Se neanche Verstappen può più metterci una pezza…

Il Gran Premio d’Italia dal punto di vista della Red Bull, passata da punta di diamante della Formula 1 a gruppo soccombente

L’inizio di questo mondiale sembrava poter essere un remake, o quasi, del campionato passato, con ben 7 vittorie nelle prime 10 gare della Red Bull di Max Verstappen. Nonostante il caos generato prima dal famigerato “Hornergate” e poi dall’addio dell’ingegnere più vincente della Formula 1, Adrian Newey, si pensava che il talento dell’olandese potesse comunque prevalere sulla concorrenza che non era partita proprio benissimo.

Verstappen non vince dal Gran Premio di Spagna e non parte dalla pole dal Gran Premio d’Austria. Eppure, prima del GP d’Italia, grazie anche alle strategie fallaci e agli errori della McLaren e dei suoi piloti, Verstappen è riuscito a metterci sempre una pezza. A Monza, invece, è apparso, dopo anni, in balia degli eventi.

Durante le qualifiche del sabato ha ottenuto la sua peggior prestazione stagionale, classificandosi 7°. Anche a Monaco si era classificato settimo, ma in quella circostanza aveva pesato un errore. In gara, i due piloti della Red Bull hanno scelto pneumatici a mescola dura, sperando di sfruttare un’eventuale Safety Car, che purtroppo per loro non è arrivata.

Inoltre, il primo pit stop di Verstappen, con il montaggio di nuove gomme a banda bianca, è stato disastroso: a causa della gomma posteriore sinistra che non voleva saperne di uscire, è durato più di 6 secondi, con Max visibilmente frustrato che ha colpito il volante con i pugni.

Gp Spagna 2024 ordine arrivo
Max Verstappen, vincitore del Gp di Spagna 2024

Scommettendo sul degrado delle gomme hard degli avversari, la Red Bull è stata costretta a montare gomme medie per l’ultima parte della gara, ma la strategia si è rivelata del tutto inutile, al punto da non impensierire neanche la Mercedes di Lewis Hamilton.

Verstappen si è classificato sesto, solo perché Russell ha deciso di auto-eliminarsi al via. Tuttavia, è stato Piastri, più che la McLaren, a limitare i danni per la Red Bull, con i punti guadagnati sull’olandese ridotti a soli 8. Ad oggi, sembra che la McLaren non voglia abbandonare l’idea delle “papaya rules” per sostenere definitivamente Norris nella lotta per il titolo piloti.

Mancano otto Gran Premi e tre Sprint Race, più gli eventuali 8 punti legati ai giri veloci. Il titolo Costruttori sembra destinato a sfuggire e anche quello piloti potrebbe essere in pericolo se la McLaren decidesse di rispettare la propria tradizione di scuderia vincente.

Questa volta, Verstappen da solo non potrà fare molto. Serve l’unione di intenti da parte di un team che sembra sempre più a pezzi. L’asso di Hasselt non basta.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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