Si sa, con l’impossibilità di effettuare tanti test privati, per via del budget cap, per un giovane pilota sono poche le occasioni in cui si può salire su una monoposto e sentire le sensazioni che una macchina di Formula 1 può dare. Abbiamo visto quest’anno come qualche team, tra cui Mercedes, abbia approfittato di alcuni programmi di prova, sia interni che ufficiali, per introdurre il giovane Kimi Antonelli al mondo della massima serie del motorsport su quattro ruote.
Ma c’è stato un pilota che, in un sabato caldo saudita, è stato chiamato a guidare una monoposto di F1, ma non per un team qualunque. Stiamo parlando del giovane Ollie Bearman, passato agli annali per essere stato il più giovane driver della storia Ferrari in Formula 1.
La gara di Jeddah ha aperto le porte della F1 a Ollie Bearman
Ciò che ha sorpreso gli addetti ai lavori è stata la sua capacità di adattamento, in particolare su una pista insidiosa come quella di Jeddah, dove basta poco per finire a muro. Proprio in merito a questa sua abilità, al classe 2005 è stato chiesto se il riuscire ad adattarsi rapidamente è stata una qualità che ha sempre avuto o che è stata sviluppata nel corso degli anni.
La risposta del giovane pilota lascia intendere il perché una squadra come l’Haas non abbia avuto alcun dubbio nell’affidargli un sedile per la prossima stagione: “Non credo che sia qualcosa che puoi davvero imparare, ovviamente nel tempo sono migliorato anche su questo aspetto, ma è una caratteristica che ho sempre avuto. Quando ero in karting ricordo che nei primi giri ero sempre il più veloce, è un qualcosa che ho sempre avuto in modo naturale”.

In effetti, dopo Jeddah, Bearman è stato chiamato a sostituire Kevin Magnussen in due occasioni: prima a Baku e poi a Interlagos. In entrambe le gare il pilota della Driver Academy di Ferrari non ha per niente sfigurato, dimostrando di avere le carte giuste per competere in F1. Anche il fatto di non aver provocato ingenti danni alla macchina, quindi danni economici, ha giocato un ruolo nel suo ingaggio. Sappiamo, infatti, quanto Haas punti ormai su dei piloti che non provochino gravi incidenti, soprattutto dopo l’esperienza con Mazepin.
Ollie Bearman sulle possibilità dei team di investire sui giovani talenti
L’anno prossimo assisteremo ad un ricambio generazionale, con alcuni piloti della vecchia generazione che lasceranno spazio alla new wave. Antonelli, Bearman e Bortoleto sono già confermati, e attenzione al pilota francese Isak Hadjar che potrebbe approdare in Visa Cash App RB qualora Sergio Perez dovesse lasciare il Circus.
Molto probabilmente, la performance del giovane conducente tenuta a Jeddah, ha convinto molti team a tentare di dare opportunità alla nuova generazione. Anche il giornalista Roberto Chinchero la pensa in questo modo, e ha domandato all’inglese come spiegherebbe il fatto che questi nuovi piloti vadano subito veloci.

“Quella di riuscire ad arrivare velocemente al massimo è una qualità che oggi un pilota deve avere”. Come detto all’inizio, infatti, visto che le squadre hanno limitate possibilità di effettuare test privati, i nuovi piloti non hanno molte opportunità di girare in pista. Ecco perché solo quelli che arrivano ad una certa velocità in tempi brevissimi “sopravvivono” in questo mondo. “Penso che quello che sono riuscito a mostrare, e anche ciò che Colapinto ha mostrato – continua Bearman – abbia fatto cambiare idea in merito alla possibilità di investire su un giovane”.
Abbiamo visto, infatti, come le ottime prestazioni di Franco Colapinto avute all’inizio del suo esordio in F1, lo abbiano messo sotto i riflettori, arrivando quasi a convincere Red Bull a dargli un sedile. Tuttavia, in questo sport basta davvero poco per cambiare idea. Alla luce dei numerosi incidenti avuti dall’argentino, ad oggi l’unica squadra che avrebbe potuto garantirgli un sedile, la VCARB, si è tirata indietro.
Battere Esteban Ocon per sognare in grande: la Ferrari monitorerà i suoi risultati in Haas
L’anno prossimo, l’inglese dovrà confrontarsi con un pilota che ha ormai tanta esperienza in Formula 1. Stiamo parlando di Esteban Ocon. Il fattore esperienza potrebbe far impensierire un pilota senza stagioni sulle spalle, ma Bearman, al contrario, pensa che si possa fare bene anche al primo anno.
“Esteban è un pilota molto esperto, lo considero giovane ma è comunque in F1 da molti anni. Sicuramente poter contare su una buona esperienza è un bell’aiuto, ma allo stesso tempo abbiamo visto che in termini di performance stanno arrivando diversi giovani in grado di esprimersi subito ad un buon livello. Credo non sia impossibile fare bene anche nella prima fase della propria esperienza in F1”.

Ollie Bearman è un prodotto della Academy Ferrari, come Charles Leclerc. Sembra, quindi, destinato a indossare la tuta rossa in un futuro. Visti i dati anagrafici di Lewis Hamilton, potrebbe essere proprio lui il suo erede. Ma se si vuole convincere Ferrari, sarà importante per il classe 2005 fare bene in Haas, battere un pilota esperto come Ocon, e guidare la squadra verso gli obiettivi preposti.
Rispetto a Kimi Antonelli, suo compagno in Prema (F2), non avrà subito una macchina competitiva. Ollie dovrà avere la giusta pazienza perché ha tutto per approdare nella Scuderia di Maranello. Il 2024 è stata una stagione che non dimenticherà mai, ma adesso bisogna approcciare il 2025 con la mentalità giusta, perché il destino è solo nelle sue mani.
Crediti foto: Haas, Ferrari