Il capo progettista della McLaren, Rob Marshall, ha rivelato le motivazioni che lo hanno spinto a lasciare dopo 17 anni una squadra ben rodata come la Red Bull, per abbracciare il progetto suggestivo della compagine di Woking. Secondo quanto detto in un’intervista per GPblog, l‘affascinante storia della McLaren ha giocato un ruolo cruciale nella sua decisione.
Una scelta che in pochi avrebbero fatto visto che l’ingegnere lasciava Red Bull in un periodo di dominio per una McLaren in forte crisi che stava attraversando una fase di profondi cambiamenti, a partire dalla promozione di Andrea Stella come team principal.
“Per me è un onore essere chiamati a lavorare da qualche parte, ma quando guardi la griglia, ci sono solo pochi team con una vera tradizione e una storia duratura e comprovata. La Ferrari ne ha in abbondanza, così come la McLaren e la Williams“, esordisce Marshall celebrando la storia di questi tre team che hanno fatto la storia della Formula 1.
“Ma il nome della McLaren, i piloti che hanno corso qui: un sacco di persone sono fan della McLaren. Se chiedi perché sono fan della McLaren, ti rispondono tipo ‘Beh, per Senna e Prost’ o per Hakkinen, non necessariamente solo per Lando e Oscar”.
L’ingegnere britannico ha poi fatto un confronto con la Red Bull che, vista la recente storia, ha dei fan che si sono avvicinati solo negli ultimi anni alla compagine di Milton Keynes, grazie a dei piloti come Sebastian Vettel o Max Verstappen.
Come Andrea Stella e Zak Brown hanno convinto Rob Marshall
La rivoluzione totale di Zak Brown sembra aver convinto il capo progettista. Come ha già spiegato in una recente intervista, l’obiettivo del CEO McLaren era di cambiare la mentalità in primis della squadra e l’immagine della stessa agli occhi di tutti i tifosi.
Ironicamente, lo statunitense aveva descritto questo percorso comparandolo con una famosa pellicola del cinema: “Se lo confrontiamo con Star Wars, McLaren ha recitato per tanto tempo il ruolo di Darth Vader. Nero, freddo e terrificante. Adesso stiamo cercando di sembrare un pò come Luke Skywalker, dunque, pieni di energie, colorati e giovani”.
Rob Marshall è rimasto colpito da questo cambiamento e ha elogiato le due figure artefici della rinascita McLaren: “Dall’esterno, per molti anni, la McLaren è stata considerata un posto grigio dove le persone grigie andavano a lavorare. C’era una sorta di sottofondo di miseria in tutto il posto“.

“Andrea Stella è un leader ispiratore, ma si prende veramente cura di tutti. Zak mi fa ridere ogni volta che gli parlo. È così carismatico ed entusiasta. È un grande leader, lo sono entrambi”. Questa collaborazione ha dato i suoi frutti nell’ultima stagione. La MCL38 è stata la migliore vettura del lotto. Lo stesso Team Principal della McLaren è rimasto soddisfatto della scelta di ingaggiare Marshall, arrivato a Woking con un bagaglio di esperienze e conoscenze tecniche che si sono rivelate fondamentali per la conquista del Costruttori.
Il coraggio di lasciare Red Bull nel momento di grande dominio
Il 30 maggio 2023 è arrivato l’annuncio che ufficializzava il passaggio di Rob Marshall da Red Bull a McLaren. In quel periodo, la squadra di Milton Keynes stava disputando una stagione senza precedenti: ricordiamo che è stato l’anno in cui Red Bull ha vinto 21 gare su 22, mentre McLaren stava attraversando un periodo di crisi terminato poi a partire dal Gp d’Austria.
“Dal mio punto di vista, me l’hanno chiesto al momento giusto. Ero a un punto in cui pensavo che se non avessi cambiato team allora, sarei rimasto probabilmente per sempre. Ero felice di rimanere lì”, confessa Marshall, ricordando con affetto i suoi 17 anni di Red Bull.

“Tuttavia, le cose cominciavano a diventare troppo semplici, un po’ troppo comode. Conoscevi tutti, dovevi fare tutto. Adesso sono felice di aver lasciato Red Bull nel modo giusto. Ti piacerebbe pensare che nessuno voglia essere indispensabile, ma loro sono stati chiaramente capaci di cavarsela senza di me, il che è grande per loro”, dichiara il capo progettista.
Sembrerebbe, quindi, che oltre alla storia nobile della McLaren e il lavoro di Stella e Brown, la ricerca di nuovi stimoli sia stata determinante nella decisione di lasciare la comfort zone di Milton Keynes e di sposare il progetto di un team che da tanto tempo non lottava più per le posizioni che contano.
Crediti foto: McLaren