Bernie Ecclestone non ha esitato a intervenire in difesa di Christian Horner, all’indomani della clamorosa rottura tra Red Bull Racing e il suo storico Team Principal. L’ex supremo della Formula 1 si è detto sconcertato dalla decisione della casa madre austriaca, che ha scelto di sollevare Horner dall’incarico con effetto immediato, dopo oltre due decenni di collaborazione.
Secondo Ecclestone, il trattamento riservato a Horner è stato sproporzionato e privo di umanità. “È stato allontanato come se avesse commesso un crimine grave”, ha dichiarato come riportato da Formulapassion. L’imprenditore britannico ha inoltre riferito di aver parlato con Horner appena due giorni prima del licenziamento, senza ricevere alcun segnale che potesse far presagire un epilogo tanto repentino.

Divorzio Red Bull – Horner: un fulmine a ciel sereno
Nel ricostruire i fatti, Ecclestone ha rivelato di aver avuto una conversazione telefonica con Horner il lunedì precedente alla sua esclusione dal team. “Sembrava una chiacchierata normale. Stavamo discutendo di Max [Verstappen], nient’altro”, ha spiegato. “Se fosse successo qualcosa, me lo avrebbe detto. O forse lo sapeva, ma non ha voluto condividere nulla. Resta il fatto che non c’era alcun indizio di ciò che stava per accadere”.
La sorpresa, secondo Ecclestone, è stata evidente anche per lo stesso Horner, che avrebbe scoperto la decisione della Red Bull soltanto il martedì sera, a poche ore dalla comunicazione ufficiale. Una modalità operativa che l’ex boss della Formula 1 fatica a comprendere e a giustificare.
“Ci deve essere qualcosa di grave dietro”
Pur riconoscendo che, in alcuni casi, un cambio al vertice può essere comprensibile, Ecclestone si è detto perplesso dalla scelta di procedere con l’estromissione immediata di Horner. “Quando una figura di spicco come lui è alla guida per più di vent’anni, ci si aspetta un’uscita concordata a fine stagione”, ha osservato, citando l’esempio di Franz Tost, ex team principal dell’AlphaTauri, rimasto in carica fino al termine del campionato prima di passare il testimone.
La tempistica decisa da Red Bull, invece, lascia intendere – secondo Ecclestone – che ci siano motivazioni non ancora emerse pubblicamente. “Se hanno deciso di chiudere tutto così bruscamente, ci dev’essere qualcosa di molto serio alla base”, ha dichiarato con tono critico.

Nessun legame con Verstappen
Ecclestone ha anche escluso qualsiasi coinvolgimento diretto di Max Verstappen nella vicenda, smentendo le speculazioni che vedevano l’olandese al centro delle dinamiche interne. “Non c’entra niente Max”, ha tagliato corto. “Christian me ne avrebbe parlato se ci fosse stato un collegamento. Quel giorno non è emerso nulla di anomalo”.
Le parole di Ecclestone si inseriscono in un clima di grande incertezza attorno al futuro della squadra anglo-austriaca. L’allontanamento di Horner, una figura indiscutibilmente centrale nella costruzione del progetto Red Bull (il pingue palmarese lo conferma), rappresenta una frattura profonda nel management della scuderia, e il modo in cui è avvenuto continua a sollevare interrogativi probabilmente irrisolvibili.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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