Red Bull RB20 “Evo”: aggiornamenti promossi o bocciati?

In occasione del Gp d'Ungheria, la Red Bull ha presentato due configurazioni diverse della RB20, presentando nella monoposto di Verstappen degli elementi richiamanti le soluzioni adottate negli anni precedenti

Il fine settimana magiaro è stato amaro per Red Bull. È ormai da tre appuntamenti consecutivi che non sentiamo sul podio l’inno che l’anno scorso ci ha fatto tanto “affezionare”. Da un po’ di gare era palese che fosse ormai la McLaren ad essere leader tecnica, malgrado le poche vittorie. Per ovviare a ciò, a Milton Keynes, capitanati dal direttore tecnico della Pierre Waché, donne e uomini hanno lavorato per introdurre degli aggiornamenti volti a riportare la Red Bull al ruolo di dominatrice.

Tuttavia, gli update non hanno dato i riscontri attesi dagli ingegneri e il fantastico 1-2 della McLaren, imprendibile nel passo gara, non può che allarmare la squadra austriaca visto che il campionato è ancora molto lungo (undici ancora i round in calendario, ndr).

Ma partiamo dalla giornata di giovedì. La Red Bull stupisce tutti gli addetti ai lavori presentando due monoposto completamente differenti. Il “bazooka”, l’elemento forse più appariscente della RB20, scompare dalla vettura di Verstappen. Inoltre, anche le pance vengono ridisegnate, quasi a voler riprendere le filosofie delle Red Bull precedenti.

Gp Ungheria aggiornamenti Red Bull
In foto un confronto tra le due RB20. Crediti foto: TheRace.com

Come potete notare, nella RB20 di Max Verstappen scompare l’elemento di ispirazione Mercedes W14 che per molti osservatori ricorda un bazooka. Anche le pance vengono ridisegnate. L’obiettivo è migliorare il sistema di smaltimento del calore.

Come ormai noto, a causa della configurazione della RB20, l’affidabilità del motore potrebbe rappresentare un’incognita poiché la filosofia estrema adottata dagli ingegneri di Milton Keynes ha un punto debole: l’elevata produzione di calore e la susseguente difficoltà nel dissiparlo. Se da un lato l’efficienza aerodinamica è migliorata, dall’altro bisogna tenere sotto osservazione la temperatura che aumenta a causa delle caratteristiche della monoposto.

Confronto tra le sidepods della RB20. Foto di TheRace.com

Il direttore tecnico Pierre Waché è così corso ai ripari. Ai microfoni dei media, giovedì, aveva dichiarato: “Abbiamo ancora modo di sviluppare la macchina altrimenti non avremmo portato un aggiornamento. E il fatto che gli altri si stiano avvicinando sempre di più ci spinge ad accelerare le tempistiche”. Il francese non ha poi escluso che potrebbero portare delle configurazioni diverse a seconda della pista.


Aggiornamenti Red Bull RB20: cosa ci dicono le telemetrie?

Seppure il distacco in qualifica sia stato esiguo, dalle telemetrie emerge un dato sconcertante. Prima di arrivare in curva 12-13-14, la pole position era di Max Verstappen. Una volta percorse le ultime tre curve, il campione del mondo olandese ha perso tutto il vantaggio accumulato nei primi due settori.

La McLaren di Norris ha dimostrato ancora una volta di sapersi adattare ad ogni circuito ed è in curva 14 che la monoposto di Woking ha dimostrato di avere più trazione, accelerando subito e portando quindi più velocità a centro curva, a differenza della RB20 di Max.

Come potete vedere nel grafico qui sotto, Lando Norris riesce a portare 11 km/h in più rispetto al rivale olandese. Questa curva è stata la chiave della qualifica perché nel rettilineo che porta poi al traguardo, Max guadagna qualcosina grazie alla potenza del motore Honda, ma non abbastanza per attaccare la pole position di Norris.

Confronto tra la pole position di Norris e il terzo tempo di Max

Lo stesso fenomeno avviene anche durante la gara. Confrontando il giro più veloce di Verstappen e quelli di Piastri realizzato durante lo stint con le hard, viene fuori una McLaren più competitiva nelle ultime tre curve. Nello specifico, in Curva 12 la MCL38 riesce a sprigionare 11 km/h in più di Red Bull.

Confronto curva 12 di Verstappen e di Piastri

Gli update su Verstappen hanno dato esito positivo?

Anche se sul podio dell’Hungaroring non è salita nessuna Red Bull, molto probabilmente, se non fosse stato per l’eccessivo nervosismo di Max Verstappen che non ha saputo gestire la lotta con Lewis Hamilton, lo avremmo visto in terza posizione.

Tuttavia, le McLaren si sono dimostrate imprendibili per tutte le rivali, quindi è difficile poter valutare in modo positivo questi update. L’obiettivo, infatti, era riprendere la leadership tecnica della griglia e permettere a Max di trionfare facilmente. Ma non è stato così.

Il tre volte campione del mondo Max Verstappen

A fine gara, Pierre Waché ha dichiarato: Abbiamo portato degli aggiornamenti, ma ancora non è abbastanza, per questo sono frustrato. Speravo di poter fare di più con questi aggiornamenti. Nelle scorse gare siamo stati battuti a livello di passo puro. Giovedì avevo definito questo weekend come cruciale, per questo sono frustrato, mi aspettavo di più. Gli aggiornamenti funzionano, ma semplicemente non sono il passo avanti che speravamo”.

Parole importanti da parte di Waché, che confermano l’esito per ora negativo del lavoro svolto a Milton Keynes. Il prossimo appuntamento a Spa Francorchamps (clicca QUI per gli orari) potrebbe rimescolare le carte in gioco. Nel circuito belga lo smaltimento del calore non sarà così importante come lo è stato in Ungheria.

Al contrario, sarà essenziale trovare la giusta efficienza aerodinamica in modo tale da sfruttare la potenza del motore Honda. Il direttore tecnico Waché non ha escluso che in Belgio la Red Bull di Max non possa ritornare alla precedente configurazione. Da sottolineare che si passa da una pista rear limited a una front limited. E anche questo è un aspetto da tenere in considerazione.


Crediti foto: TheRace.com, F1Tempo, Oracle Red Bull Racing

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