La Red Bull esce dall’Hungaroring con una delle prove più deludenti dell’intera stagione 2025, ma il team principal Laurent Mekies invita alla calma. A Budapest, la RB21 ha mostrato segnali di evidente difficoltà sin dalle prove libere, culminate in una gara incolore: Max Verstappen ha chiuso in nona posizione, mentre Yuki Tsunoda si è attestato al 17° posto. Una prestazione, almeno sul fronte del quattro volte iridato, decisamente lontana dagli standard cui il team era abituato, tanto da spingere lo stesso olandese a lanciare un allarme sulla possibilità di non ottenere ulteriori vittorie in questa stagione.
“Per come stanno andando le cose adesso, dubito che riusciremo a vincere ancora quest’anno”, aveva dichiarato Max dopo una pessima qualifica, visibilmente frustrato da un pacchetto tecnico che pare essersi inceppato come confermato dalla rapida dismissione dell’ala anteriore nuova bocciata dopo i primi due turni di prove libere. Il messaggio, chiaro, ha fatto rumore. Ma Mekies, al suo secondo weekend al timone del team, non condivide la visione apocalittica del suo pilota di punta.

“È stato un weekend complicato, ma non credo che rappresenti davvero il livello della nostra macchina”, ha detto il direttore francese, sottolineando come le caratteristiche del circuito ungherese abbiano messo in luce le debolezze della RB21 senza però definirne il potenziale complessivo.
Mekies ha voluto ricordare che, appena una settimana prima, Verstappen aveva conquistato con autorevolezza la Sprint del Gran Premio del Belgio, a Spa-Francorchamps, dimostrando come la vettura sappia ancora essere competitiva su tracciati ad alta velocità. La speranza, dunque, è che l’Hungaroring si riveli solo una parentesi sfortunata, e non un campanello d’allarme per l’intero prosieguo della stagione.
“Accettiamo il fatto di non essere efficaci su piste come questa, ma le difficoltà incontrate in Ungheria sono state fuori scala. Non è un quadro rappresentativo del nostro livello”, ha insistito il francese. “Sappiamo che la McLaren oggi è più veloce. Lo ha dimostrato anche a Budapest con un’altra doppietta dominante. Ma se torniamo indietro a Spa, Max ha avuto la possibilità di giocarsela con i migliori. Questo ci dice che il campionato è ancora aperto, e che molto dipenderà dalla nostra capacità di leggere le piste e adattarci”.
La Red Bull, attualmente quarta nella classifica costruttori, paga una prima parte di stagione sotto le aspettative e un momento di evidente smarrimento tecnico. A Budapest, nessuna delle tre sessioni di libere è stata chiusa con una vettura nelle prime otto posizioni. Un’anomalia, che ha portato Verstappen a dichiarare senza mezzi termini: “Sulla macchina non funziona niente”.

Nonostante il clima teso, anche Helmut Marko ha ridimensionato la portata del risultato, definendolo un episodio isolato e non destinato a ripetersi. “Non penso che rivivremo una situazione simile”, ha affermato il consulente austriaco, trovando sponda proprio in Mekies: “Sono d’accordo, e anzi credo che questa gara possa servirci da lezione per interpretare meglio la nostra finestra operativa”.
Il responsabile della squadra ha evidenziato come i test effettuati nel corso del weekend abbiano fornito dati preziosi, da cui partire per correggere il tiro. La vettura soffre nelle curve a bassa e media velocità, dove l’efficienza aerodinamica viene meno e la gestione degli pneumatici diventa più complessa. “È stato un problema soprattutto legato al modo in cui accendiamo le gomme, più che a un deficit prestazionale puro”, ha spiegato.
Non è la prima volta che Red Bull si trova a dover inseguire nel corso di un campionato. E sebbene quest’anno il passo delle McLaren appaia superiore su più tipologie di tracciato, la struttura tecnica di Milton Keynes ha le risorse per reagire. Mekies, al centro di una delicata fase di transizione interna, lo sa bene: “Weekend come questo sono scomodi, ma rivelatori. È in questi momenti che si impara di più. Meglio che accadano ora, con ancora tante gare da disputare”.

La stagione non è finita. Red Bull, per quanto ferita, non ha intenzione di alzare bandiera bianca. Ma il realismo deve muovere il giudizio di chi osserva: il 2025 è ormai segnato dal timbro McLaren, Milton Keynes non può far altro che prenderne atto e sperare di ottenere qualche altra vittoria di tappa nelle ultime dieci gare. Sperando che il nuovo contesto regolamentare trovi pronto un team che oggi ha più incognite che certezze.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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