Il mercato piloti della Formula Uno si è confermato ricco di notizie negli ultimi giorni. Dopo gli annunci relativi all’uscita di scena di Sergio Perez e l’ingresso di Liam Lawson in Red Bull (si attende l’approdo di Isack Hadjar in VCARB, ndr), è arrivata un’altra ufficialità attesa da qualche tempo e che avevamo anticipato nelle scorse settimane: il ritorno di Valtteri Bottas in Mercedes come pilota di riserva e driver del simulatore di Brackley. Aspetto, questo, sempre più importante in una Formula Uno che tende a spostare costantemente lo sviluppo sulla sfera virtuale.
La decisione della Stella a Tre Punte appare logica. Dopo il mancato rinnovo con Sauber e l’addio di Mick Schumacher alle Frecce d’Argento, era plausibile che Bottas tornasse in un ruolo strategico. Sebbene non gli permetta di correre in gara, il suo contributo sarà cruciale per aiutare la Mercedes a tornare ai vertici, come accadeva nel 2021, fino alla gara finale di Abu Dhabi.
Kimi Antonelli sarà all’altezza?
Come annunciato nei mesi scorsi, Andrea Kimi Antonelli , classe 2003, farà il suo debutto nel team Mercedes affiancando George Russell. Tuttavia, il grande interrogativo è: sarà veloce quanto Russell? O, lanciando una provocazione, saprà addirittura essere più rapido del britannico?
La scelta di Toto Wolff e del management Mercedes di richiamare Bottas non è solo una mossa per riempire il posto lasciato vacante da Mick Schumacher, ma potrebbe anche riflettere una certa cautela operativa. Forse non c’è ancora piena fiducia nella prontezza di Antonelli per gestire le immense pressioni del team e del Circus in generale.
Basta guardare esempi recenti come, Logan Sargeant o Daniel Ricciardo (ma potremmo citarne tantissimi altri), allontanati per mancanza di velocità o per errori commessi durante la stagione. La Mercedes vuole evitare situazioni simili e assicurarsi di avere una soluzione pronta in caso di difficoltà.
Mercedes: perché Bottas?
Oltre al timore che Antonelli non sia ancora pronto, la scelta del finnico di Nastola si spiega con la sua profonda conoscenza del team. Durante la sua permanenza in Mercedes ha supportato Lewis Hamilton, contribuendo al successo del team nei mondiali costruttori. La sua esperienza e affidabilità rappresentano un valore aggiunto rispetto ad altri piloti attualmente disponibili sul mercato.
A differenza di Sergio Perez, che con Red Bull ha faticato a trovare il giusto adattamento alla vettura, Bottas ha sempre garantito i risultati richiesti, senza compromettere le strategie della squadra. Inoltre, il finlandese conosce già ogni aspetto della realtà di Brackley: dalla power unit al metodo di lavoro degli ingegneri, fino alla gestione operativa di una scuderia che sta lavorando per tornare grande dopo le quattro vittorie ottenute nel 2024.

Mercedes, Valtteri Bottas: un piano B in caso di necessità
Se “l’operazione Antonelli” dovesse rivelarsi meno efficace del previsto, Bottas potrebbe rappresentare una soluzione d’emergenza, grazie alla sua capacità di integrarsi rapidamente nel team. Nonostante gli anni lontano dalla Mercedes, il finlandese ha mantenuto un legame forte con l’ambiente e sa come lavorare in sinergia con Toto Wolff, James Allison, Andrew Shovlin e gli altri membri dello staff con cui ha scritto la storia segnando la striscia di vittorie più corposa della storia della F1: 15 titoli in otto stagioni.
In caso di necessità, in conclusione, Bottas è l’uomo giusto per subentrare a stagione in corso. Da italiani, speriamo vivamente che Antonelli dimostri il suo valore senza dover subire l’onta della appiedamento, ma Mercedes deve sentirsi serena con una valida alternativa, un usato sicuro pronto all’uso.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team