GP Monaco 2025 – Il fine settimana di gara su un circuito cittadino – come quello del Principato – particolarmente sensibile alle caratteristiche meccaniche del veicolo ha messo in evidenza alcune problematiche non risolte della Red Bull RB21 in condizioni di bassa aderenza e su fondi irregolari. Il team austriaco ha dovuto costruire un piano strategico condizionato sia dalla configurazione della pista sia dalla limitata disponibilità di mescole da gara per Max Verstappen.
Red Bull RB21 – Limitazioni nella gestione gomme: un vincolo strategico non trascurabile
In base al format regolamentare del weekend, i team erano obbligati a impiegare almeno due compound diversi e tre set complessivi di pneumatici. Considerata la scarsa durata della C6 soft – non particolarmente indicata per uno stint lungo – l’unica configurazione realistica si articolava attorno a C4 (hard) e C5 (medium).
McLaren e Ferrari sono riuscite a preservare tre set da gara (due hard e una medium) per ciascun pilota, offrendo ampie opzioni in termini di gestione della strategia multi-stint. Red Bull, invece, ha sacrificato la profondità strategica in favore delle qualifiche, schierando per Verstappen un solo set nuovo di C4 e uno di C5. Questa scelta ha imposto due stint estremamente lunghi, uno su ciascuna mescola, e l’utilizzo obbligato della soft nel finale, nonostante fosse una gomma fuori finestra per quel tipo di tracciato.
Dinamica della strategia: massimizzazione dello stint e attesa dell’imprevisto
La configurazione strategica di Verstappen è stata costruita su un primo stint con la C4 hard per consolidare la posizione in pista, seguito da un secondo stint lunghissimo su C5 medium, esteso fino al penultimo giro. Questo approccio, estremamente conservativo, mirava a sfruttare eventuali variabili di gara (Safety Car o bandiera rossa) posticipando il più possibile la seconda sosta, da effettuare su C6 soft.
Il quadro dinamico della gara, tuttavia, ha impedito qualsiasi guadagno reale. Nessuna neutralizzazione ha favorito il piano Red Bull, e l’ingresso tardivo ai box ha riportato Verstappen in pista in quarta posizione, senza possibilità di difendere o attaccare.
La Red Bull RB21 soffre ancora in contesti lenti e sconnessi
Al di là dei limiti strategici, il fine settimana ha confermato la persistenza di una debolezza strutturale nella piattaforma RB21: la gestione dell’aderenza meccanica su curve lente e superfici irregolari resta problematica. Le regolazioni meccaniche e le altezze da terra ottimizzate per circuiti ad alta velocità non hanno trovato applicazione efficace in un contesto urbano così impegnativo per il telaio e la trazione.
Verstappen ha evidenziato come, rispetto al 2024, il bilancio tecnico non solo non sia migliorato, ma in alcune fasi sia addirittura regredito: “In qualifica siamo stati più lenti rispetto all’anno scorso. Abbiamo cercato di migliorare l’handling su questo tipo di tracciato, ma non ci siamo riusciti“.
Durante la gara, ogni tentativo di incremento del ritmo si traduceva in un innalzamento termico eccessivo sugli pneumatici posteriori, con conseguente perdita di grip. “Quando provavo a rimanere in contatto con le vetture davanti, le gomme andavano fuori range. La macchina non ci consente margine in questi scenari“, ha dichiarato l’olandese nelle analisi post evento.
Simulazione contro realtà: uno scarto da ricalibrare
L’approccio Red Bull al weekend è stato penalizzato anche da un mismatch tra quanto previsto in simulazione e la realtà emersa dalla pista. La scelta di sacrificare un set da gara nelle prove libere per lavorare sul passo – pur comprensibile in chiave sviluppo – ha lasciato il quattro volte iridato senza una configurazione pneumatici competitiva rispetto ai diretti avversari.
In definitiva, la prestazione complessiva della RB21 su questo tracciato ha mostrato una struttura tecnica vulnerabile in scenari ad alto carico aerodinamico e scarsa evoluzione della pista. Il prossimo appuntamento a Barcellona – tracciato ad alto coefficiente di carico laterale e superficie più omogenea – rappresenterà un test chiave per verificare se le debolezze emerse siano relative al contesto o indicative di una tendenza strutturale nella configurazione della vettura.
Al Montmelò è lecito attendersi una RB21 più in linea con quanto mostrato a Imola, anche se l’introduzione della direttiva tecnica, che il team affronta con ottimismo, potrebbe mescolare le carte del mazzo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui