Contrordine! In Red Bull cambiano le strategie nella gestione dei piloti. Dopo aver puntato per anni, praticamente nel corso dell’intera storia in Formula 1, su un modello che prevedeva un pilota di punta e una serie di “spalle” che ne supportavano l’azione, il team di Milton Keynes sembra intenzionato a cestinare – o quantomeno congelare – uno dei capisaldi del proprio approccio strategico. D’ora in poi, pare che si voglia puntare su una line-up di piloti meglio assortita e più bilanciata.
L’esperienza insegna, e quanto accaduto in questo 2024 ha lasciato il segno in chi deve prendere certe decisioni. La sperequazione prestazionale tra Max Verstappen e Sergio Perez si sta rivelando infruttuosa nel momento in cui la vettura non riesce a essere dominante.
Se nel 2021 questo modello fu tollerato, è stato solo perché in ballo c’era un titolo piloti che mancava da otto stagioni. Ma il paradigma del driver di punta non può più avere ragione di esistere quando la convergenza prestazionale ha bussato alle porte della Formula 1, accomodandosi sulla poltrona più ambita.
In questo campionato del mondo, la Red Bull, a un certo punto, aveva un margine nella classifica costruttori tale da sentirsi sicura di replicare la vittoria dei precedenti due anni. Tuttavia, la frenata prestazionale della RB20, unita a una stagione da incubo di Sergio Perez, una delle peggiori della sua carriera non di certo brillante, hanno fatto sì che la McLaren, comunque autrice di una grande rimonta tecnica, erodesse tutto lo svantaggio, arrivando addirittura a prendere il comando delle operazioni.
Adesso il timore è che Lando Norris possa replicare nella graduatoria costruttori la stessa dinamica, creando una sorta di incubo preventivo tra le fila dei campioni del mondo, che vogliono correre ai ripari per evitare analoghe e scabrose situazioni nel prossimo futuro.

Red Bull, situazione piloti: Perez salvato da ulteriori valutazioni
C’è stato un momento in cui il sedile di Perez era veramente a rischio, ma Christian Horner e Helmut Marko hanno valutato che le opzioni per un’eventuale sostituzione non avrebbero garantito automaticamente risultati migliori.
Per questo motivo, il messicano ha salvato il suo posto, che sarebbe potuto andare a Liam Lawson. Per quanto attiene il neozelandese, invece, si è deciso di farlo crescere e valutarlo nelle ultime sei gare sul campo. Qualora dovesse dare risposte positive, potrebbe diventare un’opzione concreta per affiancare Verstappen già dal 2025, visto che esiste una clausola contrattuale a favore della Red Bull che consentirebbe di dare il benservito a Checo da Guadalajara.
Horner non usa più giri di parole, facendo capire che qualcosa è cambiato quando ha affermato di avere bisogno di risposte immediate, poichè gli avversari si sono rinforzati molto sul fronte piloti. Il team principal ha menzionato la Ferrari, dove ci sarà una coppia ben assortita come quella formata da Leclerc e Hamilton, e la McLaren, team in cui Norris e Piastri hanno già dimostrato di guidare a un livello elevato.

“Dobbiamo assicurarci che tra i nostri piloti non ci sia un grande divario, non possiamo permettercelo“, ha dichiarato Horner, come riportato da Autosport. C’è poco margine interpretativo, poiché i concetti espressi dal dirigente sono chiari e non si prestano a equivoci. L’unico vero problema è rappresentato da Max Verstappen.
Non che l’olandese non voglia un pilota più forte al suo fianco – anche se certamente non spinge per questo scenario – ma la difficoltà è trovare qualcuno che possa eguagliare o avvicinare le prestazioni di un conducente dal bagaglio tecnico sconfinato e dalla fame sportiva inesauribile.
Accanto a Max si sono “bruciati” parecchi professionisti, e il rischio che anche Lawson si possa scottare è forte. A questo servirà la palestra che farà in Visa Cash App RB, ex AlphaTauri, nella speranza che possa farsi le ossa e tenere testa al “cannibale di Hasselt”, sempre se sarà lui il prescelto.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing