Senna e Berger erano grandi amici. In quel gran premio Gerhard giunse a Imola assieme a un connazionale al quale era molto legato. Lo scrisse nel 2019 Autosprint nello speciale dedicato ai venticinque anni dalla scomparsa di Ayrton. Ho un piccolo archivio sul driver paulista, nel quale inserii un articolo di Paolo Ianieri sul numero di Sport Week del 26 aprile 2014.
Che a distanza di due decenni da quei fatti raccontava anche dell’altro: del fatto che diventò istruttore in una piccola scuola di pilotaggio, investendo poi i soldi guadagnati per partecipare alle prime corse in auto al volante di una Formula Ford 1.6. In quel pezzo del settimanale Gazzetta suo padre Rudolf rivelò: “Roland aveva quasi rinunciato alla F.1, in Giappone guadagnava bene ma quei soldi non voleva spenderli per guadagnarsi un sedile”.
Il caso volle che a Montecarlo avesse conosciuto Barbara Behlau, titolare di un’agenzia di sponsorizzazioni, che trovò il budget per finanziargli le prime 5 gare del ’94”. Rileggendo queste parole torna un po’ di rabbia, ripensando ai tanti sacrifici fatti per raggiungere il sogno di una vita.

E ricordiamo che nella F.1 di allora “gli ultimi nelle qualifiche rischiavano più che seriamente d’essere tagliati il giorno dopo, di non partire per il Gran Premio”, come riportato in quello speciale di Autosprint citato all’inizio. Ecco perché Roland non rientrò subito in pit-lane per un prudenziale controllo dopo essersi scomposto nel giro precedente.
Di quel Gran Premio di San Marino prendo altre righe, quelle del compianto (anche lui) Giorgio Faletti: “Se ne sono andati nello stesso identico modo, forse con un ultimo barbaglio di sole nella visiera del casco, il corpo immerso nei colori di quel metallo contorto, con il capo reclinato come un bambino quando si assopisce e comincia a sognare.
“Alle spalle un muro e un sogno spezzato, per uno appena iniziato, per l’altro mai sufficientemente appagato. Non ho voglia, in questo momento, di pensarli diversamente da così, perfettamente e umanamente uguali, il Grande Campione e l’Ultimo Arrivato“. Il 30 aprile 1994, giorno antecedente la dipartita di Ayrton Senna, a Imola moriva Roland Ratzenberger.
Crediti foto: F1
Seguici su Google News per restare sempre aggiornato: clicca qui