Russell vs Alonso: incoerenza interpretativa, un problema per la F1

Le decisioni post gara dei giudici a seguito del duello Russell - Alonso sono sembrate sproporzionate. Un problema serio per la F1 che non riesce a definire una corretta linea interpretativa su episodi di pari portata

Il Gran Premio d’Australia, una volta tanto, ha “eruttato” temi diversi dal solito imperio Red Bull. Una botta di vita che ci sveglia dall’assuefatto torpore generato dalle vittorie di Max Verstappen che giungevano sempre alla stessa, iper replicata, maniera. Tra le tante cose positive, a partire dalla doppietta della Ferrari, è emerso un fatto meno esemplare che pure riporta all’atavica ciclicità di certe cose: la discrezionalità del giudice della Formula 1. L’episodio è quello che ha visto coinvolti Fernando Alonso e George Russell sul finire del gran premio.

Cosa è accaduto è noto, così come è storia la successiva penalità di venti secondi comminata all’asturiano. Una decisione divisiva che ha polarizzato il dibattito che ne è scaturito nelle ore successive. Commenti spesso poco razionali, quelli osservati, figli del tifo e delle passioni che accendono gli animi ma limitano le capacità di sereno giudizio. Pareri, beninteso, rispettabili finché non scadono nella violenza verbale che ahinoi contraddistingue sempre più l’eloquio social.

George Russell - Mercedes W15 - GP Australia 2024
La Mercedes W15 di George Russell dopo l’incidente al termine del GP d’Australia 2024

Russell – Alonso: i pareri dei protagonisti

Opinioni, quelle dei protagonisti, che è lecito leggere per farsi un’idea ancora più chiare delle cose. Sto bene dopo l’incidente, per fortuna. Non so davvero come spiegare quello che è successo. Ero a mezzo secondo da Fernando cento metri prima della curva e poi all’improvviso è tornato verso di me molto velocemente”. 

“Era chiaro che aveva frenato prima di quanto avesse fatto nei giri precedenti e poi ha spinto nuovamente sull’acceleratore. Non me l’aspettavo, mi ha colto di sorpresa. Ho sbattuto contro il muro e ho avuto pochi secondi drammatici”, ha spiegato George Russell

Forse più deluso era Alonso che ha dichiarato quanto segue: “Siamo rimasti un po’ sorpresi dalla penalità a fine gara  che riguardava il modo in cui avremmo dovuto affrontare le curve o guidare la macchina”. 

In alcun momento nessuno di noi vuole fare qualcosa di sbagliato a queste velocità. Ritengo che se non ci fosse stata la ghiaia in quella curva, in qualsiasi altra curva del mondo non saremmo mai nemmeno stati indagati”.

In F1, avendo oltre 20 anni di esperienza e avendo avuto duelli epici come Imola 2005 – 2006 e Brasile 2023, cambiare le linee di corsa, sacrificare la velocità di ingresso per avere buone uscite dalle curve fa parte dell’arte del motorsport”. 

“Non guidiamo mai al 100% a ogni giro di gara e a ogni curva: risparmiamo carburante, gomme, freni, quindi essere giudicati responsabili di non fare ogni giro uguale all’altro è un po’ sorprendente”. La chiosa dell’asturiano che non ha voluto eccedere nelle polemiche.

Fernando Alonso, Aston Martin F1

Russell – Alonso: preoccupa l’incoerenza interpretativa del giudice

Opinioni e punti di vista. Il mio è piuttosto chiaro e lo ribadisco dopo averlo espresso su X. L’episodio incriminato è stato visionato decine di volte, sia dalla soggettiva dell’inseguente Russell, sia dalla prospettiva dello scappante Alonso. Ebbene, dopo innumerevoli ripetizioni, ancora non si riesce a trovare il senso della penalizzazione.

Io non lo riesco ad individuare, sia chiaro. Così come non riesco a raccapezzarmi sulla grandezza della pena comminata. Un provvedimento enorme, sproporzionato e sicuramente anti-giurisprudenziale osservando ciò che è stato deciso in analoghe fattispecie.

George Russell cade nel tranello di Fernando Alonso che è sempre stato un maestro indiscusso dell’arte del difendersi. Lo spagnolo, nella circostanza, non passa il segno, ci balla sopra in punta di piedi, con maestria, con la sapienza dell’esperto, col piglio del genio. 

Nando è semplicemente abile, scaltro, a gestire il vantaggio esiguo che aveva sul britannico che ci ha fatto la figura del novellino. Ma come fare esperienza? Come capire il modo in cui uscir fuori da duelli del genere se non ti fanno testare le auto e, per giunta, se il giudice è così interventista e protettivo? 

Questa F1 senza costrutto (se ne ha, non lo colgo) non vuol far crescere davvero i piloti di nuova generazione. Li protegge e li avvolge nella bambagia. Senza un collegio giudicante troppo protagonista e presenzialista ieri il driver della Mercedes avrebbe imparato qualcosa; oggi si può attaccare all’alibi della difesa scorretta. Che tale non è, mi permetto di ribadire ri-esprimendo il mio punto di vista.

I momento che precede l’impatto: Fernando Alonso prova a tenere aperto il gap su George Russell, GP Australia 2024

Il vero male che fuoriesce da questo ennesimo evento controverso di una Formula Uno mai pacificata e forse impacificabile è la giurisprudenza ondivaga per la quale episodi analoghi producono effetti penali diversi

Una deriva perniciosa frutto della schizofrenia dei commissari che decidono con la pancia e non col cervello. Né con il favore dei testi normativi e soprattutto del castello di sentenze pregresse. La giurisprudenza usata male: accartocciata e calpestata. Brutta deriva.

Ricordate Jeddah 2021? Il brake test palese di Max Verstappen portò a dieci secondi di penalità. Con lo stesso metro di giudizio Fernando avrebbe fatto salvo il sesto posto. Invertendo le metriche, invece, Max avrebbe dovuto subire una pena ben più grande e limitante, che forse avrebbe riscritto gli esiti di un campionato su cui insistono molti dubbi procedurali. Chiaramente per colpe non ascrivibili all’olandese.

La Formula 1 abbia finalmente la forza di creare un collegio giudicante idoneo al ruolo che ricopre e soprattutto riesca ad imporre una linea di giudizio ferma, costante e non umorale. Cosa che invochiamo da anni. Vanamente. Se la linea interpretativa è quella impostata ieri la si mantenga sempre. Farlo sarà difficile. Farlo significherebbe non permettere loro di correre liberamente… 


Credito foto: F1, Aston Martin, Mercedes AMG Petronas F1 Team

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