Una struttura obsoleta sembra essere stata una delle cause che ha fatto perdere la leadership tecnica della Red Bull nel 2024. Un problema alquanto insolito per una squadra che ha dominato l’era delle monoposto a effetto suolo, presentando ogni anno delle macchine da mondiale.
Stiamo parlando della galleria del vento di Bedford costruita nel 1947 come parte del complesso del Royal Aeronautical Establishment, impiegata per testare gli aeroplani durante le fasi di decollo e di atterraggio, grazie a un sistema di rulli che simulavano le piste. Tuttavia, nonostante gli aggiornamenti volti a migliorarne l’efficienza, la Red Bull si trova a dover fare i conti con una struttura esterna in cemento sensibile alle variazioni di temperatura dell’aria.
Come si spiega allora il dominio Red Bull di questi ultimi anni?
Il Team Principal di Milton Keynes, Christian Horner, ha fornito una sua interpretazione affermando che, con con l’evoluzione delle vetture a effetto suolo, si è arrivati a un punto in cui i margini di sviluppo sono minimi. Di conseguenza, era inevitabile che i limiti della struttura di Benford venissero a galla.
“È stata abbastanza buona per produrre alcune vetture fantastiche per noi nel corso degli anni. Però, sotto i 5° non possiamo utilizzarla, e sopra i 25° diventa instabile“, confessa Horner riferendosi alla galleria. La compagine austriaca, allora, ha dovuto risolvere i problemi dovuti a una mancanza di correlazione tra i dati accumulati in pista, quelli del CFD e quelli della galleria del vento. Horner aveva paragonato questa problematica a un uomo che possiede tre orologi che segnano un’ora diversa. Chiaramente, alla fine si guardano i dati in pista che non mentono mai.

Tuttavia, oggigiorno è essenziale per una squadra di Formula 1 avere strutture all’avanguardia che possano quantomeno avvicinarsi al reale. A causa di alcune limitazioni che impediscono ai competitor in griglia di testare privatamente le proprie vetture, avere un buon simulatore o ancora una galleria del vento efficiente, porta innumerevoli vantaggi. Ecco perché i team stanno investendo sempre più risorse in questi impianti.
Red Bull – Pierre Waché concorda con Horner, ma guai a cercare alibi
Pierre Waché, il direttore tecnico della Red Bull, conferma quanto detto dal suo Team Principal. Secondo il francese, quando si lavora su un nuovo concetto, questa galleria è più che adeguata. I problemi emergono quando, come quest’anno, si lavora su una curva di sviluppo ormai appiattita, poiché questa generazione di monoposto è vicina al massimo della propria evoluzione. Questo spiegherebbe anche l’assoluta incertezza che sta accompagnando noi appassionati verso una stagione che si preannuncia spettacolare.

“Quando hai un problema di correlazione, sicuramente ti senti un po’ perso. Non puoi più fidarti dei tuoi strumenti, e quando accade dei tuoi strumenti, devi trovare un modo per modificarli per ritrovare quella correlazione. A quel punto, sei perso nel senso che inizi a dubitare di tutto ciò che stai facendo”, analizza Waché.
In effetti, questa incertezza affligge inevitabilmente anche le prestazioni in pista. Per questa ragione, si può sostenere che, oltre ai problemi interni della Red Bull e alla bravura della McLaren, anche una galleria del vento non all’altezza abbia influito sulla “crisi” della Red Bull, a cui ha messo una pezza il solito Max Verstappen.
L’ingegnere, però, non vuole cercare scuse. Anzi, considera i problemi della stagione 2024 un’opportunità positiva ai fini della crescita della squadra.
Buone notizie da Milton Keynes: la nuova galleria del vento potrebbe essere operativa già nel 2026
Per cercare di adeguarsi ai rivali che, nelle ultime stagioni, hanno presentato delle strutture sempre più all’avanguardia – come Ferrari che ha evoluto il tappeto mobile del wind tunnel, McLaren che ha costruito una galleria del vento moderna nella sede di Woking, o ancora Aston Martin che nel 2026 disporrà di un nuovo impianto a Silverstone – anche la Red Bull ha investito ingenti risorse nella realizzazione di una nuova galleria.
Secondo quanto affermato da Waché, i lavori stanno procedendo bene e stanno persino anticipando i tempi pianificati. Il nuovo impianto dovrebbe essere già operativo nel 2026, permettendo agli ingegneri di Milton Keynes di lavorare sulla monoposto del 2027.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing