Sebastian Vettel torna a parlare di Formula 1. A due anni dal suo ritiro, l’ex pilota tedesco – 53 vittorie e quattro titoli mondiali tra il 2010 e il 2013 – continua a seguire con attenzione il mondo che lo ha consacrato. Durante il weekend del Gran Premio di San Paolo, dove ha presentato il progetto ambientale F1REST, Vettel ha concesso un’intervista a Sky Sports F1 nella quale ha affrontato vari temi, dalla recente uscita di Christian Horner dalla Red Bull al suo possibile ritorno nel paddock.
Vettel, che ha legato il suo nome in modo indissolubile al team di Milton Keynes, si è detto “sorpreso” dalla notizia dell’addio di Horner, figura chiave della Red Bull fin dal suo ingresso in Formula 1. “Christian è lì da così tanto tempo, fin dall’inizio, e conosce questa squadra come le sue tasche. Penso che per quest’anno tutto fosse a posto”, ha dichiarato il tedesco, ricordando come il manager britannico fosse “una parte centrale del team”, capace di tenere insieme ingegneri, piloti e struttura tecnica.

Allo stesso tempo, Vettel ha voluto esprimere rispetto per il successore di Horner, Laurent Mekies, con il quale ha condiviso esperienze nel corso della carriera: “Conosco Laurent, ho lavorato con lui ed è una persona davvero fantastica. Ma Christian ha lasciato delle grandi orme. Non solo per i successi, ma perché era parte integrante della squadra e sapeva sempre cosa stava accadendo”.
Pur non essendo più coinvolto direttamente nella Formula 1, Vettel ha ammesso di mantenere viva la curiosità verso ciò che accade nel Circus. “Non sono completamente a conoscenza dell’organizzazione e del piano per il futuro, ma penso sia giusto dire: aspettiamo e vediamo come andrà a finire”, ha aggiunto, con il tono riflessivo che da sempre lo contraddistingue.
“Colloqui con la Red Bull? Non hanno mai avuto seguito”
Negli ultimi mesi si era parlato molto di un possibile ritorno di Vettel nel mondo Red Bull, magari in un ruolo dirigenziale o consulenziale al fianco di Helmut Marko. Ma il diretto interessato ha voluto chiarire come stanno realmente le cose: “Ho letto anche io di queste voci, e sì, ho parlato un po’ con Helmut, ma non è mai arrivato da nessuna parte”.
Un modo elegante per chiudere il capitolo, almeno per ora. L’ex campione ha confermato di essere felice della sua vita attuale, lontana dalle tensioni del paddock, ma non ha escluso la possibilità di un ritorno qualora si presentasse un’occasione stimolante.
“Penso che per quanto mi riguarda, sono abbastanza felice di dove sono nella vita in questo momento. Amo la Formula 1. All’inizio ho pensato che non sarei riuscito a guardarla, perché avevo bisogno di prendere le distanze. Ma poi ho ricominciato a seguire le gare, mi piace farlo. Amo lo sport e conosco ancora molti dei ragazzi, quindi resto vicino in questo senso”.

“Se arrivasse l’occasione giusta, potrei accettare”
Parole che aprono uno spiraglio, anche se senza alcuna fretta. “Non so, se si presenta o potrebbe presentarsi l’opportunità giusta forse c’è un ruolo che potrei essere felice di accettare. Il tempo lo dirà”.
Una dichiarazione che suona come una promessa velata: Vettel non cerca una scrivania, ma una causa che lo convinca davvero. Dopo anni trascorsi a inseguire millesimi di secondo, oggi il quattro volte iridato preferisce dedicare le proprie energie a progetti di sensibilizzazione ambientale e iniziative concrete come F1REST, il programma volto a compensare l’impatto ecologico dei circuiti attraverso la riforestazione e la tutela delle aree naturali.
Nonostante ciò, è evidente che la F1 resti nel suo orizzonte emotivo. Le sue parole lasciano intendere che, se dovesse presentarsi un ruolo capace di coniugare valori, visione e passione, Vettel non esiterebbe a rimettere piede nel paddock. In un’epoca in cui la Formula 1 sembra più tecnologica e distaccata che mai, il suo ritorno – anche solo come figura di riferimento o ambasciatore – avrebbe il sapore di un richiamo autentico alle radici umane e morali dello sport.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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