Il mercato piloti della Formula 1 2026 entra nella fase calda con alcuni sedili ancora da assegnare e con la Red Bull al centro di uno scacchiere complesso. Se la Mercedes si avvia verso la conferma di George Russell e Andrea Kimi Antonelli – ipotesi non ancora ufficializzata ma ormai data per scontata – a Milton Keynes e Faenza la situazione resta aperta, con dinamiche che potrebbero ridefinire l’intera struttura del vivaio austriaco.
Red Bull: Verstappen blindato, resta il nodo compagno di squadra
La certezza riguarda Max Verstappen, legato al team fino al termine del 2028. Data non sicura a causa delle sirene Mercedes ma che non mette in dubbio la permanenza del 4 volte iridato nell’annata della rivoluzione normativa. La questione calda è l’identità del suo compagno di squadra. Yuki Tsunoda, promosso quest’anno nella sua Suzuka, non ha convinto: il giapponese ha totalizzato appena 12 punti, tre dei quali ottenuti quando correva ancora al fianco di Isack Hadjar in Racing Bulls. Il confronto con Verstappen sottolinea uno scarto tecnico e prestazionale insostenibile per una squadra che mira a rimanere riferimento assoluto della categoria.
Hadjar, al contrario, ha saputo imporsi con prestazioni in crescita costante: sei arrivi a punti e un podio a Zandvoort hanno messo in evidenza un profilo da pilota monolitico, rapido nell’adattamento e capace di gestire la pressione nonostante il debutto shock e la giovane età. È su di lui che Helmut Marko sembra voler puntare, anche se la decisione definitiva non arriverà prima di ottobre.

Racing Bulls: un doppio rebus
L’eventuale promozione di Hadjar lascerebbe due scranni vacanti in Racing Bulls. Lì la situazione è altrettanto intricata. Tsunoda potrebbe essere retrocesso, ma resta da chiarire quanto la Red Bull voglia mantenerlo all’interno del proprio programma. Peserà tantissimo l’addio di Honda che del nipponico è stato mentore e finanziatore. Liam Lawson, rientrato a Faenza dopo la breve parentesi inglese, ha mostrato segnali di crescita. Ma ciò non basta a garantirgli la sicurezza del posto. Anche per lui saranno decisive le ultime otto gare del mondiale.
A rendere ancora più complesso il quadro c’è Arvid Lindblad. Il britannico, impegnato in Formula 2, è considerato il prossimo prospetto su cui Marko intende investire. E se Helmut parla, a Milton Keynes, senza la presenza ingombrante di Christian Horner, ci sono molte persone disposte ad ascoltare e lasciarsi persuadere. La stagione di debutto in F2 dell’anglo-svedese è stata però altalenante. Nonostante ciò, la volontà di inserirlo nel sistema Red Bull resta concreta, anche a costo di sacrificare Tsunoda o Lawson.

Tsunoda osservato da Alpine
Non va trascurato l’interesse di Alpine, che deve ancora ufficializzare il secondo pilota per il 2026. Briatore non ha del tutto escluso di rinnovare la fiducia a Franco Colapinto ma resta forte la possibilità che a Enstone si voglia qualcosa di più convincente dell’argentino. Per Yuki è una possibile destinazione che, se confermata, gli permetterebbe di restare in griglia senza dipendere dal progetto Red Bull.
Hadjar: l’occasione di una carriera
Hadjar, intervistato da Canal+ nel programma “Clique”, ha raccontato senza filtri le emozioni legate a una potenziale promozione: “Mi spaventa, ma è anche incredibilmente eccitante! Vedere il mio nome accanto a quello di Max? Certo! E che line-up sarebbe“.

Il francese non ignora la difficoltà del ruolo: accanto a Verstappen molti hanno faticato, da Pierre Gasly a Sergio Perez fino a Lawson e allo stesso Tsunoda. Ma a 20 anni, Hadjar vede nella sfida una possibilità irripetibile di misurarsi con il riferimento assoluto della generazione attuale: “È solo l’inizio della mia carriera, ma potrei avere questa opportunità. Se mi dai la stessa macchina del miglior pilota del mondo, io avrò la possibilità di misurarmi con lui ad armi pari“.
La griglia 2026 resta dunque un mosaico incompleto, ma il baricentro del mercato ruota attorno al perno Milton Keynes – Faenza. Da lì passeranno le scelte che determineranno non soltanto il futuro immediato di Red Bull, ma anche la gestione strategica del programma giovani più influente del motorsport contemporaneo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, VCARB
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