Dopo il Gran Premio del Qatar, Max Verstappen aveva lanciato accuse piuttosto pesanti a George Russell. Secondo il fresco quattro volte campione del mondo, l’inglese mostrerebbe un duplice volto: uno pubblico, buonista, e uno privato, sfera nella quale avrebbe fatto “guerra” all’olandese chiedendo una penalità ai suoi amici della FIA.
Insomma, Max ritiene che Russell, forse anche per il suo ruolo nella GPDA, goda di buoni rapporti con commissari e altre figure deputate ad applicare le regole della Formula 1. Dopo pochi giorni di silenzio, il pilota della Mercedes ha replicato per le rime, usando parole altrettanto pesanti che non riportiamo, dato che si trovano ovunque sul web e citarle sarebbe solo un noioso esercizio.
Questo scritto sarà breve e si esaurirà in poche righe. È solo uno sfogo di chi, per lavoro, racconta le vicende del motorsport. A mio avviso, quella cui assistiamo da meno di una settimana sembra una ridicola pantomima fatta per le telecamere e, soprattutto, per alimentare tifoserie sempre più accese, pronte a cadere in questi tranelli.
Basta dare un’occhiata ai social network per vedere come le due fazioni si stiano lanciando bordate “termonucleari” in uno scambio che replica lo stile dei due protagonisti, con risultati tutt’altro che rimarchevoli. Spazzatura verbale lanciata nel campo avversario.
La Formula 1 vive di duelli, ma ultimamente questi si spostano sempre più al di fuori della pista. Ci piacerebbe vedere Russell e Verstappen lottare tra i guard-rail – ovviamente in maniera corretta – piuttosto che osservarli scambiarsi frecciate a distanza, come due perfetti idioti intenti a sobillare un pubblico di persone forse ancor meno deste, pronte a cadere nella trappola mediatica orchestrata da chi detiene i diritti commerciali della F1 e sguazza come i proverbiali suini nel fango con vicende come questa.
Sarà che ho qualche anno in più dei due belligeranti protagonisti, sarà che, da padre, certi atteggiamenti mi ricordano i capricci degli infanti, fatto sta che non vale la pena perdere altro tempo a commentare l’ennesima diatriba pubblica che potrebbe risolversi con un confronto diretto in privato. Ma vuoi mettere lo spettacolo di spiattellare tutto davanti ai microfoni? Si parla, si scrive, si commenta, si fanno clic, si genera engagement. Tutto quello che serve per aumentare un po’ il fatturato.
Buon divertimento. Io torno a cose più edificanti.
Crediti foto: Formulacritica