Red Bull F1 rivendica l’indipendenza dai “padroni del vapore”

Il team anglo-austriaco allontana le voci insinuanti secondo cui, dietro la conferma di Sergio Perez, ci sarebbe la mano invisibile di Liberty Media

Dopo l’ennesima prestazione fallimentare di Sergio Perez, stavolta nel Gran Premio del Belgio, si erano diffuse voci secondo cui la Red Bull fosse pronta a sostituire il messicano durante la pausa estiva, assegnando il suo sedile a Daniel Ricciardo proveniente dalla controllata AlphaTauri.

La prospettiva sembrava concreta, dato che Helmut Marko e Christian Horner ne avevano fattivamente discusso, ma alla fine si è deciso di mantenere lo status quo, almeno per il 2024. Diverso sarà il discorso per la stagione 2025, per la quale sono in corso valutazioni più attente.

Red Bull ha comunicato nei giorni scorsi che la notizia di un allontanamento di Perez da Milton Keynes era priva di fondamento. Secondo alcune ricostruzioni, dietro questo cambio di strategia – dato che il destino del pilota sembrava segnato – ci sarebbe stata la mano di Liberty Media Corporation, che non voleva perdere tifosi in un mercato importante come quello messicano, dove Perez è una vera e propria star.

Red Bull Perez
Helmut Marko arringa Sergio Perez

Un’ingerenza palese dell’organizzatore della Formula 1 negli affari di un team partecipante sarebbe stato l’intervento dei proprietari americani. Contro queste ricostruzioni si è letteralmente scagliato Helmut Marko, che a Speedweek si è così espresso: “Sergio Perez resterà anche dopo la pausa estiva perché sono in arrivo circuiti in cui lo scorso anno è stato bravo. E poi puntiamo sulla stabilità“.

Non deve diventare più veloce, ma più costante. Date le alternative, è ancora la miglior soluzione per noi”. E poi l’affondo: “Le notizie di un desiderio di Liberty Media per farlo correre in Messico sono false. Sicuramente ci tengono a vederlo nella sua gara di casa, ma le nostre scelte non si basano sulle voglie di Liberty”.

La puntualizzazione di Helmut Marko è da accogliere con favore. Sarebbe stato infatti molto grave se il detentore dei diritti commerciali della Formula 1, un soggetto influente, che sposta gli equilibri, fosse intervenuto nelle dinamiche gestionali di una scuderia.

L’indipendenza è un valore che va preservato nell’ottica di una piena trasparenza in una serie che troppo spesso, ahinoi, vive di dinamiche torbide e conflitti di interessi.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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