Red Bull: Jeddah sarà il primo spartiacque della F1 2024?

Nonostante un avvio col botto, si pensa che la Red Bull RB20 abbia ancora del potenziale inespresso. Non una buona notizia per la F1

Dopo tre giorni dal Gran Premio del Bahrain è già tempo di vigilia per un nuovo appuntamento. La F1 sarà in azione al Jeddah Corniche Circuit per il Gran Premio dell’Arabia Saudita. Cambiano drasticamente le condizioni tecniche in cui si correrà, muterà anche la forza della Red Bull RB20? Da un tracciato permanente come quello di Sakhir si passa ad un semipermanente ad alta velocità con una percorrenza media che supera i 250 km/h. 

27 le curve: 11 destrorse, 16 sinistrorse. Si corre in senso antiorario su un asfalto poco esigente che non dovrebbe offrire stress elevati alle coperture Pirelli. Un ribaltamento totale rispetto al weekend scorso che potrebbe rimescolare i valori in campo. Questo l’auspicio di chi insegue una Red Bull apparsa subito in gran forma considerando la doppietta agevole ottenuta con Max Verstappen e il fidato Sergio Perez..

I “tori caricanti” vogliono confermarsi e confermare che la monoposto sia veramente adattiva, in grado di imporsi su ogni tipo di layout che il calendario 2024 offre. I tecnici sono alla ricerca di risposte perché, al di là di quanto visto pochi giorni or sono, la macchina non aveva funzionato come previsto, almeno in qualifica, fase in cui la Ferrari ha fatto la voce grossa generando più di un grattacapo all’olandese. 

Red Bull RB20
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) impegnato nelle libere del Gp del Bahrain

Red Bull RB20: c’è del potenziale inespresso?

Stentiamo a crederci ma è così. Lo ha spiegato direttamente il padre concettuale della monoposto, Adrian Newey: “Devo dire che è stata inaspettata. Non eravamo soddisfatti della macchina e del divario che avevamo nelle prove, ma in gara tutto è andato per il verso giusto”.

Con un lavoro di squadra e di analisi approfondita dei dati sono arrivate le prestazioni annichilenti che abbiamo osservato durante i 57 giri del GP del Bahrain. Ma il vantaggio, che si vuole ribadire anche a Jeddah, è stato costruito durante l’anno scorso e nella pausa invernale. 

Gli ingegneri di stanza a Milton Keynes hanno lavorato per creare un progetto innovativo senza cullarsi sul vantaggio accumulato. Mentre gli altri si affannavano a “copiare”, Red Bull proseguiva ad innovare. Aggredire per difendere i titoli.

Pierre Waché, direttore tecnico della squadra, aveva dato conto di questa dinamica nei giorni scorsi in un intervento a motorsport. “Non so se hanno capito quello che abbiamo fatto noi, ma credo che lo abbiano fatto da quello che ho visto nello sviluppo delle loro vetture”. 

Più che copia, quella fatta dagli altri team è “un’ispirazione ragionata“: “Non sono sicuro che sappiano esattamente cosa abbiamo fatto perché se si copia senza capire, per me è inutile. Tutte le persone competitive in questo settore stanno seguendo un percorso a loro vantaggio“. 

Red Bull – Pierre Waché e Adrian Newey

La RB20 è stata in grado, specie sul long run, di adattarsi a una pista molto specifica come quella del Bahrain che offre un asfalto iper abrasivo e impone un posteriore molto limitato.  Waché, alle porte della gara inaugurale, si diceva preoccupato, specie dopo aver osservato il passo della Ferrari nei test. Sappiamo invece com’è andata. Jeddah sarà un nuovo e diverso banco di prova che, se superato a pieni voti, darà la vera cifra del vantaggio che la franchigia diretta da Chris Horner ha in questo momento.

La speranza – per gli altri – è quella di approfittare di una monoposto, la RB20, che non riesce ad esaltarsi in ogni condizione come invece accadeva l’anno passato. Ecco perché il weekend che scatta domani con le prime libere assume una valenza cardinale nell’economia della stagione 2024.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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