione del mondo Fernando Alonso, è l’ultimo pilota “viaggiatore” che salta da una scuderia all’altra. Anche gli appassionati e gli addetti ai lavori si sono abituati allo “snobismo” dei piloti. Anche loro preferiscono il posto fisso.
![Carlos Sainz](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/06/Sainz-1-750x375.webp)
Sainz vorrà andare in Williams? Il vecchio appassionato di Formula 1, quello “duro e puro”, dovrebbe essere contento di questa scelta. Invece, con superbia e con classismo, con un “ma” che non può di certo mancare, vede la squadra di Grove come un “downgrade”.
Dal 2026 avremo delle nuove auto e delle nuove power-unit che potrebbero mischiare le carte. In passato i nuovi regolamenti hanno regalato risultati inaspettati. Basti pensare alla Brawn GP, una scuderia nata dalle ceneri della Honda F1 Team Racing che, grazie al cambio di regolamento del 2009, ha vinto entrambi i mondiali.
Il 2026 potrebbe essere un remake di quel film. Potremmo vedere la Williams di Sainz dominare il mondiale o, al contrario, raschiare il fondo del barile. Ma di certo se Carlos dovesse andare nel team inglese avrebbe operato una scelta coraggiosa che non deve per forza essere condivisa. Ma sicuramente rispettata. Il coraggio, forse, agli altri manca. Non a Carlos Sainz.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP