In Formula Uno il confine tra il successo e il fallimento è molto sottile, quasi indistinguibile. Piccoli dettagli che possono avere effetti moltiplicativi disastrosi, sportivamente parlando.
Perdere un tecnico come Adrian Newey, per Red Bull, è tutt’altro che un fatto marginale. Per tale ragione i vertici della scuderia hanno promosso un piano di protezione che è stato impostato molto tempo fa, quando l’ingegnere inglese aveva manifestato la voglia di mettersi alla ricerca di nuovi stimoli professionali.
Christian Horner ha rivelato che la Red Bull aveva una via di fuga per minimizzare gli effetti di un addio che non può non essere considerato pesante. Questo programma si chiama “struttura”. È nel gruppo che si ritiene di trovare quelle garze che chiudono sul nascere l’emorragia.
Horner ha tenuto a ribadire che l’addio di Newey non è arrivato per questioni politiche né per il caso che lo ha visto coinvolto. “Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Con la squadra, la forza e la profondità ingegneristica che abbiamo Newey ha scelto di fare un passo indietro”.
Dettaglio interessante quello evidenziato dal manager di Leamington Spa. Adrian avrebbe fatto un passo indietro nel momento in cui gli è stato chiaro che la scuderia poteva camminare con le sue gambe. Un atto d’amore professionale per un’equipe per la quale ha lavorato per quasi 20 anni.
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Red Bull punta sulla continuità interna
“Abbiamo costruito una struttura per essere in grado di raccogliere il testimone e portarlo avanti e questo è qualcosa che è stato messo in atto negli ultimi cinque o sei anni. Siamo tristi di vederlo partire, ma ha lasciato la squadra in buona forma. Abbiamo persone, forza e profondità per portarci avanti. Siamo riusciti ad averlo per 18 anni“, ha spiegato Horner.
Newey con Red Bull ha sancito l’intesa più lunga della sua vita professionale. I 18 anni a Milton Keynes superano i 15 che rappresentano la somma di quelli offerti a Williams e McLaren.
Un arco temporale così lungo nel quale il team è cresciuto, ha acquisito un metodo efficace e vincente e soprattutto ha formato una nidiata di ingegneri che Horner e gli altri dirigenti pensano possano sopperire alla partenza di uno specialista che ora potrebbe andare a rimpinguare le fila degli avversari.
Se Red Bull può reggere l’urto di una partenza pesante nulla potrà fare per limitare l’effetto del futuro matrimonio di Newey. E forse è questo ciò che davvero spaventa i campioni del mondo in carica che sanno bene cosa può significare contare sul tecnico più geniale e vincente di sempre.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing