La Formula 1 fa ritorno a Miami, il primo dei Gran Premi che si terranno negli USA. Poi arriveranno quelli del “Circuit of the Americas” ad Austin, in Texas, e l’altro di Las Vegas sulla nota “Strip” nello Stato del Nevada.
Fin dagli inizi degli anni ’80, con il primo boom della Formula 1 negli Stati Uniti d’America, Miami ha sempre provato ad entrare in calendario. Ma tutti i suoi tentativi furono un buco nell’acqua.
Gli organizzatori dell’epoca proposero per l’evento l’area del Bayfront Park, nei pressi di Miami Beach, con un circuito semipermanente per strappare un accordo per tre anni con Bernie Ecclestone. Ma, per diverse ragioni, il patto non fu mai stipulato rimanendo una suggestione che negli anni non s’è realmente spenta.
Quasi 40 anni dopo, nel 2018, col cambio di proprietà dei detentori dei diritti commerciali della massima serie (da Bernie Ecclestone a Liberty Media) si è tornati a discutere di una gara da tenere a Miami.
La città, con i suoi promotori, propose, in un primo momento, un circuito semipermanente nelle vicinanze del porto. Precisamente nell’area di Port Miami, ma sorsero immediatamente molte difficoltà tecniche.
Il 18 aprile del 2021, con lo spostamento della location nei pressi dell’Hard Rock Stadium, a Miami Gardens, periferia di circa 110mila abitanti della città dello Stato della Florida a circa 25km dal centro, fu annunciato un accordo di dieci anni per disputare finalmente un Gran Premio di Formula 1 dal 2022 al 2032.
L’Hard Rock Stadium è un impianto polisportivo da 80mila posti, rinnovato nel 2015, che attualmente ospita la squadra di football americano dei Miami Dolphins e nel quale, quest’anno, saranno ospitate alcune partite di calcio della Coppa America. Compresa la finale.
Nel 2026 ospiterà alcuni match del Campionato Mondiale di calcio di “United 2026” che si svolgerà nei tre paesi nordamericani, Canada, Stati Uniti e Messico. Accoglie, dal 2019, il prestigioso torneo ATP di tennis, il Miami Open, quest’anno vinto dal nostro connazionale Jannik Sinner.
Gp Miami: il circuito
Il layout del circuito è stato scelto tra più di 75 design proposti e si presenta, ufficialmente, col nome di “Miami International Autodrome”.
Il tracciato, come detto un semipermanente, è stato ricavato nel parcheggio dello stadio. Precisamente da circa 26.000 stalli, dove le varie strutture come barriere e le recinzioni, nei giorni in cui non c’è il Gran Premio, vengono rimosse.
L’impianto è stato costruito in modo da non provocare disagi alla popolazione nelle vicinanze. È lungo 5,412 km e consta di 19 curve: 7 a destra e 12 a sinistra intervallate da 3 lunghi rettilinei e altrettante zone DRS.
Ad oggi si sono tenuti due Gran Premi, entrambi vinti dalla Red Bull del campione del mondo Max Verstappen.
Quest’anno ospiterà la seconda Sprint Race dell’anno e la Ferrari, per celebrare i 60 anni della “North American Racing Team”, abbreviata con l’acronimo “N.A.R.T.”, farà indossare ai suoi piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz delle tute blu e cromaticamente analoghi caschi che richiamano quella stagione irripetibile. Non ci sono al momento dettagli su un’eventuale cambio di colore delle due SF-24.
Gp Miami: le critiche
Rispetto agli altri circuiti cittadini attualmente presenti nel calendario della F1 come Montecarlo, Baku, Singapore e Las Vegas che hanno effettivamente una loro identità ben precisa, il Gran Premio di Miami non ha nulla di peculiare. Non sembra essere figlio di Miami per farla semplice.
Nell’immaginario collettivo, Miami è rappresentata come una città calda, afosa, umida, soleggiata, caratterizzata da spiagge bagnate dall’Atlantico accompagnate dai ritmi cubani e caraibici.
Da appassionato del mondo dell’intrattenimento audiovisivo, basti pensare ai film cult come “Scarface” di Brian De Palma con Al Pacino o la quadrilogia del buddy-movie, “Bad Boys” con Will Smith e Martin Lawrence. O, ancora, andando sul piccolo schermo, alla mitica serie del regista Michael Mann di fine anni ’80, “Miami Vice”. Proseguendo con le più recenti serie “Dexter” o “Ballers”.
A livello videoludico, per le persone della mia generazione, Miami viene rappresentata nel noto videogioco della Rockstar Games, “Grand Theft Auto: Vice City”, quarto capitolo della saga di successo di “GTA”.
Arrivati al Miami International Autodrome, oltre l’Hard Rock Stadium, unica cosa degna di nota, c’è un immenso panorama di asfalto grigio, con le varie autostrade e le strade di Miami Gardens a farla da padrone. Si chiama “Miami”, ma potrebbe essere tranquillamente una periferia di qualsiasi città del mondo.
I promotori, per ovviare a questo “grigiore”, hanno scelto di installare degli yacht, tra curva 6 e curva 8, che “galleggiano” in un bacino artificiale. Nel vero senso della parola visto che si tratta di acqua finta. Si scimmiottano i natanti che si vedono nella zona del porto di Montecarlo o di Yas Marina, ad Abu Dhabi.
Tra la curva 11 e 13, invece, sono state installate delle piscine con acqua vera: lettini, ombrelloni e una struttura simile ad un’hospitality fanno capolino in quell’area ostentatamente fasulla.
Attorno al circuito, poi, sono state collocate delle funivie per migliorare il trasporto degli spettatori da una parte all’altra dell’impianto. Probabilmente l’unica cosa davvero utile in questa pista che è un inno all’anonimato.
L’area dove sorge il circuito è soggetta a meteo variabile, uragani ed alluvioni. L’anno scorso, appena 3 settimane prima del Gran Premio, la pista è stata vittima di una forte inondazione che avrebbe potuto minare l’evento. Ma gli organizzatori e le autorità lavorarono alacremente – va dato loro merito – per riparare i danni, provocati dall’acqua ed il Gran Premio si tenne regolarmente.

Gp Miami: il futuro
Dopo i successi dei Gran Premi cittadini in notturna di Singapore, Jeddah e Las Vegas, gli organizzatori stanno pensando di avere anche a Miami un Gran Premio al chiar di luna. E dei rifelettori. La gara si terrebbe il sabato, così come avviene a Las Vegas, per permettere agli appassionati europei di seguire l’evento la domenica mattina.
Oltre a Miami, anche Melbourne e Madrid che ospiterà un Gran Premio, a partire dal 2026, attorno all’area fieristica della capitale spagnola, stanno studiando la possibilità di avere una gara notturna in quello che oramai sembra essere un nuovo punto fermo stabilito da Liberty Media.
Perché questa gara non mi va a genio? Non avrei problemi se si chiamasse “Gran Premio di Miami Gardens” o “Gran Premio della Florida”. Purtroppo è stato denominato “Gran Premio di Miami” e della tipicità del luogo non v’è nulla. Sarebbe stato più corretto definirlo il “Gran Premio della pubblicità ingannevole”.
Parafrasando il titolo del famoso film di Massimo Troisi, “Pensavo fosse Miami, ma era Miami Gardens”.
Crediti foto: Miami GP
Seguici su Google News per restare sempre aggiornato: clicca qui
Vorrei chiedere all’autore del pezzo in questione, cosa si intende per ‘acqua finta’ e ‘acqua vera’? Grazie
Acqua finta: bacino replicato con materiale plastico.
Acqua vera: bacino artificiale riempito col suddetto liquido.