Renault e l’addio alla F1: tira aria di ripensamento?

Si apre una piccola breccia delle convinzioni dei dirigenti Alpine che potrebbero rivedere l’idea di dire addio alla Formula Uno. Sviluppi nei prossimi due mesi, ma Mercedes resta in preallarme

Purtroppo, oggigiorno, tendiamo sempre più ad abituarci all’idea che scioperare o manifestare sia un esercizio inutile, finalizzato a scopi poco nobili, come prolungare il weekend di pausa dal lavoro. Ma non è così, questo riduzionismo stupido mortifica anni di battaglie per l’affermazioni di diritti supremi che non dovrebbero essere in discussione ma che qualcuno cerca quotidianamente di minare in ossequio a una visione che vede l’uomo come un automa, una macchina per i fini d’accumulazioni di pochi eletti.

Scioperi e manifestazioni pubbliche sono tra i pochi strumenti che i lavoratori hanno per far sentire la propria voce e, a volte, queste azioni colpiscono nel segno o, quantomeno, fanno riflettere chi, nelle posizioni apicali, ha preso decisioni affrettate, magari mettendo al primo posto il profitto e non altre questioni altrettanto importanti. Non s’intende lanciarsi in questioni socio-politiche in questa sede, parliamo pur sempre di sport. Ma a volte rimarcare cose che non sembrano più scontate è un fatto necessario. 

Tornando a noi e dando senso all’incipit di questo scritto, quando dal gruppo Renault è emersa la volontà di dismettere il programma Formula 1, i dipendenti di Viry-Châtillon sono insorti, facendosi vedere in massa a Monza per esprimere il loro disappunto verso una decisione che avrebbe portato il team Alpine a non utilizzare più i propulsori della Losanga, bensì a fare affidamento alle rodate power unit Mercedes.

Una sconfitta non solo lavorativa, con tutte le implicazioni occupazionali che ne derivavano, anche se il gruppo francese aveva garantito di riallocare le risorse, ma soprattutto una sconfitta per un piano aziendale che avrebbe dovuto portare i francesi al vertice del mondo della Formula 1 e che invece comportata l’alzare bandiera bianca.

Le voci provenienti dall’interno parlavano di un motore V6 in uno stadio avanzato di sviluppo, con riscontri prestazionali interessanti ottenuti durante i test al banco dinamico. Anche per questo motivo, le rappresentanze dei professionisti impiegati nel comparto powertrain francese hanno spinto affinché la proprietà rivedesse le sue strategie.

Mercedes
La Power Unit Mercedes

Alpine-Mercedes: giorni d’attesa. Renault sta ponderando gli effetti del ritiro dalla F1

Ciò che sembrava ormai una formalità, ossia l’accordo con Mercedes per la fornitura di power unit – confermato dallo stesso Flavio Briatore, da poco alla guida della scuderia transalpina – sembra ora essere oggetto di ripensamento all’interno di un diverso piano aziendale.

La decisione definitiva spetta a Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo Renault. Il manager, italiano, ha spiegato che la decisione non è stata ancora presa e che ci sono ancora quattro o cinque settimane di tempo durante le quali il consiglio di amministrazione dovrà fornire una risposta definitiva.

Attenzione, però, a considerare già compiuto il passo indietro. De Meo ha anche spiegato che puntare su una nuova motorizzazione significherebbe risparmiare molti soldi e avere un pacchetto già funzionante ed efficace. Tuttavia, questo non può essere l’unico fattore da considerare, soprattutto pensando all’onta del fallimento che potrebbe derivare da un disimpegno di Renault dalla Formula 1.

Flavio Briatore e Luca De meo, Alpine F1 Team. Crediti foto: XPB Images

Anche se alla fine Renault dovesse decidere di dismettere il comparto motori, i dipendenti di Viry-Châtillon saranno comunque riallocati in altri progetti. La vocazione sportiva del gruppo transalpino è nota, e De Meo ha lasciato intendere che ci sono altri programmi in cantiere, che potrebbero essere attivati se il progetto Formula 1 dovesse subire un ridimensionamento.

In ogni caso, sembra che si stia aprendo una piccola breccia nelle monolitiche convinzioni del gruppo francese, che ora affianca all’idea di chiudere l’ipotesi di mantenere vivo il programma, proprio in virtù dei numeri positivi emersi dai test. Presto avremo una risposta definitiva sulle strategie dei transalpini, mentre Mercedes resta in preallarme, pronta a fornire le sue unità di potenza alla scuderia guidata da Oliver Oakes e Flavio Briatore.


Crediti foto: Alpine F1

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