Il secondo sedile della Red Bull, per ora, è formalmente occupato da Sergio Perez. Il messicano è sempre sul filo del rasoio, e chissà se anche stavolta riuscirà a salvare il posto. Già in estate, la sua candidatura vacillava pesantemente: Daniel Ricciardo sembrava a un passo da Milton Keynes, e invece, alla fine, chi ha detto addio alla Formula 1 è stato proprio l’australiano, mentre il messicano è rimasto in sella, sciorinando però prestazioni che hanno nuovamente messo in discussione la sua permanenza nella massima serie.
Alla fine del Gran Premio di Abu Dhabi si è tenuta una riunione in Red Bull dalla quale sarebbe emersa la volontà di appiedare Checo per far spazio a Liam Lawson, un pilota che, in due stagioni da subentrante, ha mostrato qualcosa di positivo, ma di certo non ha fatto strabuzzare gli occhi. È comune l’idea che, nel vivaio Red Bull, il driver più dotato sia Yuki Tsunoda, il quale, per tutta una serie di ragioni, non è stato preso in considerazione nel ruolo di compagno di Max Verstappen.

Red Bull: per il secondo sedile è ancora tutto in gioco
Ma, negli ultimi tempi, qualcosa sembra essere cambiata. Ve ne avevamo dato conto qualche giorno fa: Koji Watanabe, numero uno di Honda, aveva fatto riferimento al driver giapponese come opzione per la scuderia anglo-austriaca. Il test svolto martedì a bordo della RB20 potrebbe aver ulteriormente messo qualche dubbio nella dirigenza degli ex campioni del mondo, che sono entrati in una profonda fase valutativa dalla quale emergerà il secondo pilota del team.
Ieri la FIA ha emanato i numeri di gara ufficiali del 2025 (leggi qui) e in VCARB è emerso un bel vuoto. Accanto a Tsunoda non c’è il nome di Lawson. Questo potrebbe significare la prossima promozione di Isack Hadjar, con il trasferimento del neozelandese nel team maggiore e il conseguente defenestramento di Perez.
Ma non v’è certezza che questo scacchiere possa completarsi in tale modo. E gli ulteriori interrogativi li ha fatti sorgere proprio Christian Horner: “Penso che Yuki abbia fatto un buon lavoro, quindi, nel caso in cui si decidesse qualcosa con Checo, sarebbero i candidati a cui guarderemo”, ha spiegato il boss della Red Bull.

“Ovviamente queste discussioni avverranno tra Checo e la squadra. Ora che la stagione è finita, ci siederemo con lui e rifletteremo sulla stagione e, ovviamente, su dove è andata male, lavorando collettivamente su quale sia il modo giusto e appropriato di procedere. Sergio è stato un grande servitore per questa squadra. Ha contribuito ai campionati costruttori 2022 e 2023. Rifletteremo su questa stagione e su come andremo avanti. Non c’è fretta. È ancora il nostro pilota, quindi sarebbe sbagliato per me speculare su come potrebbe essere il prossimo anno fino a quando io e lui non ci saremo seduti”.
Il mistero si infittisce, perché queste sono parole di chi sta valutando il da farsi senza mettere al primo posto dell’agenda la permanenza del conducente di Guadalajara. La novità è rappresentata dalla candidatura forte di Tsunoda, che fino a qualche giorno fa sembrava non essere contemplata. Chissà che, in questo possibile giro vorticoso di sedili, chi ne farà le spese sarà proprio Liam Lawson, che già pregustava l’adagiarsi nell’abitacolo della RB21.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Formulacritica