Renault è stanca della F1? Mercedes ne approfitta

La Formula Uno si muove su un doppio binario temporale. Da un lato c’è l’attualità, con un campionato e mezzo da chiudere con le regole tecniche vigenti. Poi c’è quanto accadrà nel 2026 con una vera e propria rivoluzione che toccherà diversi ambiti delle vetture. A partire dai propulsori. E per tale ragione sono già partite le grandi manovre.

I sei motoristi (Audi, Ferrari, Honda, Mercedes, Red Bull Powertrains e Renault) sono all’opera e non è possibile sapere a che punto siano nello sviluppo dei rispettivi propulsori.  Chiaramente è concreto il rischio che qualcuno “indovini” la power unit giusta e qualcun altro la sbagli accumulando un ritardo pesante. Questa evidenza alimenta voci, speculazioni e preoccupazioni sullo stato evolutivo di alcuni propulsori. 

Alpine
L’Alpine di Pierre Gasly a bordo pista dopo l’esplosione della power unit Renault

Mercedes – Alpine: arrivano conferme

Tutti i costruttori sono sotto pressione per provare a primeggiare in questa corsa tecnica a distanza. Nello specifico, si è fin qui ritenuto che Mercedes sia una delle realtà più avanti nella definizione del V6 turbo-ibrido. 

Proprio per questo motivo, una vecchia volpe come Flavio Briatore starebbe pensando di accaparrarsi i motori della Stella a Tre Punte dando seguito a una rivoluzione epocale che porterebbe Alpine a dividersi dalla Renault

I francesi andrebbero così a prendersi il posto delle Aston Martin che sarà legata in esclusiva alla Honda. Mercedes non avrebbe problemi a elargire una quarta fornitura, sono piuttosto gli altri clienti che vorrebbero una sinergia maggiore per valorizzare i propri progetti tecnici con un motore che si possa sposare alle rispettive vetture. 

Se James Vowles, team principal della Williams, ha fatto qualche pubblica rimostranza, diverso è il discorso per la McLaren che, stando ad AMuS si sarebbe messa a flirtare con Red Bull Powertrains. Prospettiva che si potrebbe concretizzare nel caso in cui Mercedes effettivamente si legasse alla scuderia francese.

Per ora siamo ai sondaggi, ma qualcosa prende a muoversi. “È molto complicato – ha spiegato Toto Wolff a formule1.nl ma di per sé siamo aperti a sostituire Aston Martin con un altro team. La nostra organizzazione è strutturata in modo tale da trarre vantaggio solo dai team clienti. Più motori ci sono in circolazione, migliore sarà il nostro sviluppo. Ci sono stati solo dei colloqui esplorativi. Spetta ad Alpine prendere una decisione. Solo quando sapranno qual è la loro posizione potremo definire un accordo. Ma in ogni caso, siamo aperti a questa possibilità”.

Parole eloquenti che dicono come Mercedes sia aperta e interessata alla concretizzazione dell’affare e come Alpine stia seriamente pensando di affrancarsi dalla Renault che evidentemente considera l’esperienza in Formula Uno come un libro che va per chiudersi. 

Ricordiamo che la scuderia francese ha ceduto parte delle azioni a Otro Capital, un fondo di investimenti che annovera tra le sue fila diversi personaggi legati al mondo dello sport. Anche se dai vertici della Losanga hanno sempre smentito che si trattasse del primo passo verso il disimpegno, le parole di Wolff e quelle recenti di Briatore indicano il contrario.

Forse – ma qua entriamo in un campo fatto di ipotesi e congetture – la nuova power unit in corso di sviluppo a Viry-Chatillon non sta dando i risultati sperati e la cosa starebbe aprendo all’implementazione di una exit strategy per definire la quale sarebbe stato ingaggiato uno scafato manager come Flavio Briatore che di certi passaggi di mano è esperto visto che egli stesso, in prima persona, aveva curato la cessione della Benetton alla Renault che si tolse diversi soddisfazioni con Fernando Alonso.


Crediti foto: Alpine, Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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