Il Campionato Mondiale di F1 è arrivato a un punto di svolta: Lando Norris guida la classifica piloti con 49 punti di vantaggio sul pilota della Red Bull, Max Verstappen, quando mancano ormai solo tre gare e una sprint race al termine: Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi, per un massimo di 83 punti ancora disponibili. Dopo la pausa estiva, il talento di Hasselt ha vinto in Italia, Azerbaijan ed Austin, oltre a salire sul podio in tutte le gare successive, riducendo progressivamente un gap che a un certo punto superava i 100 punti.
Tuttavia la costanza della McLaren di Norris, ha reso la rimonta estremamente complicata. Red Bull sa che per mantenere vivo il sogno del quinto titolo consecutivo di Verstappen servono probabilmente almeno due vittorie e un piazzamento molto solido nelle prossime tre gare, senza lasciare nulla per strada.

Le dichiarazioni di Laurent Mekies
Il team principal e CEO della Red Bull, Laurent Mekies, è stato particolarmente esplicito nel descrivere la difficoltà di lettura della RB21 nel corso dell’anno. Parlando ai giornalisti prima del weekend di Las Vegas, ha dichiarato: “sapete, siamo stati regolarmente in errore nel prevedere su quali piste la macchina si sarebbe adattata bene e su quali no. Ci sono stati circuiti in cui pensavamo di andare molto forte e poi siamo arrivati lì ed è stato difficile; altri in cui pensavamo di soffrire e invece siamo stati sorprendentemente competitivi. Monza, Baku, Singapore sono esempi lampanti”.
Ha poi proseguito sul tema del confronto con gli avversari: “confrontarsi direttamente con gli altri team è probabilmente un po’ troppo difficile in questo momento, perché ogni squadra sta seguendo strade di sviluppo diverse e le correlazioni tra simulatore e pista sono diverse per ognuno. Preferiamo concentrarci su noi stessi, capire dove possiamo migliorare il nostro pacchetto e la nostra esecuzione”.
Riguardo al tipo di circuito come Las Vegas, caratterizzato da lunghissimi rettilinei e bassa deportanza, Mekies ha smontato l’idea che il problema sia semplicemente l’assetto “scarico”: “non darei la colpa alla pista in sé, né al fatto che si corra con poca ala. Il punto è che trovare la finestra operativa perfetta della vettura è un processo estremamente complesso. Penso che questa sia una verità semplice, ma è facile dimenticarselo: è difficile farlo, anche quando vinci. È semplicemente molto difficile a ogni singola gara. Anche nei weekend in cui abbiamo dominato, dietro le quinte c’erano mille dettagli da sistemare. Non esiste un fine settimana facile nella F1 attuale”.

Il punto di vista realistico di Max Verstappen
Verstappen non usa giri di parole nel descrivere l’incertezza che accompagna questo finale di stagione: “Piste completamente diverse tra loro: Las Vegas, Qatar, Abu Dhabi. Sono tre layout che non potrebbero essere più differenti. Quindi è difficile saperlo, onestamente. Non sappiamo esattamente dove saremo forti e dove saremo più in difficoltà”.
Sulle gomme, tallone d’Achille ricorrente della Red Bull RB21 ecco il parere del pilota: “la gestione delle gomme dipende tantissimo dal tipo di curve, dalle temperature dell’asfalto e dall’aria. Su alcuni circuiti riusciamo a farle funzionare subito, su altri ci vuole mezza gara o anche di più. Cerchiamo sempre di entrare nella finestra giusta già dal venerdì, ma la costanza è ancora un problema. Non siamo ancora al punto in cui possiamo dire ‘ok, ovunque andiamo la macchina funziona subito’”.
Un bilancio molto realistico della stagione: “abbiamo avuto tanti weekend in cui semplicemente non eravamo abbastanza veloci. Non c’è molto altro da dire: non eravamo abbastanza veloci e lì si crea un grosso divario. Poi ci sono stati momenti buoni: Monza, Baku, Austin, in cui abbiamo recuperato punti, ma mai abbastanza per ribaltare davvero la situazione. È così che è andata la stagione: alti e bassi, e alla fine gli alti non sono stati sufficienti a compensare i bassi”.

Perché a Las Vegas, la Red Bull si gioca tutto
Verstappen ha già vinto la prima edizione del Gran Premio di Las Vegas nel 2023, dominando dalla pole e gestendo perfettamente una gara molto lunga e con temperature bassissime. È un circuito che sulla carta dovrebbe premiare l’efficienza aerodinamica e la potenza del motore, due punti di forza storici della monoposto anglo-austriaca, ma proprio l’esperienza dell’ultimo anno e mezzo ha insegnato al team che il “sulla carta” conta sempre meno.
Sia Mekies sia Verstappen hanno trasmesso lo stesso messaggio: massima concentrazione su sé stessi, zero illusioni, consapevolezza che ogni punto sarà sudato e che basterà un solo weekend sottotono per vedere svanire definitivamente il sogno del quinto titolo piloti consecutivo. La franchezza delle loro parole è forse il segnale più chiaro di quanto la RB21 stia vivendo queste ultime tre gare con il coltello tra i denti, sapendo che il margine d’errore è ormai praticamente inesistente.
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui
Crediti foto: Red Bull Content Pool, Getty Images





