Rosberg – Hamilton: quando l’opinione deforma i fatti

Nico Rosberg ha attaccato Lewis Hamilton usando argomenti deboli che Toto Wolff ha indirettamente smentito. Può l'opinionista affrancarsi dal vero per dar fondo alle sue pulsioni?

Mercedes se la passa male. Quello del 2024 è il peggior avvio dell’era turbo-ibrida. La classifica piange, le prestazioni latitano e, peggio ancora, finora non si è ben capito dove mettere le mani. La W15 resta un oggetto misterioso che Russell e meno ancora Hamilton comprendono.  

Forse, stando a quanto riferito ieri da Toto Wolff, a Miami potrebbe esserci una prima inversione di rotta. “Considerando dove abbiamo terminato, quelle ottenute non sono buone posizioni per noi. Non è abbastanza”.

Ci è mancato il passo e dobbiamo andare a fondo su questo. Abbiamo qualcosa in serbo per Miami, che sembra essere un buon passo avanti. Vediamo dove ci porterà”. Queste le osservazioni del manager che spera di aver archiviato una fase abbastanza scura in un percorso che vede la Stella a Tre Punte essere entrate in una crisi apparentemente irreversibile. 

Mercedes Cina
Toto Wolff, team principal e coproprietario del team Mercedes F1

Mercedes: Hamilton sacrificato per la sua esperienza?

Sempre Wolff, in un’altra intervista, aveva detto che bisogna andarci piano con l’idea secondo cui un pilota possa determinare la parabola di sviluppo di una monoposto. Alludendo, in maniera abbastanza caustica, al passaggio di Lewis in Ferrari, aveva sottolineato che nella sua visione delle cose è più grave perdere ingegneri che conducenti. 

Vorrebbe da puntualizzare che troppi ne hanno lasciati partire negli ultimi anni con i risultati che tutti possiamo osservare. Ma non finisce qua. Nonostante l’idea espressa sul peso del progettista, in Mercedes continuano ad avere bisogno di un tester più esperto per capire se ciò che si studia in laboratorio funziona alla riprova della pista. 

Interessante il prossimo passaggio ancora una volta firmato da Wolff: ”La nostra macchina non è a posto e possiamo vedere chiaramente cosa abbiamo sbagliato sulla vettura. Volevamo essere un po’ più aggressivi per fare qualcosa di diverso. Lo avete visto con Lewis: forse è stato un passo più lungo della gamba. La vettura non era veloce, basta vedere i dati: non era la cosa giusta da fare”.

Quindi è chiaro che Hamilton, come avvenuto nel 2022, stia ricoprendo senza troppe proteste lo scomodo ruolo del validatore di esperimenti che per ora non hanno funzionato. Segno che forse il driver non è così marginale nel rimettere in sesto un progetto nato male e che non è stato ancora sottoposto a una ormai necessaria campagna di sviluppi. 

Lewis Hamilton striglia la Mercedes W15 durante la Sprint Qualifying del Gran Premio della Cina 2024

Rosberg vs Hamilton: un attacco ingiustificato

L’altro ieri, dopo la pessima qualifica di cui si è reso protagonista Lewis Hamilton, il suo ex compagno di squadra (e soprattutto ex amico) Nico Rosberg aveva tuonato e vomitato parole non proprio lusinghiere. 

Il tedesco, sempre molto caustico nei giudizi sul britannico, metteva in dubbio la veridicità delle dichiarazioni di quest’ultimo sugli assetti devianti che il team gli ha spesso “offerto” rispetto a quelli su cui può contare George Russell, evidentemente meno avvezzo allo sviluppo delle vetture.

Le parole di Toto Wolff riportate in apertura rendono giustizia al vero e soprattutto smentiscono le maldestre accuse di Rosberg che sembra parlare più per fare facile flame che per spiegare come si sviluppano certi fenomeni.

Pareri, quelli del campione del mondo 2016, che esaltano un pubblico forcaiolo, casinista, educato a suon di puntate preconfezionate di “Drive to Survive”. Giudizi che provengono da chi, a un certo punto, non ha più avuto il coraggio, la voglia, la forza (chiamatela come vi pare) di confrontarsi con Lewis, con gli altri, con la pista e soprattutto con se stesso. 

Un ex pilota, che oggi affronta il ruolo di commentatore tecnico, potrebbe e dovrebbe essere più cauto nelle uscite. Ma a volte si ha la sensazione che certe dichiarazioni siano funzionali a un preciso scopo che risponde alla necessità di creare tensione narrativa quando la pista offre poco, molto poco, a causa di una Red Bull che continua a fare il bello e il cattivo tempo.

Tutto accettato e accettabile? Fino a un certo punto! L’opinione e il diritto di potersi esprimere non dovrebbero mai offuscare i fatti nudi e crudi che non possono essere rimaneggiati ad uso e consumo delle proprie necessità comunicative. Questa versione di Rosberg, non ce ne voglia, non piace. Bocciato.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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