Non è proprio la stagione che Max Verstappen e gli uomini della Red Bull si aspettavano. Riavvolgendo il nastro del mondiale di F1 agli inizi di quest’anno, si ricorderanno tutte le dichiarazioni fatte, soprattutto da Helmut Marko, che andavano in un’unica direzione: la scuderia anglo-austriaca avrebbe dominato in scioltezza anche questo mondiale, dopo aver stravinto quello del 2023 stabilendo una serie di record che difficilmente si potranno ripetere.
Sin dalle prime battute si è però è capito che il margine osservato 12 mesi fa non c’era più. La difficoltà è diventata evidente successivamente, quando la concorrenza ha iniziato a sviluppare le proprie vetture in modo efficace, segnando una netta differenza rispetto alla RB20, che rimaneva insensibile a tutti i rimaneggiamenti introdotti dallo staff tecnico, orfano di Adrian Newey.
In maniera piuttosto rapida, le prestazioni di una vettura che era stata in grado di vincere la maggior parte delle prime gare sono calate tanto che, dal Gran Premio di Spagna in poi, non è arrivato nemmeno un singolo trionfo, certificando difficoltà che ormai il team non riesce più a nascondere.

Per ora Max Verstappen ha accettato la situazione, spronando più volte il team a migliorare. Ad Austin sono previsti aggiornamenti che dovrebbero restituire prestazioni e soprattutto equilibrio a una vettura che, in questa fase, si sta dimostrando inferiore alla McLaren MCL38. Ma per quanto tempo il campione olandese resisterà in un team che non riesce a offrirgli una macchina all’altezza delle sue capacità?
La corte della Mercedes è stata serrata, e il fatto che Toto Wolff abbia deciso di puntare su Andrea Kimi Antonelli non vuol dire che in futuro non tornerà alla carica. Il contratto di George Russell scade infatti alla fine del 2025, e ogni scenario è da considerare realizzabile, specie se l’anno prossimo la RB21 dovesse dimostrarsi nuovamente problematica.
Inoltre, c’è sempre la possibilità di Aston Martin, che sta costruendo un team stellare e che nel 2026 potrebbe rappresentare un’opzione per giocarsela in entrambe le classifiche iridate. Soldi e ambizioni non mancano a Lawrence Stroll, che potrebbe quindi attirare l’interesse del pilota di Hasselt.
Helmut Marko esorta a fare di più per non lasciar partire Max Verstappen
Nonostante un contratto che scadrà solo alla fine del 2028, sono presenti delle clausole rescissorie che permetterebbero a Max di liberarsi dal team al verificarsi – o per meglio dire, al non verificarsi – di talune condizioni. Una di queste è proprio la competitività della vettura. Sul 2026 ci sono molte incertezze, visto che Red Bull perderà il supporto della Honda e inizierà a prodursi da sola le power unit, una mossa che potrebbe creare molti problemi in una Formula 1 altamente competitiva, dove operano veri e propri colossi dell’automotive.
È stato Helmut Marko a mettere ancora una volta in guardia dal pericolo di un addio di Verstappen, spiegando che l’olandese intende battere i record di Michael Schumacher e Lewis Hamilton. Marko ha dichiarato a Sport.de che Max è un pilota super competitivo, che vuole vincere all’interno del contesto giusto, e che se le cose non vanno come desidera, a un certo punto potrebbe dire basta.

Il dirigente di Graz ha confermato ancora una volta che Verstappen ha effettivamente firmato una clausola d’uscita, una pratica ormai comune tra i top driver, come dimostra il recente contratto di Lewis Hamilton con la Ferrari. “Se non possiamo fornirgli un’auto con la quale possa guidare davanti a tutti, c’è il rischio che Verstappen prenda in considerazione l’idea di andar via”, ha dichiarato.
Queste parole, oggi, alla luce dell’incertezza che avvolge la scuderia di Milton Keynes, risuonano come un campanello d’allarme. La reazione deve arrivare subito, altrimenti la corte delle altre scuderie potrebbe aprire una breccia nel cuore – e nel portafoglio – del tre volte iridato.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing