La vittoria di George Russell a Singapore ha confermato un dato ormai evidente: il britannico è nel momento migliore della sua carriera. Guida con sicurezza, matura consapevolezza e una determinazione che in Mercedes non si vedeva dai tempi migliori di Lewis Hamilton. Eppure, dietro ai sorrisi e alla solidità dei risultati, a Brackley si consuma una delle partite più delicate del mercato piloti 2026.
Russell non ha ancora firmato il rinnovo contrattuale. Un dettaglio che in Mercedes liquidano quasi con leggerezza, ma che racconta una complessità più profonda. Toto Wolff ha spiegato che “le cose buone richiedono tempo” e che si tratta “solo di dettagli”, ma in realtà il nodo è strategico: la Mercedes non vuole chiudere a lungo termine la propria line-up in un momento in cui il futuro di Max Verstappen rimane una ghiotta prospettiva.

L’effetto Verstappen e la prudenza di Toto Wolff
Nei primi mesi dell’anno, l’ipotesi che Verstappen potesse lasciare la Red Bull già nel 2025 aveva fatto scattare il segnale d’allarme a Brackley. Wolff non ha mai nascosto la sua stima per l’olandese, considerato l’unico in grado di ridefinire immediatamente il potenziale di un progetto tecnico. Da quel momento, le trattative con Russell hanno rallentato, pur restando su binari di sostanziale fiducia reciproca.
Oggi, con Verstappen legato contrattualmente alla Red Bull fino al 2028 ma sempre osservato speciale in caso di crisi interna (le incognite sulla power unit prodotta con la collaborazione della ritornante Ford sono parecchie), la Stella a Tre Punte mantiene una posizione attendista: confermare Russell per il 2026, sì, ma senza vincoli eccessivamente lunghi. Il risultato è un contratto che tarda ad arrivare e un pilota consapevole di meritare più stabilità di quella che il team, per ora, è disposto a concedergli.

Il parallelo con Sainz e la lezione Ferrari
È un copione che ricorda da vicino quello vissuto da Carlos Sainz con la Ferrari nel 2024. Anche lo spagnolo era a un passo da un rinnovo pluriennale, salvo poi essere messo in disparte quando si è aperta la possibilità di ingaggiare Lewis Hamilton. Sainz non aveva sbagliato nulla, ma era stato travolto dalla logica di opportunità che governa il mercato ai vertici della Formula 1.
Russell vive oggi una versione più evoluta della stessa incertezza: ha tutto per restare, ma non ha ancora in mano la garanzia di lungo periodo. L’arrivo di Andrea Kimi Antonelli, considerato il futuro talento di riferimento della Mercedes, complica ulteriormente il quadro. Il giovane italiano dovrebbe essere parte integrante del team anche nel nuovo ciclo tecnico del 2026 nonostante le difficoltà incontrate nella stagione di debutto. Una mossa che fissa uno dei due piloti a lungo termine, lasciando l’altro sedile più fluido.

Russell pilota completo, ma non intoccabile
Dopo Singapore, Russell ha detto di sentirsi “più completo, più fiducioso e pronto a lottare per un titolo mondiale”. Un’affermazione che fotografa perfettamente la sua evoluzione: da giovane promessa a leader tecnico, da esecutore di strategie a pilota capace di creare la differenza in pista. Wolff si muove in equilibrio: vuole premiare la solidità del suo pilota, ma anche mantenere margine di manovra in un panorama che si prepara a una vera rivoluzione contrattuale nel 2027, quando diversi top driver torneranno disponibili.
Per ora, il piano sembra chiaro: Russell e Antonelli saranno la coppia Mercedes 2026, ma la durata del contratto del britannico dirà molto di più sulle reali intenzioni del team. Un rinnovo breve significherebbe che Brackley tiene aperta la porta al futuro; un accordo più esteso certifica invece una scelta definitiva di continuità.
In entrambi i casi, Russell si trova in una posizione di forza tecnica, ma di relativa debolezza politica: guida al massimo livello, ma deve ancora convincere la squadra che la nuova era Mercedes può nascere intorno a lui. E se la storia recente di Sainz insegna qualcosa, è che in Formula 1 nessun pilota è al sicuro finché non c’è una firma. Per ora, Russell continua a fare l’unica cosa che può davvero garantirgli il futuro: spingere e provare a vincere.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Oracle Red Bull Racing
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