Laurent Mekies ha deciso di mantenere la calma per prendersi tutto il tempo necessario nella scelta del pilota da affiancare a Max Verstappen a partire dal prossimo anno. Come ormai noto, i casting per il ruolo di secondo pilota Red Bull sono ormai cominciati da un bel pò di weekend.
Fino a qualche Gran Premio fa, Isack Hadjar sembrava il favorito numero uno a vestire la tuta della squadra di Milton Keynes, con Yuki Tsunoda costretto ad abbandonare la barca senza l’appoggio di Honda. Anche Liam Lawson era diventato, in termini sportivi, succube del proprio compagno di squadra capace di raggiungere persino un podio con la VCARB a Zandvoort.
Tuttavia, negli ultimi appuntamenti della stagione, tutti e tre i piloti stanno portando a casa risultati positivi. Nello specifico, sembra che Yuki Tsunoda si sia un pò ritrovato, grazie agli aggiornamenti che la Red Bull ha introdotto per permettere a Verstappen di lottare per il titolo, anche se la differenza di risultati tra i due è notevole. Ma si sa. L’olandese non è il compagno che tutti sognerebbero di avere durante la propria carriera.

Red Bull: Laurent Mekies predica la calma
Una P6 a Baku e una P7 ad Austin hanno ridato fiducia al pilota giapponese, e reso soddisfatto il team principal della Red Bull. D’altronde, quest’ultimo ha avuto modo di lavorare con Tsunoda durante il periodo in VCARB, e ha avuto modo di conoscere bene il suo potenziale.
Probabilmente, se con Christian Horner, Yuki non era ben visto, con Mekies la situazione è cambiata. Subito dopo la gara di Città del Messico, l’ex Ferrari ha voluto elogiare il recente periodo di forma del proprio pilota, spiegando i motivi per cui la Red Bull non vuole avere fretta nella scelta del secondo conducente da affiancare a Verstappen.

“Nelle qualifiche credo sia arrivato dietro a Max per soli due decimi. In gara poi, il primo stint è stato molto forte, a due-tre decimi da Max. Purtroppo, lo abbiamo lasciato fuori un pò troppo perché sarebbe stato vantaggioso per noi, ma abbiamo avuto un pitstop leggermente lento che ha rovinato la gara di Yuki. Probabilmente, sarebbe arrivato a punti meritatamente“.
“Questa è una delle ragioni per cui vogliamo aspettare un pò prima di decidere. Yuki sta facendo passi in avanti. Gli altri ragazzini pure, quindi non abbiamo nessun motivo per essere frettolosi. Per quanto agli altri possa piacere che noi prendessimo una decisione, noi non abbiamo fretta. Date a questi ragazzi più chance possibili per dimostrare chi di loro è il migliore“, conclude Mekies.
La Red Bull ha davanti a sé diversi scenari
Sembra che Mekies abbia adottato la giusta strategia da adoperare quando si ha un team satellite che permette la crescita dei giovani piloti. Hadjar, Tsunoda e Lawson potranno concludere questa stagione potendo dare il massimo e dimostrando di essere meritevoli di quel tanto agognato sedile Red Bull.

La compagine di Milton Keynes dovrà quindi fare delle scelte: continuità con la coppia Verstappen-Tsunoda, andando a premiare la crescita del giapponese, o magari riprovarci con Lawson. O ancora, promuovere in prima squadra un talento come Isack Hadjar, con il rischio, tuttavia, di bruciarlo qualora le cose non dovessero andare bene.
Del resto, sappiamo tutti che la Red Bull è – e probabilmente resterà ancora per molto – il feudo di Max Verstappen. Per questo motivo, Mekies sembra voler proteggere i propri giovani da una promozione affrettata, preferendo costruire basi solide e dare loro il tempo di maturare. Una scelta controcorrente rispetto alla filosofia Red Bull degli ultimi anni, ma che potrebbe rivelarsi vincente nel lungo periodo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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