La strategia comunicativa della Red Bull appare cristallina: nessuna concessione alle speculazioni che animano il mercato piloti. Helmut Marko, figura chiave nell’organigramma del team austriaco, mantiene una linea di assoluta fermezza quando si tratta del futuro di Max Verstappen.
Le indiscrezioni che collegano il quattro volte iridato alla Mercedes si moltiplicano a ritmo serrato, alimentate dalla crisi prestazionale che ha colpito la RB21 e dalle dichiarazioni allusive del management della Stella a Tre Punte. Tuttavia, il consulente della Red Bull respinge categoricamente qualsiasi scenario alternativo, trincerandosi dietro la solidità dell’accordo contrattuale vigente. Che, è bene ricordarlo, scade al termine del 2028.
La fase delicata del progetto Red Bull
L’involuzione tecnica registrata dalla monoposto firmata da Pierre Waché rappresenta il principale elemento di disturbo nell’ecosistema Red Bull. Due anni fa, la RB19 dominava incontrastata ogni fine settimana di gara. L’anno scorso, la RB20, nonostante alcuni limiti tecnici, seppe garantire il titolo a Verstappen. Oggi, invece, la lotta per la supremazia costruttori vede McLaren in posizione di vantaggio, mentre il titolo piloti di Max, seppur matematicamente ancora aperto, non appare più una formalità.
La finestra temporale per invertire la rotta si assottiglia progressivamente. Con oltre 300 punti ancora in palio, il margine di manovra esiste solo teoricamente, ma l’impossibilità di poter sviluppare a piacimento e senza vincoli rende la corsa al titolo una speranza che poggia su basi argillose.
“Ci sono ancora 332 punti in palio, è un pacchetto buono“, sottolinea Marko nell’intervista rilasciata all’agenzia austriaca OE24. “Speriamo che gli aggiornamenti che porteremo a Spa e Budapest abbiano effetto“.

L’offensiva Mercedes e la risposta di Milton Keynes
Toto Wolff ha trasformato il corteggiamento di Verstappen in una priorità strategica anche se non lo dichiarerà mai pubblicamente. Le voci su presunti incontri in Sardegna tra Wolff e il pilota Red Bull si sono rivelate prive di fondamento, ma la sostanza della manovra Mercedes rimane invariata. Il pressing diplomatico prosegue su più fronti, sfruttando ogni occasione per seminare dubbi sulla stabilità del progetto Red Bull.
Di fronte a questa strategia, Marko adotta un approccio pragmatico che evita polemiche sterili. “Max può incontrarsi con chiunque voglia“, dichiara senza mezzi termini il consulente austriaco. “Abbiamo un contratto in atto e presumiamo che Max rimarrà con noi“.
La sfida tecnica delle prossime gare
I Gran Premi del Belgio e dell’Ungheria saranno dei passaggi decisivi per valutare le reali possibilità di recupero nei confronti della McLaren, che ha saputo sfruttare al meglio le ultime due stagioni per issarsi in cima alla scala dei valori della Formula 1.
Le caratteristiche specifiche di Spa-Francorchamps offrono un banco di prova ideale per verificare l’efficacia delle soluzioni aerodinamiche studiate a Milton Keynes, come il fondo nuovo introdotto a Silverstone e che in gara non è stato provato al meglio a causa della pioggia. Tuttavia, il format Sprint del weekend delle Ardenne riduce le sessioni di prove libere disponibili, aumentando la pressione sulla precisione del setup iniziale.

“A Spa ci sono più punti in palio, ma in compenso due sessioni di libere vengono annullate“, evidenzia Marko. “Non possiamo permetterci una sessione di prove libere disastrosa del venerdì e poi mettere la macchina nella giusta finestra di gomme. Tutto deve andare a posto immediatamente“.
Le due gare pre estive assumono dunque un valore decisivo per la Red Bull. Sprofondare nelle difficoltà potrebbe compromettere definitivamente le già limitatissime chances iridate e alimentare ulteriormente le speculazioni sul futuro di Verstappen che in Formula 1 corre per vincere, non di certo per partecipare.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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