Preview strategica Gp Italia: sosta singola e soft “bandite”

Il Pit stop cronometricamente penalizzante impone la sosta singola per il Gp d'Italia 2024. A meno che non subentrino variabili imprevedibili

Il Gran Premio d’Italia (QUI la griglia di partenza) è la sedicesima tappa del campionato del mondo di Formula 1. Il “Tempio della Velocità” è pronto ad ospitare un evento che potrebbe rivelarsi cruciale per il proseguimento del campionato, soprattutto considerando che le qualifiche hanno mostrato una Red Bull in crisi e una McLaren sempre più competitiva.

Da Zandvoort, pista che richiede grandi carichi aerodinamici, si passa al tracciato che necessita del minor carico aerodinamico di tutto il campionato del mondo. Un circuito di compromesso, dunque, che ha subito una modifica al layout della Prima Variante e una riasfaltatura globale, cosa che offre pochi punti di riferimento ai piloti e agli ingegneri. Una situazione che in gara potrebbe giocare un ruolo importante nella definizione delle strategie.

Prima di lanciarci nelle solite previsioni strategiche, ricordiamo che il gommista italiano ha deciso di fornire alle scuderie le mescole C3 Hard, C4 Medium e C5 Soft. Parliamo quindi del pacchetto più morbido del ventaglio introdotto dalla Pirelli per la stagione sportiva 2024. Vediamo inoltre quali sono i set di pneumatici a disposizione dei piloti dopo le qualifiche del sabato.

Gp Italia 2024: i treni a disposizione dei piloti

Strategie Gp Italia 2024

GP Italia 2024: le possibili strategie

Al di là delle variabili introdotte dal nuovo asfalto e dal nuovo disegno della Prima Variante, la strategia per questo Gran Premio non dovrebbe discostarsi da quella dell’anno scorso: i team prevedono un’unica sosta tra il giro 19 e il giro 25. Il piano tattico ideale si basa sulla partenza con pneumatici a banda gialla (C4) per poi passare alle gomme Hard (C5).

Una strategia alternativa, molto vicina in termini di tempi, è quella di partire con le Medium e di ridurre al minimo il primo stint, specialmente se dovesse ripresentarsi il graining visto venerdì, quando però le condizioni della pista erano molto “green”. Questa condizione dovrebbe essere stata superata grazie alla gommatura depositatasi durante i giorni di attività.

In ogni caso, se qualcuno dovesse optare per questa tattica, la sosta è prevista tra l’undicesimo e il sedicesimo passaggio, per poi installare gomme Hard con cui affrontare uno stint corposo di una ventina di giri, e montare un ulteriore set di dure per andare fino alla fine della gara. Questa opzione è valida poiché i team non hanno praticamente usato la gomma a banda bianca nei turni di prove libere, quindi ne hanno diverse a disposizione.

Un’ultima opzione contemplata dalla Pirelli è quella di partire con gomme Hard per poi passare, tra il giro 27 e il 33, alle gomme Soft. Questo tipo di tattica potrebbe risultare penalizzante in partenza, poiché si perde l’extra grip offerto da una mescola più morbida.

Chiaramente si tratta di una strategia attendista, che consente di allungare molto il primo stint e di guadagnare magari delle posizioni, soprattutto per chi parte nelle retrovie. Tuttavia, pochi dovrebbero optare per questo tipo di piano gara, che potrebbe risultare molto limitante se si viene incalzati da chi parte con gomme medie.

Ciò che salta subito all’occhio osservando le infografiche presentate dalla Pirelli è che la gomma Soft non è stata mai contemplata come una scelta valida per la gara. Mario Isola ha spiegato chiaramente che il compound C5, sul tracciato di Monza, è utile solo per la qualifica, visto che in gara potrebbe generare graining e subire un degrado termico troppo rapido, soprattutto in una giornata molto calda, con l’asfalto che potrebbe toccare e seuperare i 50 gradi centigradi.

Il problema di questo tipo di gomma è che curve come le due di Lesmo e la Ascari stressano in maniera particolare l’asse anteriore, cosa che potrebbe causare un fastidioso sottosterzo, limitando pesantemente i tempi sul giro. Monza è una pista di equilibri sottili e quindi i team non si avventureranno in scelte azzardate che potrebbero sembrare vincenti all’inizio dello stint, ma rivelarsi disastrose con l’evolversi della gara.

Fred Vasseur, presentando il Gran Premio, aveva parlato della possibilità di effettuare anche due soste. La Pirelli esclude questa possibilità, pur non scartandola del tutto. Il dirigente francese alludeva a un passo gara straordinario che potrebbe compensare gli svantaggi di un doppio pit stop.

Il problema di Monza è che la pit lane è parallela a un rettilineo che si percorre a circa 340 km/h. In altre parole, si perde molto tempo tra l’entrata, la sosta e l’uscita. Per questa ragione, le scuderie punteranno decisamente sulla sosta singola.

Ovviamente, le variabili che si presentano in ogni gara potrebbero scompaginare questo piano tattico. Una Safety Car o una Virtual Safety Car potrebbero aprire scenari diversi, che al momento non sono contemplati dal fornitore italo-cinese. Niente è scontato a Monza…


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Pirelli Motorsport, F1

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