In Red Bull si è aperta una crepa che McLaren vuole sfruttare

La Red Bull è attaccabile. Questo ha detto la prima metà del mondiale 2024 in cui la RB20 ha vinto sette gare su dodici. Il dato sembrerebbe confutare questa tesi appena espressa, ma l’assenza di Sergio Perez dalla casella delle vittorie tiene in gioco gli altri team. 

Ma non è ‘unica cosa a farlo. È soprattutto la classifica che tiene in vita la McLaren, una scuderia che fino a questo momento ha ottenuto meno di quanto ha seminato per via di errori strategici e l’inesperienza a lottare costantemente per la testa delle corse. I numeri dicono che la RB20 ha racimolato 373 punti, mentre la Ferrari ne ha 302. McLaren è lì ad alitare sul collo del Cavallino Rampante a sole sette lunghezze.

Ed è proprio Woking il soggetto che molti ritengono poter fare un tiro mancino ai campioni del mondo in carica. Non per quanto riguarda la corsa al titolo piloti che sembra essere nelle salde mani di Max Verstappen, ma per quanto concerne la coppa costruttori che vede Milton Keynes con un attacco a una sola punta visto che Perez s’è smarrito per l’ennesima volta dopo un avvio solido e la proroga della scadenza contrattuale. Forse in Red Bull si sono fidati troppo della classica rondine che non ha fatto primavera.

Le difficoltà del messicano sono evidenti e qualcuno pensa che in questa crepa ci si possa inserire. “Si deve presumere che Max sarà primo, secondo o terzo in ogni gara per tutto l’anno e probabilmente ci saranno più primi posti che terzi“, ha spiegato Zak Brown che qualcuno vorrebbe in trattative con Red Bull per accaparrarsi motori costruiti in collaborazione con Ford (QUI per approfondire). 

Newey McLaren
Adrian Newey e Zak Brown

McLaren punta al costruttori tramite la debolezza di Sergio Perez

Il CEO americano non si è paraventato dietro il mignolo e ha fatto nomi e cognomi: “Sergio Perez, con le sue scarse prestazioni, ci sta aprendo la strada . Credo che se per il resto dell’anno riuscissimo a guadagnare gli stessi punti delle ultime sei gare, riusciremo a fare il nostro lavoro”.

Chissà che queste affermazioni, per nulla diplomatiche ma pienamente veritiere, non possano sortire l’effetto contrario stimolando l’orgoglio di Checo che sta disputando una stagione veramente disastrosa, quasi oscena. Ogni anno che passa il messicano esce sempre più stritolato dal confronto interno.

Una situazione che si sta facendo pesante visto che Helmut Marko ha ripreso a lanciare missili terra aria verbali. Il futuro di Perez sembra essere direttamente legato all’esito delle prossime due gare. Liam Lawson, Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda sono in agguato per una sostituzione già nella stagione in corso. E le quotazioni di Carlos Sainz per l’anno venturo tornano a salire. 

Ma questo è un altro discorso. I dirigenti della Red Bull sono concentrati sul breve periodo perché si sentono minacciati non tanto da una Ferrari in caduta libera, ma da una McLaren che fa sul serio e che non intende fermarsi proprio ora, sul più bello. Perez è avvisato: la misura è colma e l’acqua sta per tracimare dal vaso. O ci sarà una sveglia o l’avvicendamento sarà certo perché Horner e soci non vogliono saperne di perdere uno dei due titoli.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, McLaren F1

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