Red Bull: più poteri a Lambiase per tenersi Max Verstappen

Red Bull è chiamata al riassetto interno per evitare altre fughe clamorose. In questo senso potrebbe giungere la promozione di Gianpiero Lambiase, un collante per tenere Max Verstappen saldo nel team

Un anno fa, di questi tempi, nessuno avrebbe minimamente immaginato che la Red Bull fosse un team da ristrutturare totalmente dal punto di vista della gestione tecnica. La RB19 vinceva a ripetizione, Max Verstappen dominava con una scioltezza e una sicurezza quasi fastidiose. All’orizzonte non si vedevano problemi e nessuna crepa si apriva sui muri della sede di Milton Keynes.

Di lì a poco iniziò ad emergere una piccola tensione tra Christian Horner e Helmut Marko. Una dinamica che ci ha accompagnato lungo l’autunno e per tutto l’inverno sembrava essersi ricomposta nel momento in cui il consulente di Graz aveva rinnovato il suo contratto con il team austriaco.

Ma altre spaccature, che nel tempo sono diventate voragini, andavano aprendosi nel team campione del mondo. Il riferimento è al “Horner Gate” che ha condizionato la vita della scuderia e le scelte di alcuni personaggi di altissimo profilo che hanno abbandonato il team.

L’addio più clamoroso è ovviamente quello di Adrian Newey, che è in cerca di una nuova sistemazione. Per la sua sostituzione, Red Bull non ha previsto una campagna acquisti esterna, bensì si è affidata a risorse interne, affidando il comparto progettazione a Pierre Waché.

L’ultimo nome illustre, in ordine di tempo, ad essersi accomiatato è quello di Jonathan Wheatley, che dal 2025 diventerà il team principal della Audi, in uno schema a due attaccanti visto che dovrà collaborare con Mattia Binotto.

Audi sceglie il suo Team Principal: sarà Jonathan Wheatley della Red Bull

Ufficialmente, Wheatley è andato via perché cercava altri stimoli, ma la realtà è fatta di dissidi molto forti con Chris Horner. L’ingegnere, infatti, puntava al ruolo di team principal quando la posizione dello “Spice Boy” si era fatta traballante a seguito delle scabrose vicende che lo riguardavano. Superata quella fase, Jonathan è diventato un vero e proprio separato in casa e Horner non ha battuto ciglio nell’offrirgli il benservito.

Dagli ambienti Red Bull filtra che l’addio a Wheatley è dipeso anche da questioni economiche. È stato riferito che, con l’ingaggio risparmiato, sarebbe stato in grado di pagare diversi ingegneri di alto profilo. Quanto ci sia di vero dietro questa dinamica non è dato sapere, anche se sembra una sorta di ripicca mediatica per mettere in cattiva luce un dirigente che comunque ha contribuito ai fasti della scuderia anglo-austriaca.


Red Bull, Lambiase: uno stimolo alla permanenza per Verstappen

Per la sua sostituzione, come è accaduto per Adrian Newey, Red Bull non sta pensando di rivolgersi al mercato ma di promuovere una risorsa interna. E quella potrebbe rispondere al nome di Giampiero Lambiase, l’attuale ingegnere di pista e paziente confessore di Max Verstappen.

La mossa avrebbe senso logico non solo perché il tecnico di origini campane ha competenza, polso e capacità di comando, ma anche perché è un uomo vicino a Verstappen e questa mossa potrebbe favorire la sua permanenza, dato che le sirene Mercedes continuano a suonare molto forti.

Max Verstappen, Helmut Marko, Christian Horner e Giampiero Lambiase, Oracle Red Bull Racing

Max – lo sappiamo – vuole continuare a vincere e teme che le regole del 2026 e la nuova motorizzazione in collaborazione con Ford possano rendere il terreno argilloso sotto i suoi piedi. Mettere Lambiase in una posizione importante come quella di direttore sportivo tranquillizzerebbe il campione olandese e farebbe contestualmente risparmiare fondi alla Red Bull che sta attraversando una vera e propria spending review mirata a ottimizzare le procedure interne in vista della nuova era della Formula 1.

La scuderia austriaca sta attraversando una fase di profonda ristrutturazione con l’obiettivo di non perdere altri pezzi pregiati. Il riassetto tecnico ha generato evidenti problemi, visto che la RB20 non riesce più ad essere la vettura dominante né a capitalizzare gli aggiornamenti che sono arrivati nel corso di queste 14 gare.

Subire altri scossoni potrebbe essere fatale per il team, che ora si protegge, si chiude a riccio, evita di andare a fare acquisizioni esterne e cerca di trovare al suo interno forze, risorse e competenze per uscire da un momento oggettivamente non facile.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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