Red Bull RB20: la finestra si è incastrata

La Red Bull RB20 è una vettura con una finestra di utilizzo troppo stretta. Problema al quale Pierre Waché e lo staff che guida stanno lavorando. Per ora senza risultati visibili. E McLaren ne approfitta

Sembrano passati decenni da quando la Red Bull dominava la Formula 1 senza avversari credibili. In pochi mesi, il tempo di una pausa invernale e di qualche Gran Premio di questo campionato 2024, le prospettive si sono totalmente ribaltate. Quel capolavoro di ingegneria che era la RB19 (21 gare vinte su 22, ndr) non ha lasciato in eredità altrettante virtù alla RB20, una monoposto nata con evidenti difficoltà, anche a causa della decisione di Adrian Newey di lasciare il team. Una scelta probabilmente maturata già durante l’inverno scorso.

Il pluridecorato ingegnere, prima di annunciare la fine del rapporto con la squadra austriaca, aveva rivelato che la RB20 era afflitta da alcuni problemi che sarebbero stati svelati solo a fine anno. Per come sono andate le cose, in virtù di un divorzio che si consumerà tra qualche mese, è probabile che non sapremo mai quali siano questi difetti che erano già presenti sulla RB19, ma che non si manifestavano perché quella vettura non aveva avversari.

Quest’anno, le cose sono cambiate: avere una Ferrari molto competitiva nelle fasi iniziali e poi una McLaren e una Mercedes cresciute prepotentemente nel corso dell’annata, ha costretto i tecnici e i piloti di Milton Keynes a spingere e a far emergere le criticità di un progetto che ora stanno cercando di correggere in corso d’opera. Ma senza particolare successo.

McLaren MCL38
Max Verstappen vs Lando Norris, Red Bull RB20 vs McLaren MCL38: i duelli che stanno caratterizzando il campionato del mondo di F1 2024

Tra i difetti manifesti del modello 2024 c’è sicuramente l’incapacità di assorbire le asperità dell’asfalto. Montecarlo è stata la cartina di tornasole di questo problema: sui cordoli alti, i sistemi sospensivi della monoposto anglo-austriaca vanno in difficoltà, cosa che si è verificata anche in altri tracciati meno estremi rispetto a quello rivierasco.

In queste circostanze, i tecnici sono costretti ad alzare la vettura, perdendo importanti punti di carico aerodinamico, cosa che condiziona decisamente le prestazioni.

Un altro problema emerso nel corso della stagione, e che non è stato risolto dai vari pacchetti di aggiornamenti introdotti, riguarda la finestra operativa. Ne ha parlato Christian Horner, come riportato dai microfoni di RN365:

“La McLaren ha una finestra di funzionamento più ampia della nostra in questo momento. La RB20, invece, ha una finestra di funzionamento molto stretta ed è questo che sta mettendo in difficoltà i nostri piloti e i nostri ingegneri. Dobbiamo recuperare qualcosa a livello di bilanciamento per allargare la finestra di esercizio, ne siamo consapevoli e stiamo concentrando tutte le nostre energie su questo aspetto”.

Le difficoltà della Red Bull RB20 favoriscono la McLaren

Ma la McLaren ha un’altra caratteristica sulla quale la RB20 non può più contare: la possibilità di poter proseguire nello sviluppo. Il budget cap, il meccanismo ATR, soprattutto, i già numerosi pacchetti introdotti, rendono la vettura austriaca meno aperta a ulteriori cambiamenti.

La McLaren, invece, come abbiamo mostrato nel nostro focus tecnico (leggi QUI), ha introdotto poche ma mirate novità, che saranno coadiuvate da altri aggiornamenti annunciati da Andrea Stella e che potremmo vedere già alla ripresa a Zandvoort.

Questo potrebbe fare una grande differenza nell’economia del campionato, soprattutto in quello costruttori, che vede la McLaren agguerrita con Piastri e Norris, mentre la Red Bull può contare solo su Verstappen, visto che Sergio Perez si è smarrito nelle solite difficoltà.

Christian Horner, team principal Oracle Red Bull Racing

Horner ha detto che la sua vettura riesce a esprimere performance eccezionali quando è nella corretta finestra operativa, ma da un certo punto della stagione in poi, abbiamo visto che le circostanze favorevoli alla creazione di prestazioni solide non si sono presentate molto spesso.

Le dieci gare che restano per completare il campionato del mondo 2024 vedranno probabilmente la Red Bull giocare in difesa, potendo sfruttare il piccolo vantaggio di aver già smarcato un’ulteriore unità propulsiva, mentre la McLaren proverà a sferrare l’attacco decisivo, potendo contare su un programma di aggiornamenti più corposo e su due piloti dello stesso livello.

Di sicuro, rileggendo alcune dichiarazioni di Helmut Marko, non è questo il campionato che si aspettavano gli uomini di Milton Keynes, che ora devono fare di necessità virtù.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

Exit mobile version