La performance deludente di Silverstone della RB21 ha messo a nudo, ancora una volta, i problemi strutturali della Red Bull, con Max Verstappen che ha chiuso al quinto posto in quella che rappresenta l’ennesima dimostrazione delle difficoltà attraversate dalla squadra di Milton Keynes. Un risultato che ha fatto emergere nuove frizioni all’interno del team, con fonti tedesche che riferiscono di uno scontro verbale tra Jos Verstappen e il team principal Christian Horner.
Le dichiarazioni post-gara dell’olandese a Sky Sports non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche: “La nostra macchina era brutta. Non avevo grip. Curve veloci, curve lente, sovrasterzo, sottosterzo, usura degli pneumatici: era tutto brutto“. Una diagnosi impietosa che fotografa lo stato critico della RB21, incapace di competere con le McLaren e relegata a un ruolo di secondo piano dopo anni di supremazia.
L’errore alla ripartenza dopo la safety car ha rappresentato solo la ciliegina sulla torta di una giornata da dimenticare. “Non avevo nemmeno il ritmo“, ha ammesso Verstappen, che ormai sembra aver metabolizzato l’impossibilità di lottare per il campionato: “Non stiamo lottando per il mondiale comunque, quindi non importa. La vita va avanti“.

La resa del campione
Con 69 punti di distacco dalla vetta e dodici gare rimanenti, il quattro volte campione ha de facto alzato bandiera bianca. Un’ammissione di resa che stride con l’immagine di un pilota abituato a dominare e che fino a pochi mesi fa sembrava imbattibile. La seconda metà di campionato si prospetta come un duello tra le McLaren, mentre la Red Bull rischia di assistere da spettatrice al crollo del proprio impero.
La situazione tecnica rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi più profonda. Secondo quanto riportato dau media germanici, la tensione all’interno del team ha raggiunto livelli preoccupanti. Nel paddock sono stati avvistati Jos Verstappen e Christian Horner durante un confronto notturno che, stando alle testimonianze, è stato “chiaramente udibile e non esattamente in tono amichevole“.
Il futuro incerto di Max Verstappen
Questi dissapori interni si inseriscono in un contesto di grande incertezza sul futuro del driver olandese. Nonostante un contratto valido fino al 2028, le speculazioni su possibili clausole di uscita continuano a moltiplicarsi, alimentate dall’interesse mai sopito di Mercedes e Toto Wolff. Raymond Vermeulen, agente di Max, ha confermato prima del GP di Gran Bretagna che “tutti parlano con tutti”, suggerendo che i contatti tra le parti sono tutt’altro che sporadici.
L’atteggiamento ermetico di Verstappen riguardo alle voci di mercato non fa che alimentare ulteriormente le speculazioni. Il pilota evita accuratamente di commentare l’interesse della Mercedes, mantenendo il massimo riserbo su eventuali contrattazioni in bassa frequenza. Una strategia che lascia aperte tutte le opzioni in vista della stagione 2026, quando la Red Bull introdurrà il nuovo motore sviluppato in collaborazione con Ford.

Il bivio Red Bull
Lo stesso Horner non ha voluto sbilanciarsi sulla permanenza del suo pilota di punta, ammettendo implicitamente che nulla può essere dato per scontato. Nel frattempo, Wolff ha annunciato che la decisione su chi occuperà il sedile Mercedes sarà presa entro la fine dell’estate, innescando una corsa contro il tempo che potrebbe ridisegnare completamente gli equilibri del Circus.
La Red Bull si trova così di fronte a un bivio: riuscire a invertire la rotta tecnica per trattenere il proprio campione o prepararsi a un futuro senza il pilota che ha dominato le ultime stagioni. Un dilemma che va ben oltre le performance in pista e che potrebbe determinare il destino della squadra per gli anni a venire.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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