Alzi la mano chi ha compreso davvero la tre giorni di test del Bahrain della Red Bull. Pochi i giri effettuati (leggi qui), qualche noia di troppo sul fronte affidabilità, con Liam Lawson che ha perso quasi tutta la seduta mattutina del giovedì. Configurazioni aerodinamiche cambiate in maniera quasi compulsiva e un fondo che non ha convinto del tutto.
Il team torna a Milton Keynes prima di fare rotta su Melbourne, con più domande che certezze. Internamente si stima un ritardo di tre o quattro decimi rispetto alla McLaren. Con Liam Lawson al volante, il gruppo austriaco sarebbe la quarta forza. Il “fattore Verstappen” ribalta le cose e mette la RB21 in zona podio. Il campione del mondo può compensare i deficit tecnici con il talento, ma partire senza il vantaggio netto emerso l’anno scorso potrebbe essere fatale per le velleità di successo della Red Bull.
Sulla carta, si vocifera nel paddock, la nuova RB21 dovrebbe essere tre decimi più veloce della precedente, ma la McLaren sembra aver trovato mezzo secondo, aumentando così il suo vantaggio rispetto allo scorso anno. E questo in Bahrain, pista sulla quale la RB20 aveva fatto il bello e il cattivo tempo in gara.
Red Bull RB21: non è stata ancora trovata la direzione tecnica
La RB21, che non aveva sorpreso con le nuove linee, è un cantiere aperto. Pierre Waché e il suo staff hanno operato soprattutto sotto la pelle ridisegnando tutto il raffreddamento e l’andamento dei flussi interni della vettura. Novità più visibili erano state annunciate per l’Australia ma dopo il primo giorno di lavoro si è inteso accelerare.
Per l’ultima giornata di test, Red Bull ha portato un nuovo alettone anteriore e un fondo modificato. L’ala anteriore (in alto la comparazione tra le due versioni) ha funzionato, il fondo no. Il pavimento ha reso la vettura instabile, tanto che è stato sostituito con la versione precedente nel corso dell’ultima giornata.
Per quanto riguarda il muso la specifica aggiornata presentava una punta meno allungata. Per valutare diverse gestioni dei flussi da veicolare verso la zona dell’ingresso dei canali Venturi, è stato effettuato un test comparativo per capire come deviare efficacemente l’aria. Pare che la configurazione originale del design comportava un eccessivo effetto outwash che riduceva la portata d’aria verso il sottosquadro. Il nuovo elemento garantisce anche un leggero aumento del carico aerodinamico, potendo così adottare flap con un diverso livello di incidenza rispetto alla versione originale.
Se questo pezzo è stato promosso lo stesso non si può dire del fondo che è stato prontamente smontato dopo prove a velocità costante che non hanno dato i riscontri desiderati. Questo è un fattore che desta molta preoccupazione perché va sulla scia di quanto osservato durante L’arco del campionato 2024.
Red Bull aveva infatti introdotto diverse versioni del pavimento senza però ottenere dei veri benefici. Si ricordi che a un certo punto della stagione Sergio Perez chiese addirittura di tornare alla specifica iniziale proprio perché le varie novità avevano sbilanciato la vettura che nel corso del campionato è stata raggiunta e superata da Ferrari e McLaren. E in alcune circostanze anche dalla Mercedes.
Evidentemente persistono problemi di correlazione tra pista e sistemi computazionali. Potrebbe ancora pesare, in tal senso, il ritardo determinato dalla galleria del vento di Bedford che risulta essere non all’avanguardia rispetto agli analoghi strumenti in possesso dei rivali. Un aspetto al quale Red Bull sta lavorando visto che a fine 2026 dovrebbe debuttare il nuovo impianto messo in cantiere da Dietrich Mateschitz prima della sua morte.

Red Bull RB21: una vettura poco rotante
Quel che i test hanno detto è che si è confermato il comportamento dinamico visto nella seconda metà della stagione 2024: la vettura non ruota a sufficienza. Il fondo installato venerdì mattina non ha modificato in maniera sensibile il comportamento della monoposto che conferma le difficoltà nella rotazione, specie nelle curve di medio-bassa percorrenza. Eloquenti le difficoltà emerse in Curva 10, la difficile piega sinistrorsa che si approccia in frenata e col volante molto piegato.
In questa specifica sezione al RB21 entrava sempre un po’ in ritardo e, sovente, perdeva il punto di corda. Sottosterzo, per farla breve, che in uscita non permetteva di scaricare presto tutti i cavalli per affrontare il rettilineo che apre la sezione conclusiva della pista di Sakhir. Gli ingegneri hanno a lungo lavorato sulle barre al retrotreno rivedendo in maniera quasi frenetica la rigidità sospensiva e le altezze del posteriore senza mai trovare del tutto la quadratura del cerchio.

Nella seduta pomeridiana che ha chiuso la tre giorni di lavoro si sono osservati dei progressi, specie sul giro secco che Verstappen ha voluto provare in diverse occasioni. Sul passo le analisi sono sospese poiché, anche nell’ultimo dì, la Red Bull non ha provato una vera e propria simulazione concentrandosi su stint più brevi e ripetuti, tra l’altro effettuati col fondo visto mercoledì e giovedì.
In definitiva, è possibile ritenere che la RB21 è un laboratorio viaggiante che anche in Australia proseguirà le sperimentazioni, come tra l’altro farà anche la Ferrari che ha dato la sensazione di dover testare ancora qualcosa sulla nuova sospensione anteriore che ha generato qualche grattacapo di troppo. McLaren, in questo momento, sembra essere più avanti nella comprensione del nuovo modello e questa cosa potrebbe offrire un vantaggio all’avvio del campionato. Vedremo come le vetture reagiranno a una pista del tutto opposta: si passa, infatti, da uno scenario rear limited a uno limitato all’avantreno. Sorprese non sono da escludere.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
Illustrazioni: Chiara Avanzo per Formulacritica
Nell’utilizzare questo scritto si ricordi di citare la fonte, l’autore e/o il titolare dei diritti sui materiali e l’indirizzo web da cui sono stati tratti. Grazie.