Red Bull – Adrian Newey: la tempistica della presentazione stona ma non c’è rancore

Christian Horner s’è detto sorpreso per la presentazione prematura di Adrian Newey all’Aston Martin

Si può provare a mostrarsi freddi e distaccati di fronte a un evento che, invece, scatena passioni e accende i sentimenti. Non dev’essere stato facile per Christian Horner vedere Adrian Newey, uno degli artefici dei tantissimi successi della Red Bull, smettere i panni contraddistinti dal logo del toro che carica e vestire il verde della Aston Martin.

Che Adrian Newey sia sinonimo di vittoria è un errore concettuale nel quale nessuno deve cadere. Tuttavia, la carriera dell’ingegnere di Stratford-upon-Avon racconta che ovunque sia andato, ha lasciato un’impronta indelebile, incidendo nettamente sulle sorti sportive del team. Newey non solo offre genialità e intuizioni, ma è l’artefice di un metodo operativo che, nella sua lunga carriera, ha sempre fatto la differenza.

Quando si è la star tecnica più influente della Formula Uno, si sviluppa anche la capacità di far ruotare tutto il team intorno alle proprie idee. A Silverstone, Newey ha trovato proprio questo: un gruppo disposto ad adattare le strutture e le dinamiche operative alle esigenze del suo nuovo leader tecnico. Cosa che forse non era più possibile in Red Bull, dove l’insieme era diventato più importante del singolo.

Sarà una coincidenza, ma da quando le strade della Red Bull e di Adrian Newey si sono separate, la RB20 è entrata in una sorta di imbuto prestazionale dal quale sembra non riuscire a uscire. In Azerbaijan sono state introdotte delle novità ai canali di ingresso del fondo, con il tentativo di dare nuovamente stabilità a un progetto che vedeva l’asse anteriore e quello posteriore ormai talmente squilibrati. Vedremo se questi espedienti avranno fortuna, ma nel frattempo è chiaro che la vettura non sia più il punto di riferimento della categoria.

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L’abbraccio tra Adrian Newey e Lawrence Stroll che sancisce il trasferimento del tecnico in Aston Martin

Quanto abbia potuto incidere la partenza di un tecnico così vincente non è quantificabile con precisione, ma la “botta” a Milton Keynes l’hanno sentita eccome. Quella di Newey è una ferita ancora aperta, e lo si evince dai concetti espressi da Horner parlando della presentazione di martedì scorso.

Secondo il team principal inglese, la tempistica non è stata del tutto corretta. Newey è, fino a prova contraria, ancora un uomo Red Bull fino a marzo del 2024. Horner, pur riconoscendo che è stato un momento importante per Aston Martin, è sembrato infastidito in conferenza stampa quando ha parlato del timing scelto per annunciare il “matrimonio”.

In effetti, ci sono ancora diversi mesi di lavoro che Adrian deve completare in Red Bull per quanto riguarda il progetto hypercar RB17, e dalla presentazione molto anticipata si evince che il tecnico ha fatto di testa propria, non evitando una situazione che crea qualche imbarazzo.

In ogni caso, Horner non sembrava portare rancore quando ha detto di augurarsi il meglio per il suo ex collaboratore, ritenendo che Aston Martin possa diventare un soggetto forte nel giro di pochi anni. Da questo punto di vista, Horner ritiene che servirà un po’ di adattamento fisiologico, sia dell’uomo al team, sia della squadra al tecnico, poichè Newey opera ancora con vecchi modelli che devono essere assimilati. Ma se ciò accade, Aston Martin si troverà tra le sue fila una risorsa di altissimo profilo, che forse avrebbe fatto comodo anche a qualche altra scuderia.

Ogni riferimento alla Ferrari è puramente voluto, visto che Leclerc, giovedì, ha chiaramente dichiarato che è intenzione del mondo rosso dimostrare che Newey ha preso la decisione sbagliata a non considerare l’approdo in Italia.


Crediti foto: Aston Martin

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