La vittoria di Max Verstappen nel Gran Premio degli Stati Uniti ha confermato un trend ormai evidente: tre successi in quattro weekend e una costanza di rendimento ritrovata dopo settimane difficili. Nelle cinque gare successive alla pausa estiva, l’olandese non è mai sceso dal podio, restando sempre nei primi due. Un cambio di passo che non nasce dal nulla, ma da una profonda revisione concettuale della Red Bull RB21, frutto di una serie di update mirati, incentrati su una nuova ala anteriore e un nuovo fondo.
Red Bull RB21, la chiave: una nuova filosofia sull’ala anteriore
Il cuore dell’evoluzione introdotta nella seconda metà di stagione risiede proprio nella nuova ala anteriore, più complessa nella geometria e – secondo quanto trapela dal paddock – più aeroelastica rispetto alla versione precedente, pur restando conforme ai limiti di carico statico aggiornati dal GP di Spagna.
Il concetto è semplice ma geniale: sfruttare la flessibilità strutturale per estendere la finestra di velocità in cui la monoposto mantiene un bilanciamento ottimale. In passato, Verstappen aveva faticato a trovare una messa a punto che rendesse la RB21 coerente tra curve lente e veloci. Le piste ad alto carico aerodinamico – dove si impiega una configurazione con più ala posteriore – accentuavano il problema: o la vettura era troppo “pigra” in inserimento, leggasi sottosterzante, oppure diventava nervosa nei tratti più rapidi.

Con la nuova configurazione, la maggior area dei flap anteriori consente di generare più carico alle basse velocità, ma la loro deformazione progressiva ai regimi velocistici più elevati riduce l’incidenza effettiva. Il risultato è un fronte aerodinamico che “cede” con la velocità, evitando che l’aumento di downforce anteriore superi quello posteriore. In altre parole, il centro di pressione si sposta leggermente all’indietro con l’aumentare della velocità, migliorando la stabilità e permettendo a Verstappen di spingere senza il rischio di un avantreno troppo aggressivo.
Tutte le monoposto di Formula 1 mostrano naturalmente questo comportamento, ma amplificarlo in modo controllato è una delle chiavi per estendere la finestra di bilanciamento e garantire una guidabilità costante in ogni condizione.
Un pacchetto evolutivo progressivo
La nuova ala fece il suo debutto a Zandvoort, seguita dal nuovo fondo introdotto a Monza. A Singapore, tracciato da massimo carico, la Red Bull ha aggiunto un’ulteriore revisione dell’ala anteriore e un cofano motore ridisegnato, segno di un pacchetto in evoluzione continua. La zona posteriore del cofano motore presenta un’uscita di raffreddamento più bassa, larga e ovale. Questa modifica ha due effetti principali:
- Maggiore efficienza dell’ala posteriore, grazie a un flusso d’aria più pulito e meno turbolento nella zona inferiore;
- Riposizionamento del centro di pressione, ulteriormente spostato verso il retrotreno alle alte velocità, migliorando l’equilibrio dinamico.
Inoltre, la forma più scavata sui lati contribuisce a gestire meglio l’espulsione dell’aria calda proveniente dal radiatore, riducendo le interferenze con i flussi che generano carico aerodinamico. Un intervento di dettaglio, ma che in un sistema complesso come quello aerodinamico della F1 può tradursi in punti di carico preziosi e, soprattutto, in una risposta più coerente alle variazioni di assetto.

Il lavoro del team tecnico
Tutto questo pacchetto è il risultato del lavoro coordinato del gruppo guidato da Pierre Wache, con il supporto di Enrico Balbo e Ben Waterhouse. Il team principal Laurent Mekies ha ammesso che lo sviluppo della vettura 2026 ha subito un rallentamento per concentrare risorse sulla RB21, ma la scelta è stata strategica: con il campionato ancora in bilico, Red Bull ha deciso di spingere sull’attuale generazione per mantenere il vantaggio competitivo.
Il ritorno di prestazione lo dimostra. Verstappen ha ritrovato una vettura più comunicativa, capace di generare fiducia in inserimento e stabilità in percorrenza, permettendogli di massimizzare il potenziale delle gomme e sfruttare al meglio il pacchetto nelle fasi critiche del giro.
Confronto con la concorrenza
In parallelo, la McLaren di Andrea Stella ha scelto un approccio opposto: lo sviluppo della MCL39 è stato ufficialmente congelato per concentrare ogni sforzo sulla monoposto del 2026. Una scelta conservativa, che privilegia la pianificazione a lungo termine, ma che lascia campo libero alla Red Bull nel breve periodo.
Il tempo dirà quale filosofia si rivelerà vincente. Di certo, la RB21 ha dimostrato che anche in una fase avanzata del campionato, l’intelligenza aerodinamica e la comprensione fine del bilanciamento possono ancora fare la differenza.
Crediti foto: Chiara Avanzo, Oracle Red Bull Racing
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