Siamo entrati ufficialmente in una nuova settimana di gara, quella giapponese per la precisione, in quanto domenica si correrà sul circuito di Suzuka. Una pista storica, capace negli anni di regalare spettacolo. Come dimenticare, ad esempio, il sorpasso di Fernando Alonso ai danni di Michael Schumacher nel 2005, oppure la rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost, sia quando i due erano compagni di squadra che “nemici” in due team diversi.
Ma tornando ai giorni nostri, sono tanti gli aspetti su cui dovremo concentrarci. Come dite? Ferrari? Certo, ma non è questo il caso. C’è un’altra squadra che merita attenzioni, in quanto se n’è tanto parlato sia fuori che dentro la pista. E, per chi non l’avesse ancora capito, la squadra in questione è Red Bull.

Tsunoda al fianco di Verstappen: la grande occasione
La novità assoluta, ormai nota a tutti, è lo scambio fatto tra Yuki Tsunoda e Liam Lawson, con quest’ultimo che è ritornato in VCARB, ossia la squadra che lo ha lanciato. Al contrario, Yuki è stato promosso, pronto ad effettuare il debutto accanto a Max Verstappen in Red Bull. E non è un debutto da poco, in quanto non solo dovrà dimostrare che la scelta dei vertici sia giusta, ma dovrà farlo in casa. Yuki, infatti, esordirà davanti a tutti i suoi sostenitori e tifosi, ed essendo al settimo cielo, non vorrà sicuramente sfigurare.
Difficile immaginare l’ansia, o la pressione, che possa provare in questi giorni. Del resto non deve essere semplice ritrovarsi ad essere compagni di Max e a guidare una vettura sviluppata interamente attorno a lui. A proposito di vettura, Red Bull in Giappone riproporrà la livrea bianco-rossa in omaggio di Honda, come già accadde nel GP di Turchia nel 2021. Si potrebbe pensare che in realtà è stato fatto apposta per nascondere lo scambio di vettura tra Red Bull e VCARB. Si scherza, ovviamente.
Ma come sarà il debutto del giapponese? Tutti si aspettano una prima gara positiva e che riesca a fare dei passi in avanti e permettere al team di portare entrambe le monoposto almeno in top 10. La domanda che tutti si pongono è se ce la farà, se riuscirà in ciò che Lawson ha fallito. Allo stesso tempo Liam riuscirà ad adattarsi allo stile di guida del team di Faenza? E ancora: le prestazioni dei due si invertiranno?
Domande a cui solo il tempo può dare risposte, perché un solo weekend, se pur dovesse essere positivo per il nipponico, non può essere sintomo di prestazioni costanti per l’intera stagione. Yuki però è carico, tanto da fissarsi già un obiettivo per la gara di casa.

Obiettivi e dichiarazioni: Tsunoda punta al podio
Alla vigilia di questa race week, durante un’intervista rilasciata ai media, Yuki si lascia andare ad una serie di dichiarazioni, tra cui: “Non voglio aumentare troppo le aspettative, ma nel Gran Premio del Giappone voglio finire sul podio. E se questo risultato fosse un podio sarebbe incredibile. Anche se so che non sarà facile fin dall’inizio. La mia priorità è capire la vettura, come si comporta e in cosa si differenzia dalla Racing Bulls”.
Poi, ritornando alla sua promozione in Red Bull, in cui Honda ha giocato un ruolo fondamentale, dice: “A dire il vero, mai mi sarei mai aspettato di correre per Red Bull a Suzuka. Questo è l’ultimo anno di collaborazione tra Red Bull e Honda, quindi correre qui come pilota Red Bull è un segno del destino: tutto è andato al suo posto nel modo giusto per permettermi di essere qui oggi”.
Non a caso si parla di Honda, perché a questo punto ci si domanda se, senza la spinta economica di 10 milioni annui, Christian Horner e Helmut Marko avrebbero mai pensato a lui per affiancare Verstappen. In così poco tempo la risposta arriva in automatico, ma in questo sport nulla può essere lasciato al caso. E tra chi accusa Marko, invitandolo a lasciare il suo ruolo e chi muove critiche anche nei confronti del team principal Red Bull, c’è un’indiscrezione che non possiamo non considerare.
Caos interno Red Bull: tra voci di crisi e giochi di potere
Stando al Daily Mail, all’interno del team Red Bull ci sarebbero grandi difficoltà nel gestire i rapporti interni. Fonti vicine al quotidiano britannico, affermano che la responsabilità del ‘disastro’ Lawson sarebbe sia di Marko che di Horner e che quindi, per il bene della squadra, affinché ritrovi la retta via, entrambi dovrebbero lasciare il team. Che sia opinione popolare lo sperare che il mentore di Max Verstappen lasci il posto è più difficile farci i conti per il boss di Milton Keynes. Sarebbe difficile immaginare la Red Bull senza colui che, in fin dei conti, ha sempre gestito la squadra.
L’indiscrezione non si ferma qui, in quanto prosegue anche su quello che può essere il ruolo dell’attuale patron Red Bull, ossia l’imprenditore Yoovidhya. A quanto pare, se dovesse toccare a lui la decisione, sarebbe a discapito di Horner. E se qualcuno si stesse chiedendo il perché, tutto risale alla vicenda della dipendente che lo scorso anno accusò il team principal di comportamenti inappropriati.
Insomma, un grande caos che starebbe portando la squadra nel baratro. E di questo non è certo felice Max Verstappen, che potrebbe decidere di andare altrove se il clima non migliora. Il quattro volte campione del mondo in carica è una scommessa vinta dal Helmut Marko, che ha legato gli ultimi anni della sua carriera a lui e nel cercare un pilota che potesse essere altrettanto vincente. Se qualcuno si stesse chiedendo quando deciderà di andare in pensione, la risposta arriva proprio dal diretto interessato.
Intervistato dal canale YouTube Formel1.de, alla domanda se lascerà Red Bull se Max Verstappen dovesse smettere di guidare per il team austriaco, Marko risponde: “Potrebbe essere una buona ragione”. E chissà che ciò non accada proprio a partire dalla stagione 2026.

F1 – Quale futuro per Red Bull e i suoi piloti?
Cosa stia succedendo in Red Bull non possiamo saperlo al momento, ma a noi ciò che interessa principalmente è l’aspetto sportivo. Liam Lawson, consapevole del ‘fallimento’, tornerà a guidare in VCARB, mentre Yuki Tsunoda, entusiasta per il debutto, occuperà quel sedile che tanto desiderava. Nella speranza che non finisca tra coloro che per rifarsi una carriera devono andare in altre squadre, non possiamo esimerci dal fargli un grande in bocca al lupo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing